La versione di Barney
- Autore: Mordecai Richler
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Adelphi
“Rimasi con lui finché non smise di tremare, scivolando in un sonno profondo. Ma lo avevo visto andare in pezzi davanti ai miei occhi, e questo, caro lettore, è un modo sicuro per farsi un nemico. “
(La versione di Barney – Mordecai Richler)
Pubblicato in Italia per la prima volta nel 2000 e divenuto immediatamente un caso letterario, "La versione di Barney" è prepotentemente ritornato primo in classifica grazie alla trasposizione cinematografica diretta da Richard J. Lewis e interpretata da Paul Giamatti e Dustin Hoffman, in questi giorni nelle sale cinematografiche.
Barney Panofsky è un ricco produttore televisivo canadese che a settan’anmni inoltrati decide controvoglia di scrivere la propria biografia per raccontare la sua versione dei fatti sulla mote del suo amico Bernard Moacovitch, detto anche Boogie, in quanto viene accusato in un libro di essere lui il colpevole dell’omicidio.
Il romanzo è diviso in tre parti ognuna delle quali prende il nome di una delle mogli di Barney. La narrazione esilarante e già piena di digressioni e flashback che sovrappongono il passato del protagonista pieno di incontri straordinari e avvenimenti divinamente narrati è resa ancor più particolare dalle numerose e pignole note a piè di pagina che correggono le sviste di Barney.
Dallo stesso romanzo si evince che la biografia di Barney viene pubblicata postuma dal figlio Michael che è anche autore del proscritto nel quale spiega i motivi del vacillare della memoria di Barney è il morbo di Alzheimer e viene rivelato il mistero della morte di Boogie.
"La versione di Barney" è un libro divertente, commovente al quale il lettore deve attenzione. Estasiante.
Recensione di Sandra Martone
Superata la fase iniziale in cui il protagonista-narratore suscita una naturale e genuina antipatia, la storia di Barney Panofsky acquista potere narrativo pagina dopo pagina. Più si procede con la narrazione, meglio si capiscono le finezze psicologiche del personaggio che piano piano si affranca dalla sua stessa meta-definizone di "quel cinico, puttaniere, ubriacone (...), e forse anche di quell’assassino di Barney Panofsky" per diventare un uomo estremamente colto, intelligente, comico e a tratti dissacrante. Dotato di un carattere caleidoscopico che grava pesantemente sulle sue scelte di vita, Barney Panofsky conduce un’esistenza dissipata e perlopiù scorretta. Straripante e scomposta. E’ un personaggio fuori misura che finge (notevolmente bene, anche) di essere indifferente all’imprevedibilità della vita, ma che a ben vedere, tra le righe, dimostra di essere tutto il contrario. In questo romanzo, infatti, c’è tutto e il contrario di tutto: l’eroe si porta con sé, nella valigia che contiene il viaggio della sua vita a ritroso, tutte le contraddizioni e le stramberie che l’hanno caratterizzato e accompagnato fin nella vecchiaia.
Il romanzo è "sconvolto" molto spesso da fuorvianti digressioni che travolgono la narrazione come un fiume in piena. I pensieri del narratore si aggrovigliano e intrecciano come un serpente a sonagli lasciando il lettore a domandarsi dove sia il capo e dove la coda. Ma è proprio da queste digressioni che nasce l’intrinseca, tragica e spesso amara comicità del narratore.
"Adesso telefono. Non ci posso credere. non riesco a ricordarmi chi ha scritto l’uomo dal vestito grigio. (...) non me ne frega niente. Però ormai mi sono fissato, e se non mi viene in mente non riuscirò a chiudere occhio. Detesto questi vuoti di memoria. Ormai mi capita sempre più spesso. C’è da diventare matti".
Recensione di Nicol Lynne
La versione di Barney
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La versione di Barney
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Personaggio a suo modo eroico, storia intrigante e di grande spessore, recensioni tutte e due ottime. Non aggiungo altro.