Nell’Arena Repubblica-Robinson, durante la terza giornata della fiera Più Libri Più Liberi 2024, riceviamo una lezione di giornalismo imperdibile da parte di Angelo Melone e Federico Pace, con l’intervento di Alessio Sgherza, i quali hanno guidato un’appassionante discussione intitolata Lezioni di giornalismo dal Podcast a Instagram. L’incontro, impreziosito dalla partecipazione degli studenti di repubblica@scuola, ha esplorato l’evoluzione del giornalismo e il suo adattamento alle sfide della modernità.
Il panel ha esordito con una breve panoramica sulla storia dell’editoria, sottolineando come per seicento anni, dalla stampa di Gutenberg, poco fosse cambiato, mentre negli ultimi quarant’anni la tecnologia ha imposto un ritmo di trasformazione accelerato e una velocità incredibile alla scrittura. Internet ha rivoluzionato il settore, rendendo possibile fare informazione a costo zero tramite blog, social e piattaforme online. Tuttavia, questo fenomeno ha creato nuove sfide per l’industria editoriale, costretta a reinventarsi per rimanere rilevante.
In particolare, Alessio Sgherza racconta il modello “Repubblica”, ovvero il dietro le quinte del lavoro giornalistico, spiegando come ogni giornata inizi con la lettura approfondita di tutti i giornali disponibili, seguita dalla riunione di redazione in cui si pianificano le attività editoriali. Questo processo garantisce una copertura attenta e strutturata delle notizie, mettendo al centro il rigore e la collaborazione.
Una delle domande fondamentali poste durante l’evento è stata: “cos’è una notizia?”. Gli studenti presenti hanno partecipato attivamente, offrendo spunti e riflessioni, mentre i relatori hanno spiegato che una notizia è un fatto di interesse pubblico, presentato in maniera obiettiva e rilevante. Tuttavia, hanno anche evidenziato come la linea editoriale di un giornale possa influenzare il modo in cui le notizie vengono raccontate, un aspetto particolarmente evidente nel giornalismo italiano, dove il confine tra cronaca e opinione è spesso sfumato - al contrario del giornalismo americano.
Con la diffusione delle notizie tramite i social, emerge una nuova sfida: la decontestualizzazione. Sui social, spesso manca il riferimento alla testata o all’autore dell’informazione, rendendo più difficile per i lettori comprendere la provenienza e l’attendibilità delle notizie. Questo fenomeno alimenta il rischio di disinformazione e sottolinea l’importanza di approfondire e verificare le fonti.
I relatori hanno ricordato che il giornalismo si basa su principi deontologici: il giornalista deve pubblicare informazioni vere e di pubblico interesse, senza violare la privacy o diffamare ingiustamente. Tuttavia, nell’era digitale, queste regole spesso si perdono. Piattaforme come Instagram e Facebook, che offrono contenuti gratuiti, monetizzano attraverso i dati degli utenti, trasformandoli in target pubblicitari. Questo modello pone interrogativi etici e richiede ai lettori un maggiore sforzo per orientarsi.
“L’unico modo per difendersi dalla confusione è la cultura”
hanno sottolineato i relatori. Se in passato bastava acquistare un giornale per avere una rete di sicurezza informativa, oggi è necessario sviluppare un approccio critico. Questo richiede tempo e impegno, ma è indispensabile per distinguere l’informazione di qualità dalla disinformazione.
L’evento Lezioni di giornalismo dal Podcast a Instagram ha offerto uno sguardo prezioso sul mondo del giornalismo contemporaneo, evidenziando come il digitale abbia reso l’informazione più accessibile, ma al contempo più complessa. La vera sfida per il lettore moderno è quella di orientarsi in un mare di contenuti, imparando a riconoscere e apprezzare l’originalità e il rigore che solo il buon giornalismo sa offrire.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Lezioni di giornalismo tra disinformazione, notizie e social a Più Libri Più Liberi
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