Libri e animali una coppia vincente come dimostrano molte storie, apprezzatissime dai lettori, e come testimonia anche questa originale intervista tra Marley e Cicy, che Ilaria Colacione ha immaginato per presentare “Storia di Amiconiglio e del suo fido cane vegano”, il suo ultimo racconto, attraverso un dialogo tra i suoi protagonisti.
Marley che Cicy esistono, comunque, anche nella realtà: sono due femminucce, Cicy ha due anni e mezzo ed è la più birichina tra i due, è una golosona e oggi addirittura s’improvvisa coniglia-giornalista per intervistare la cagnolina Marley:
- Sei contenta Marley dell’uscita del libro che racconta la nostra vita facendone una trasposizione?
Sono davvero felice, so di essere stata una presenza fondamentale nella vita della mia padroncina, ma sapere che lei ancora mi ricorda è il top.
- Raccontaci allora com’è questa padroncina...
Oh è la migliore per me, non voglio elencarne le qualità ma è capace di nutrirci d’affetto e cure ogni giorno, anche quando è stanca o triste. Ed è questo l’insegnamento che vuole dare. Ogni rapporto, che sia d’amore, d’amicizia o con un animaletto deve essere coltivato e alimentato quotidianamente, dando il massimo delle proprie energie. Magari non sarà altrettanto ricambiato, ci saranno momenti duri, ma non avrà mai il rimpianto di non aver fatto abbastanza. E ogni passo è un gradino, una salita, un’esperienza. Come diceva un famoso aforisma
“La vita è una scalata, ma la vista è grandiosa”.
- Come mai dopo aver aver avuto un cane la scelta è ricaduta su un coniglio?
In realtà Cicy era un acquisto per la sua nipotina ma non era semplice farli vivere insieme, ecco un altro punto interessante su cui voglio soffermarmi.
Non prendete animali se non potete o sapete gestirli, se non potete garantirgli uscite all’aria aperta, attenzioni, se ci sono bambini piccoli che richiedono il massimo sforzo.
La conseguenza poi potrebbe essere quella di abbandonarli e così via... quindi pensateci mille volte, loro stanno bene dove stanno, in natura, tra i loro simili (la mia
padroncina in cuor suo pensa questo, ma, shhh, non ditelo in giro) ma il business sugli animali domestici è in continua crescita ed effettivamente sono una compagnia per l’uomo e un valido aiuto, nelle operazioni di salvataggio, di terapia e così via. Di contro non credo che un cane voglia venire al mondo per stare su un divano, diventare poliziotto, medico, infermiere, bagnino. E il coniglio che è molto socievole e territoriale preferisce rotolarsi nell’erba piuttosto che su un divano. Qui ci sarebbe tanto da disquisire, magari con noi stessi, se avessimo la parola, ma se tenuti bene, l’uomo sa essere un surrogato quasi perfetto, soprattutto per il cane.
Andate nei canili e portate loro affetto, liberateli se sono chiusi in una scatola di cemento, portateli a casa se vivono in condizioni disperate, lasciategli una ciotola di cibo se uno passa ogni giorno dalla vostra casa, donate se potete, e alle istituzioni, sterilizzate, arginate il problema del randagismo costruendo rifugi idonei e promuovendo il volontariato. Nei canili, nelle coniglierie, dove preferite!
- Sei molto attenta Marley al problema del randagismo animale, ma pensi che ci si debba dedicare solo a quello?
Conoscendo la mia padroncina credo proprio di no, le stanno a cuore tante cose, non solo gli animali. Ogni giorno spera di diventare una persona migliore.
- Perché credi abbia voluto raccontare una fiaba attraverso un libro?
Perché una delle sue occupazioni e preoccupazioni è quella di leggere. In Italia si legge molto poco, ammettiamo che il tempo è limitato e ogni giorno i ritmi sono super frenetici. Ma se anche non si può sfogliare un bel libro, basta anche un giornale, un articolo una rivista, che siano serie però... I libri restano comunque la migliora fonte e risorsa di saggezza e conoscenza. Anche uno al mese sarebbe perfetto.
- Perché credi si sia rivolta a un self-pubblishing?
Le case editrici a pagamento costano e i soldi non sono mai abbastanza. Oggi c’è questa nuova tendenza ad autoprodursi, spendendo meno ma ottenendo comunque un buon risultato.
