Rispetto al 2010 in Italia ci sono circa 4 milioni di lettori in meno: questo il quadro poco incoraggiante che emerge dai primi dati Istat sulla lettura nel 2016 presentati durante Tempo di Libri, la nuova Fiera Nazionale dell’Editoria che si sta svolgendo in questi giorni a Milano.
C’è di più: sono circa 33 milioni le persone con più di 6 anni che dichiarano di non aver letto neanche un libro di carta in un anno (il 2016), quindi il 57,6% della popolazione italiana.
Uno scenario per niente incoraggiante, che purtroppo evidenzia il continuo calo di lettori che si è registrato negli ultimi anni.
Il trend negativo non farà piacere a coloro che, invece, auspicherebbero una maggiore diffusione della cultura e della lettura che, stando ai dati Istat, è un obiettivo decisamente lontano dall’essere realizzato.
I non lettori aumentano, anche tra i più giovani e forse questo è il dato che potrebbe maggiormente preoccupare, facendo sorgere molti quesiti: come cambiare questo trend e promuovere la lettura? Quali iniziative sarebbero efficaci? Come far appassionare i giovani all’odore delle pagine dei libri?
Domande necessarie ora più che mai, la cui risposta non è certo scontata. Ma prima di tutto, vediamo i dati presentati dall’Istat.
Lettura, Istat 2016: chi sono i non lettori?
4 milioni e 300 mila lettori in meno rispetto al 2010: questo il dato presentato dall’Istat durante il fiera letterario Tempo di Libri, specificando anche che nel 2016 circa 33 milioni di persone di età superiore ai 6 anni non hanno letto neanche un libro cartaceo in un anno.
Il 57,6 % della popolazione, dunque, lo scorso anno non ha letto neppure un libro, un dato che ci ha riportati ai livelli del 2000 e che suscita preoccupazioni.
L’indagine delinea anche i profili di questi non lettori: nella maggior parte dei casi sono maschi, visto che la percentuale di essi che non legge è del 64,5% contro il 51,1% delle femmine. Passando alle fasce d’età, tra i 25 e i 74 anni, i non lettori uomini sono il 62-66%, toccando picchi di 72,9% nella fascia dai 75 anni in su.
Le donne che non leggono, invece, superano il 50% solo nella fascia oltre i 65 anni, mentre tra gli 11 e i 24 anni a non leggere tra le ragazze sono il 38-42%, crescendo mano mano dai 25 in poi ma sempre al di sotto del 50% fino ai 64 anni.
Lettura, Istat 2016: bambini e famiglie
Dai dati, inoltre, emerge che tra i bambini l’aumento di non lettori è stato addirittura più intenso: tra i 6 e i 10 anni c’è stato un aumento del 9,3%, tra gli 11 e i 14 del 13,9% e tra i 15 e i 17 dell’11,7%.
Il trend, purtroppo, è quello di un minor numero di lettori mano mano che si va avanti con l’età: nella fascia tra gli 11 e i 14 anni i non lettori sono il 46,8%, mentre nella fascia tra i 65 e i 74 anni la percentuale cresce e si attesta sul 61%, con picchi del 73,5 % tra coloro che hanno dai 75 anni in su.
Ma che ruolo ha la famiglia in tutto ciò? Dai dati emerge che ha un’importanza molto grande, tanto che il 69,7% dei giovani con entrambi i genitori lettori, legge a sua volta.
Una buona notizia in tal senso è che nel corso degli anni è aumentato il numero di famiglie che possiedono libri: dal 2009 ad oggi solo il 10% delle famiglie dichiara di non avere libri in casa, mentre nel 2016 coloro che li possedevano erano l’89,4%.
La sorpresa, poi, è che i lettori forti sono collocati nella fascia d’età che va dagli 11 ai 14 anni, come pure negli adulti tra i 55 e i 74 anni le percentuali di lettura sono più alte della media.
Va anche detto, però, che i lettori forti (quelli che hanno letto almeno un libro al mese) sono la minoranza, ossia il 5,7%.
E i libri elettronici? Secondo l’indagine, in Italia il 7,3% della popolazione con più di 6 anni legge libri in formato digitale, ossia circa 4 milioni di persone.
Lettura, Istat 2016: livello d’istruzione e distribuzione geografica
Come è intuibile, a leggere meno sono coloro che hanno un basso livello d’istruzione: tra coloro che possiedono al massimo la licenza media, infatti, il 77,1% non è lettore, mentre la percentuale scende in modo drastico tra i laureati, visto che solo il 25% di loro non legge.
