

Quando nasce un amore? È difficile dirlo, due occhi si incontrano con altri due occhi e nasce qualcosa di meraviglioso. Le occasioni dell’amore sono tante, i luoghi sono diversi, le date importanti.
Una data da ricordare è il 6 aprile 1327, il primo incontro tra Francesco Petrarca e Laura de Noves. Lui era una delle tre corone fiorentine, lei una nobildonna francese sposata. Non si sa altro dell’origine di Laura tanto che alcuni dubitano della sua esistenza.
L’idea dell’amore per Francesco Petrarca e confronto con Dante
Petrarca dedicò il suo Canzoniere alla sua donna, concepita in termini più concreti di Beatrice, anche se più sentimentali (Petrarca fu, molto più di Dante, all’origine dello struggimento d’amore).
Non ho intenzione di parafrasare e analizzare il sonetto 61 Benedetto sia il giorno, il mese e l’anno, che qualcun altro ha fatto in maniera egregia, ma vorrei soffermarmi sull’idea che Petrarca ha dell’amore. Quello di Petrarca è un amore che non cerca concetti razionali; Laura può essere simbolo della gloria, ma è anche vista in modo umano e sensuale.
L’autore appare tormentato dall’apparizione della donna che viene permeata di attributi naturalistici, anticipando così una tendenza che sarà tipica dell’Umanesimo di cui Petrarca sarà valido precursore.
Mantiene però un tono religioso nell’esaltare la figura femminile benedicendola secondo la teologia cattolica e introducendo l’idea che l’amore sia una benedizione.
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Non più la donna angelo di Dante, ma una creatura che porta la sua sacralità sulla terra e la elargisce al suo amante rimanendo umana. Laura è vista con gli occhi belli, un aggettivo che va oltre l’attrattività fisica, ma che concepisce la bellezza come un segno trasfigurante di grazia.
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Petrarca non è uomo di parte come Dante, il suo impegno politico è assai minore, né è sistematico come poeta, anzi vive il suo amore in modo molto irrazionale e totalizzante. Non ci sono schemi o personificazioni tra lui e la sua donna; il divino è immanente alla Natura e non la trascende.
La data del loro primo incontro, 6 aprile 1327 (venerdì santo, può essere simbolica di un amore puro ma sentimentale), rientra però nella casistica dei sentimenti di un giovane che vuole ricordare il momento preciso della nascita di un amore come fanno da sempre gli innamorati.
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Il punto di vista è quello maschile: Laura, come Beatrice, non interagisce, non fa sentire la sua voce, ma non conduce l’uomo alla salvezza, anzi nell’evolversi della vicenda amorosa sembra che lo allontani dall’amore verso Dio, come se si trapassasse dal medioevo al Rinascimento nella storia della letteratura italiana.
Eppure l’amore continua ad essere e ad essere vissuto come il sentimento più forte dell’uomo. Da Petrarca ad Enrico Brizzi, la nascita di un amore dà le medesime palpitazioni e gli stessi affanni che si provavano nel mondo medioevale e la letteratura fa da cassa di risonanza.
Festeggiamo e ricordiamo questo sei aprile perché è nata una cosa meravigliosa in cui tutti quanti, moderni e antichi, possono e devono infine riconoscersi.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: 6 aprile 1327: il giorno dell’innamoramento di Francesco Petrarca per Laura
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