Lei ne è soddisfatta. Poter scrivere un bel romanzo e poterne fare una presentazione nelle librerie di tutta Italia, estendo i confini del suo progetto, sarebbe un altro grande sogno, ne sono certa.
- Con ciò che dici, però, fai passare il messaggio che le case editrici sono cibo degli dei...
Assolutamente no, ognuno sceglie la vetrina che preferisce, fare un firmacopie e una presentazione in città o distribuire il libro in forma telematica e nazionale, online e non, sono solo due forme diverse di fare editoria. Entrambe sono corrette e aiutano il settore che è in forte crisi.
- Come mai secondo te?
Il primo punto è dovuto al fatto che si legge poco, come abbiamo detto, poi non ci sono finanziamenti per l’editoria, tantissime testate senza un soldo e pubblicisti o aspiranti tali che lavorano gratuitamente o per pochi euro. Le scuole e i master sfornano tantissimi redattori e giornalisti ma pochi trovano spazio o necessitano, per avere uno stipendio degno, di collaborare con più giornali.
Soprattutto è raro che un giornalista viva di sola scrittura. A parte Il Corriere, La Stampa, Mondadori, insomma le grandissime... la crisi si fa sentire un po’ ovunque.
- Quali sono gli autori a cui la nostra padroncina si è ispirata?
So per certo che adora Sepùlveda, difatti a lui si è ispirata ed è appassionata di classici della narrativa italiana e straniera (dice che “Anna Karenina” è un pesantissimo capolavoro), storie mitologiche e trame familiari raccontate da Sveva Casati Modignani.
Le piacciono però anche i romanzi storici, di grandi personaggi e quelli mediamente rosa, come, ad esempio, “Una piccola libreria a Parigi”, i libri di Clara Sanchez e tanti altri.
Vorrebbe comprare ben sette libri di Wilbur Smith ambientati in Egitto, perché è uno dei paesi che vorrebbe visitare (adora viaggiare!) e ha appena riletto i miti narrati da Luciano De Crescenzo, irriverente e geniale divulgatore, ovviamente non vede l’ora
di visitare la Grecia. Incespica un po’ con il fantasy, però...
- Marley sai se ha ritenuto che il self-pubblishing a cui si è rivolta è stato all’altezza delle sue aspettative?
Anche oltre, è rimasta molto contenta dell’attenzione e della celerità con cui è stato portato avanti il progetto. L’emozione poi di vedere il suo libro e il suo nome negli store nazionali va al di là di ogni umana (per restare in tema) immaginazione.
- Bene Marley, l’intervista può definirsi conclusa, vuoi dire un’ultima cosa prima di tornare ai tuoi croccantini?
Mi piacerebbe o, meglio, vorrei che il libro di Ilaria Colacione fosse considerato un messaggio o una serie di messaggi ma anche un invito a capire l’impegno
e la dedizione che ci mettono sia lei che i professionisti a cui si è rivolta. Il lavoro scarseggia ma non la volontà di fare, di dire, c’è.
Se solo ci fosse qualche aiutino dai piani alti.
Infine...
- Infine?
A te padroncina, che mi hai inondato di lacrime quando mi hai chiuso gli occhietti, so di averti lasciato una grande ferita, perdonami, il mio tempo lo sai, era scaduto... quel brutto male non mi ha dato scampo, è una vera bestia per tutti.
So che non te l’avevano detto per non farti stare male e in un mese sono andata via, lasciandoti sola e incredula a continuare la tua salita, ma ti ho ricompensato donandoti Cicy, che è una bella gatta anzi coniglia da pelare, ed Ercole che non ti molla un secondo. E tante altre cose, belle o meno belle, facili e difficili. Non perdere la fiducia, in generale.
Dall’alto, non solo nella fotografia che hai in borsa, ti guardo e ti do la carica e tu promettimi di sorridere.
Quella mattina avevo le lacrime anch’io, odio le punture...
Sempre insieme, ed eternamente con affetto, la tua Marley!
“Un cane non se ne fa niente di macchine costose, case grandi o vestiti fermati... Un bastone marcio per lui è sufficiente. A un cane non importa se sei ricco o povero, brillante o imbranato, intelligente o stupido... Se gli dai il tuo cuore, lui ti darà il suo. Di quante persone si può dire lo stesso? Quante persone possono farti sentire unico, puro, speciale? Quante persone possono farti sentire... Straordinario?” (dal film Io & Marley)
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Libri e animali: conosciamo il racconto di Ilaria Colacione con un’intervista tra i suoi protagonisti
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