Dal punto di vista geografico, la maggiore percentuale di non lettori è collocata al Sud (il 69,2%), mentre al centro la percentuale è del 55,8% e al Nord è del 49,7%.
La regione che registra picchi più alti di non lettori è la Calabria, con una percentuale del 73%, mentre le percentuali più basse si registrano a Trento con il 43, 7% di non lettori, in Friuli (44,6%) e a Bolzano (46%). A questo discorso, però, c’è un’eccezione visto che in Sardegna i non lettori sono il 51,8%, un livello inferiore alla media nazionale.
Infine, internet e lettura: tra coloro che usano internet tutti i giorni, il 45,6% non legge (erano il 30,9% nel 2010) e tra coloro che svolgono attività di comunicazione e socializzazione su internet il 47,7% è non lettore (a fronte di un 33,2% nel 2010).
Qualche tempo fa, in occasione della Giornata Nazionale della Lettura, vi avevamo dato alcuni consigli per far leggere di più bambini e ragazzi.
Ora ci piacerebbe sapere quali sono i vostri consigli, le vostre proposte ed idee per incentivare le persone a leggere di più. Rispondeteci nei commenti all’articolo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Lettura, dati Istat 2016: quanti libri leggono gli italiani? Il 57% di essi neanche uno
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Questo articolo è, a dir poco preoccupante. Che oltre il 57% degli italiani non legga è un vero e proprio scandalo. E’ anche una questione di educazione alla cultura, in primis. In secondo, meno importante, è questione personale, caratteriale. Personalmente conosco insegnanti che non leggono nemmeno un libro all’anno. Non è solo grave, è gravissimo.
Non leggere significa avere grettezza, scarsa intelligenza e scarsa apertura mentale. Personalmente leggo un libro al giorno, anche di più e lo faccio da quando ero ragazza. Sono stata educata a dare un’importanza fondamentale alla lettura e ai libri, e ne vado fiera; nonostante i miei genitori non posseggano poi alti titoli di studio. Leggere apre il cuore e la mente a una visione completa sul mondo. Apre il cuore e la mente. Ogni lettura è un reinventarsi di continuo nuove storie e nuovi mondi e nuovi orizzonti. Che cosa c’è di più bello?
Penso che si debba intervenire in fretta ad insegnare ai giovani la bellezza del leggere, ma mi domando anche come possano farlo insegnanti che a loro volta non leggono. E poi anche le famiglie dovrebbero fare la loro parte. Mi auguro che nel futuro le cose vadano migliorandosi, perchè se così non dovrebbe essere, la società che ne risulterebbe sarebbe assai povera. Di contenuti e di spiriti.
Circa quattro milioni di italiani non hanno letto neppure un libro cartaceo. Circa quattro milioni di italiani hanno letto un eBook.
Forse il bilancio non è tanto negativo, dunque, ma soltanto sintomo di un’editoria e di un mercato del libro che cambiano e si evolvono, per stare al passo con le nuove tecnologie.
Io stessa, con quattro pubblicazioni al mio attivo, non ho realizzato neppure un libro cartaceo, privilegiando (almeno per il momento) la multimedialità.
Poi, certo, è inquietante il numero complessivo di "non lettori", ma probabilmente andrebbero analizzati i dati in modo approfondito: i "non lettori" sono coloro che non hanno acquistato libri o che non hanno letto nulla, neppure eBook o in biblioteca? Forse un’analisi minuziosa potrebbe riservare sorprese (almeno, lo spero!).
Che il popolo italiano, specie nell’ultimo trentennio si sia involuto e che siamo diventati un popolo che non legge, non e’ una novita’ purtroppo, ma dall’articolo mi pare di capire che si considerano solamente i libri cartacei e non si considera minimamente il sempre crescente mercato degli e-book e la probabile relazione inversa tra i due tipi di editoria. Personalmente non leggo piu’ un libro cartaceo da circa 5 anni, perche’ mi hanno regalato un e-book e trovando la lettura elettronica altrettanto comoda, bella l’idea di potermi portare la biblioteca in tasca, e trovando i formati elettronici molto piu economici, insomma ho addiritutta incrementato la quantita’ di libri all’anno, se prima leggevo un libro ogni due mesi, adesso quando ho tempo nel leggo anche 4-5 al mese. Mi chieso se l’ISTAT questa fetta di mercato la considera o no.