Nel nuovo romanzo noir edito da Giunti, “La pietà dell’acqua”, Antonio Fusco torna a raccontare al lettore le indagini di Casabona, un commissario capo della Mobile già protagonista del successo nel 2014 di Ogni giorno ha il suo male, per l’occasione in uscita nella versione tascabile.
Ma non è un semplice racconto: la storia, figlia dell’esperienza di Fusco come Criminologo e Funzionario della Polizia di Stato, presenta con amore al dettaglio e un ritmo incalzante la via tortuosa alla ricerca della verità dalla Valdenza, in Toscana, fino a Parigi.
È ferragosto, l’afa e gli insetti sul sangue rappreso del cadavere si aggiungono all’addio alle ferie di chi è impegnato nelle indagini.
Sulla scena del crimine tutti aspettano Casabona, uomo dalla grande umanità segnata però dai lunghi anni di servizio, dove i conti in sospeso e i segni delle stragi e della violenza sembrano non voler andare via.
L’uomo è inginocchiato ai piedi di un castagno, nei pressi del Lago di Bali, vittima di un’esecuzione senza pietà, di un omicidio premeditato e dal movente sconosciuto.
L’atmosfera nei dintorni del lago di Bali si fa sempre più tesa e pesante; a Casabona viene tolto il caso dalla commissione antimafia, mentre la chiusura della diga vicina restituisce alla luce - lontano dall’omertà dell’acqua un piccolo paesino sommerso dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Ecco un altro protagonista della lunga indagine che vedrà il commissario Casabona entrare in dinamiche antiche, che hanno già causato molte vittime lungo gli anni e la storia.
Torre Ghibellina si chiamava quel borgo che ora affiora dalle acque e mostra il lavoro dell’acqua sulle pietre delle piccole case, sulle lapidi del cimitero, sul campanile della chiesa.
All’evento della chiusura della diga, Casabona incontra una misteriosa giornalista francese, che poi si rivelerà un’altra attrice importante in tutta la vicenda, alla ricerca di un misterioso dossier che proverebbe una strage ad opera dei nazisti proprio in quelle terre, proprio a Torre Ghibellina. E’ questa la causa di tutte queste morti?
Il passato non dimentica, vuole essere aiutato dal presente a tornare a galla, a liberarsi dall’acqua, ma alcuni stanno lottando per seppellirlo per sempre, a costo di uccidere ancora senza pietà.
Casabona scaverà a fondo in decenni di misteri e bugie, assassini e omertà, fino a portare a galla la verità.
La verità, invece, è rivoluzionaria. Se ci si abitua non basta mai. La cerchi dappertutto, senza chiederti quanto forte sarà la collera di chi l’ha nascosta dove tu l’hai scovata.
Nel noir “La pietà dell’acqua”, Antonio Fusco fa uso di uno stile fedele al dettaglio, che porta il lettore accanto al commissario Casabona sulla scena del crimine, dentro il mistero degli indizi che non combaciano, nella fretta di trovare la verità e di sbatterla addosso a chi vuole seppellirla ancora, per sempre.
È palpabile la passione e la competenza in materia dello scrittore Antonio Fusco, cinquantenne, laureato in Giurisprudenza e Scienze delle Pubbliche amministrazioni, diventato poi Funzionario nella Polizia di Stato e Criminologo forense.
Vive in Toscana, la stessa terra che fa da scenario a La pietà dell’acqua, un altro romanzo noir ben riuscito.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “La pietà dell’acqua”: in libreria il nuovo noir di Antonio Fusco
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