L’italiano è senza dubbio la lingua che ancor oggi fa maggiore ricorso a proverbi di origine latina. È questo il caso anche del modo di dire “mala tempora currunt” che viene utilizzato esattamente in lingua originale, pur essendo ormai chiarissimo il suo senso anche a coloro che non padroneggiano il latino classico.
Espressione che manifesta delusione e preoccupazione per il tempo presente, la locuzione “mala tempora currunt” viene spesso utilizzata quando ci si riferisce a momenti di crisi nazionale o mondiale sebbene la frase possa essere pronunciata anche per indicare un pessimo periodo personale, sfruttandola a mo di esclamazione estremamente pessimista.
Significato di “mala tempora currunt”
La traduzione letterale dell’espressione latina è “corrono tempi cattivi”. La frase, nella maggior parte utilizzata in questa forma, prevede però il seguito “et peiora parantur” ovverosia “e se ne preparano di peggiori” (o "sed peiora parantur" "ma se ne preparano di peggiori"), a rinforzare il pessimismo dell’espressione, non solo relativamente al tempo presente, giudicato peggiore del passato di cui si ha nostalgia, ma anche rispetto alle prospettive future.
“Mala tempora currunt”: chi l’ha detto
Molto spesso in rete l’espressione “mala tempora currunt” viene erroneamente attribuita a Marco Tullio Cicerone anche in considerazione del fatto che durante quel periodo stava avvicinandosi la fine della repubblica di Roma. In realtà l’espressione non viene attestata nei testi di alcun autore classico e viene pertanto considerata di origine volgare.
L’ambiguità sulla fonte di tale espressione nasce probabilmente dal fatto che nelle Verrine, nell’esordio della prima Catilinaria, nella De Domo sua e in Pro rege Deiotaro, il filosofo e politico romano utilizzi l’espressione “O tempora, o mores”, tradotta come “o tempi, o costumi”.
Anche quest’ultima locuzione, al pari del volgare “mala tempora currunt”, si rifà alla nostalgia di un passato al quale si anela in contrapposizione alla società corrotta che caratterizza il presente della Roma del tempo. È per questo che il particolare pensiero che mette a paragone passato e presente, premiando in ogni caso il primo, si ritrova anche in altri autori come Livio, Tacito e Sallustio.
La concezione discendente della storia, che non ha abbandonato il pensiero comune ancora oggi e che interpreta qualsiasi momento passato come migliore di quello presente, permette a questa famosissima espressione di essere particolarmente utilizzata anche ai giorni nostri, in particolare nella lingua parlata. Il suo utilizzo negli scritti resta invece piuttosto esiguo, eccezion fatta per gli articoli giornalistici e per pochi testi letterari più o meno recenti, come quelli di Gadda e Camilleri.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Mala tempora currunt: significato e chi l’ha detto
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