In quest’epoca estremamente tecnologizzata, anche cose senza tempo come i libri hanno subito un’evoluzione in questo senso: seppur permanga la loro originale natura, cioè il cartaceo, di libri adesso se ne trovano anche in formato digitale, scaricabili, leggibili su pc, su lettori appositi, ecc.
La modernità ha dalla sua la velocità di fruizione, di reperibilità, l’essere sempre a disposizione.
Ma vuoi mettere un libro ”vero”, uno di quelli che prendi in mano, soppesi, annusi, sfogli, sottolinei, metti sul comodino, nella borsa o nella tua libreria?
Mi chiedo, a proposito; ma chi legge soltanto su pc o e-reader sa ancora cos’è avere una piccola o grande libreria, piena di titoli e di colori, da guardare per scegliere il libro da leggere e conservare quelli letti?
I libri “veri”, come mi piace chiamarli, sono tangibili, li vedi e ti ricordano quanto tanto (o poco) hai letto: sono lì, davanti a te, per te, con te. Mi chiedo anche come sia una casa senza libri, libri letti dico non libri-soprammobili! Nella mia casa ideale ci sono libri per adulti, libri per bambini, libri di studio, libri di cucina e di qualsiasi altro hobby che caratterizzi ciascuno dei suoi abitanti. Perché i libri parlano di noi. Non mancano neanche vocabolari ed un’enciclopedia, perché ok basta aprire un motore di ricerca e trovi qualunque cosa, ma quelli della mia generazione spulciavano le ricerche ancora sull’enciclopedia ed averla era un lusso altrimenti ti toccava recarti nella libreria pubblica per cercare quello che volevi tra pile di libri polverosi e mal catalogati, perché l’addetta, un’anzianotta annoiata, non aveva voglia di perdere tempo dietro la tua ricerca.
Adesso non si esce neanche di casa che tutto il mondo, tutto ciò che si vuol sapere, viene dritto da te, su uno schermo. E non sono poi trascorsi tantissimi anni!
I vantaggi dei libri digitali sono innegabili, ma credo –e spero- che il cartaceo non sparirà mai. Il cartaceo è qualità: personalmente, ho di cartacei i grandi classici, i libri che meritano, quelli che letti la prima volta lasciano qualcosa e si è certi che dopo qualche anno ci verrà voglia di rileggere e, con l’esperienza di poi, ci daranno altre emozioni. Digitali per me sono i libri curiosità, quelli che già sai potrebbero non piacerti o che sicuramente leggere una sola volta sarà più che sufficiente.
È pur vero che, data la crisi, il libro sta diventando quasi un oggetto di lusso, non perché costi troppo di per sé, ma perché se un amante della lettura volesse far suoi tutti i testi che vuole o che lo incuriosiscono di certo uno non basta, non placa la sete di lettura e dovrebbe dedicare un piccolo gruzzoletto mensile a questi acquisti! Certo, sempre meglio questo “vizietto” culturale, che non altri come fumare o giocare alle macchinette o “gratta e perdi” (così li chiamo io, altro che vinci)!
Le case editrici sono poi molto brave a tenere aggiornati i lettori, nonché loro clienti, su tutte le nuove uscite, mese per mese. Passate mai davanti le vetrine delle librerie? Vi capita mai che qualche libro vi ammicchi, sussurrandovi: “comprami, comprami!”? A me sì. A volte compro, altre mi annoto il titolo e poi cerco di reperirlo diversamente, in prestito, o scaricandolo.
Vi ricordo che tra pochi giorni è Natale e per chi non ha ancora fatto i regali, un’idea regalo è un bel libro, scelto e pensato in base alla persona a cui li volete dare. Un libro “vero”, cartaceo, ovviamente.
Voi cosa preferite: i libri in formato classico o i libri digitali? Commentate pure sotto l’articolo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Libri cartacei o libri digitali: chi vince la sfida?
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