

La mia vita. Una missione possibile
- Autore: Silvio Ontario
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2024
Raccogliere in un libro tutto quanto annotato sugli eventi più importanti negli anni di carriera militare e nel percorso di vita familiare e personale. Era già tutto pronto, appunti e tante foto: impegno assolto con sé stesso e desiderio esaudito per il comandante Silvio Ontario.
Un soldato, un marito, un padre e un amico di tutti sempre pronto a fare e a dare
lo presenta la figlia Donatella, nella prefazione al volume paterno La mia vita. Una missione impossibile, pubblicato da Algra Editore di Viagrande, Catania (novembre 2024, 128 pagine), con tante foto nel testo, anche a colori, e dedicato alla moglie, ai figli, ai nipoti e a tutti i suoi affetti.
Le prime pagine sono piene di ricordi amorevoli e di cose di una volta, dai natali nell’adorata Bari degli anni dell’infanzia e dell’adolescenza alla destinazione a Maristaeli, Catania, stazione elicotteristica della Marina Militare. Aspirava a diventare ingegnere, si è ritrovato ufficiale dell’Arma Navale e pilota, scrive. Dopo il biennio universitario d’ingegneria, era meno arduo superare il concorso selettivo per l’ammissione all’Accademia di Livorno, a metà degli anni Sessanta.
Diventato guardiamarina (corrispondente a sottotenente nell’esercito), una volta conseguito il brevetto di pilota militare di elicotteri venne assegnato alla base catanese, una delle tre infrastrutture aeree marittime in Italia, con Luni e Grottaglie. Non era mai stato in Sicilia ma ne conosceva la storia, per averla studiata a scuola. Immaginava Catania molto simile a Bari e la raggiunse con l’auto, un’Alfa-Romeo Giulietta spider rossa. Ricorda il paesaggio, la gente, il frenetico caos del traffico, i profumi intensi, caratteristici dei luoghi mediterranei, come l’odore di zagara, che lo aveva accompagnato nell’intero tragitto stradale lungo la bellissima costa orientale siciliana, dominata dall’Etna.
Dopo un breve addestramento teorico-pratico su AB 204 a turbina, ebbe come prima destinazione operativa il 2° Gruppo Elicotteri e l’incarico di capo ufficio comando e responsabile del cerimoniale e stampa. Avvio operativo, il 1 maggio 1968. A Catania è cominciata la sua esperienza professionale al servizio dello Stato e della Nazione. Lì, ha deciso “di mettere famiglia” e trascorrere il resto della vita. Maristaeli, chiamata la “base”, è stata il primo approdo. Ricorda i colleghi, i marinai, i voli in mezzo al Mediterraneo fondamentali per la propria formazione, ma riconosce d’avere vissuto la parte più intensa della vita professionale e della crescita interiore in Libano, in missione per l’ONU dal 1982. Dopo l’Unifil, (United National interim force in Lebanon), nel 1985 svolse l’incarico di ufficiale aiutante di bandiera e addetto stampa dell’allora ministro della Difesa Giovanni Spadolini.
C’è tanto in questo libro: considerazioni e riflessioni, pensieri e conoscenze. La resilienza, sostiene, permette a ognuno di rendere possibili anche le cose che si credono impossibili.
In Libano si è ritrovato soldato, marinaio, pilota, impegnato in una missione di pace dove la guerra era la normalità. Il Medio Oriente è da sempre in conflitto, ma se una guerra di solito comincia e poi finisce, lì non termina mai; odio e acrimonia sono paradossalmente gli unici legami tra più etnie di diverse confessioni religiose.
Il senso mistico, spirituale di questa Terra Santa è quasi del tutto appannato da conflitti e interessi politici e religiosi, ma la verità sulle reali motivazioni non è chiara; non si sa chi combatte contro chi e perché.
A sorprendere e attrarre nelle pagine del comandante Ontario è soprattutto l’amore per la sua numerosa famiglia. La considera un sostegno determinante nel percorso di vita e di carriera. L’esempio del padre e della madre, i loro insegnamenti, gli hanno fatto da guida. Riconosce che la moglie e i figli hanno dato un senso a tutto quello che ha fatto.
Catania è stata la sua base militare e anche la sua base familiare. È lì che ha conosciuto Mariangela, “Mariella”, “Lalla”, in una festa organizzata una sera da un collega. Si riunirono in tanti, c’erano anche delle studentesse e una in particolare lo colpì. Una volta notata, cominciò a fare il galante, il galletto. Presto nacque un sentimento vero e molto forte, rimasto sempre intatto e rassicurante nel tempo. Nel 1970 il matrimonio, rigorosamente in alta uniforme come da tradizione militare, assecondato dai profumi siciliani, pieno di amici, colleghi, con papà e mamma orgogliosi, circondati da un’innumerevole folla di sorelle, fratelli e nipoti.
Donatella e Silvio, i primi figli, sono cresciuti in giro per le basi militari di tutto il mondo. Un percorso itinerante in cui tutti hanno vissuto esperienze uniche. Donatella, detta Tatina, è sempre stata lineare ed estremamente precisa. Silvio, chiamato Tistunia e appassionato di animali e natura, è un esploratore e inventore. Marialaura, terza figlia, e Stefano, nati dopo decenni, sono stati a lungo i piccoli di casa, coccolati e cresciuti anche dai fratelli maggiori. Poi si è aggiunta Charlotte, la quinta, francese di nascita, inglese per formazione, siciliana per scelta.
I miei figli sono tutti diversi, ma con un minimo comune multiplo che li rende medesimi e unici. Un fenotipo caratterizzato da forza e coraggio, bontà d’animo e passione; elementi, questi, imprescindibili per affrontare ogni cosa nella vita e dare un senso a tutto.
Mariella, Lalla, è stata ed è una moglie e una mamma unica nel suo genere, vero fondamento e ragione di crescita dei loro figli, con “la sua spensieratezza e voglia di vivere”. Per tutto questo, si considera fortunato: sono stati genitori felici e oggi sono nonni felici.

La mia vita, una missione possibile
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