Composta probabilmente tra il 1233 e il 1241, “Meravigliosamente” è una canzonetta di Jacopo da Lentini, riconosciuto da Dante come il capostipite della Scuola Siciliana e, secondo una tradizione accreditata, inventore del sonetto, di cui avrebbe stabilito le regole metriche.
L’amore per una donna la cui bellezza suscita una tale emozione da impedire di parlare ed esprimersi è la tematica maggiormente in uso nell’ambito della corrente letteraria a cui Jacopo appartenne, ma in questo caso all’argomentazione classica si aggiungono note del tutto personali che rendono Meravigliosamente una delle poesie più significative dell’autore e della letteratura medievale in genere.
Analizziamo il testo dal punto di vista metrico, stilistico e critico.
“Meravigliosamente” di Jacopo da Lentini: il testo
Meravigliosamente
un amor mi distringe
e mi tene ad ogn’ora.
Com’om che pone mente
in altro exemplo pinge
la simile pintura,
così, bella, facc’eo,
che ’nfra lo core meo
porto la tua figura.In cor par ch’eo vi porti,
pinta como parete,
e non pare di fore.
O deo, co’ mi par forte.
Non so se lo sapete,
con’ v’amo di bon core:
ch’eo son sì vergognoso
ca pur vi guardo ascoso
e non vi mostro amore.Avendo gran disio,
dipinsi una pintura,
bella, voi simigliante,
e quando voi non vio,
guardo ’n quella figura,
e par ch’eo v’aggia avante:
come quello che crede
salvarsi per sua fede,
ancor non veggia inante.Al cor m’arde una doglia,
com’om che ten lo foco
a lo suo seno ascoso,
e quando più lo ’nvoglia
allora arde più loco
e non pò stare incluso:
similemente eo ardo
quando pass’e non guardo
a voi, vis’amoroso.S’eo guardo, quando passo,
inver’ voi, no mi giro,
bella, per risguardare.
Andando, ad ogni passo
getto uno gran sospiro
che facemi ancosciare;
e certo bene ancoscio,
c’a pena mi conoscio,
tanto bella mi pare.Assai v’aggio laudato,
madonna, in tutte le parti
di bellezze ch’avete.
Non so se v’è contato
ch’eo lo faccia per arti,
che voi pur v’ascondete.
Sacciatelo per singa,
zo ch’eo no dico a linga,
quando voi mi vedrite.Canzonetta novella,
va’ canta nova cosa;
lèvati da maitino
davanti a la più bella,
fiore d’ogni amorosa,
bionda più c’auro fino:
«Lo vostro amor, ch’è caro,
donatelo al Notaro
ch’è nato da Lentino.
“Meravigliosamente”: parafrasi
In modo straordinario un amore mi stringe e mi possiede ogni istante. Come un uomo che rivolge la mente a un modello diverso, lo ritrae in modo simile in un dipinto, allo stesso modo, o bella donna, faccio io, che porto la tua immagine nel mio cuore.
Sembra che io vi porti nel cuore dipinta come apparite e non si vede dal di fuori. O Dio, come mi sembra difficile. Non so se voi siete al corrente di quanto io vi ami con tutto il cuore: poiché io sono talmente timido che vi guardo solo di nascosto e non vi manifesto il mio amore.
Sentendo un forte desiderio, dipinsi un bel dipinto, somigliante a voi, e quando non vi vedo guardo quell’immagine e sembra che io vi abbia davanti agli occhi: allo stesso modo di chi crede di raggiungere la salvezza grazie alla sua fede in Dio, anche se non vede davanti a sé ciò in cui crede.
Mi brucia un dolore nel cuore, come uno che possiede un fuoco nascosto nel suo petto, e quando lo avvolge di più, allora lì arde con maggiore forza e può stare chiuso: allo stesso modo io brucio quando passo e non guardo verso di voi, viso degno di essere amato.
Quando passo, se rivolgo lo sguardo a voi, bella donna, non mi giro per non guardare di nuovo. Quando cammino, ad ogni passo, getto un profondo sospiro che mi fa respirare con affanno; e sicuramente mi angoscio a tal punto che a mala pena riconosco me stesso, tanto mi appari bella.
O madonna, vi ho tanto lodato, in ciascuno degli aspetti delle bellezze che voi avete. Non so se vi è stato riferito che io lo faccio per finzione, perciò vi nascondete sempre. Cercate di capirlo dai segni esteriori ciò che non riesco a dire con la lingua, quando mi vedrete.
Canzonetta nuova, va’ e canta una cosa mai udita finora; alzati al mattino presto davanti alla più bella, la migliore tra le donne degne di essere amate, più bionda dell’oro puro: "il vostro amore che è molto prezioso, donatelo al notaio che è nato a Lentini".
Analisi metrica e figure retoriche
Meravigliosamente è una canzonetta di sette stanze di nove versi settenari, in rima secondo lo schema metrico ABC ABC ABC.
Queste sono le figure retoriche presenti:
- Enjambement: “pone mente / in altro exemplo” (vv. 4-5); “pinge / la simile pintura” (vv. 5-6);
- Allitterazioni: di “m-n” “meravigliosamente un amor mi distringe e mi teme” “Com om che pone mente” (vv. 1-4); “donatelo al notaro ch’è nato da Lentino” (vv. 62-63); della “r” “’nfra lo core meo porto.. corpinta, parete, pare” (vv. 11-12); della “s”: “non so se lo sapete” (v. 14); “suo seno ascoso” (v. 30); della “v”: “voi, voi, vio, v’aggia, avante” (vv. 21-24); dela “c”: “ca facemi ancosciare / e certo bene ancoscio / c’a pena mi conoscio” (vv. 42-44);
- Similitudini: “com’om che pone mente / in altro exemplo pinge / la simile pintura” (vv. 4-6); “pinta como parete” (v. 11); “come quello che crede / salvarsi per sua fede” (vv. 25-26); “com’om che ten lo foco / a lo suo seno ascoso…” (vv. 29-30); bionda più c’auro fino (v. 60);
- Metafore: “m’arde una doglia” (v. 28); “fiore d’ogni amorosa”(v. 59);
- Apostrofi: “bella” (v. 7); “o Deo” (v. 13); “vis’amoroso” (v. 36); “bella” (v. 39); “madonna” (v. 47); “canzonetta novella” (v 55);
- Personificazione: “canzonetta novella” (v. 55);
Analisi della poesia “Meravigliosamente” di Jacopo da Lentini
In quanto capostipite e massimo rappresentante della Scuola Siciliana, non stupisce che Jacopo da Lentini tratti il tema dell’amor cortese, di derivazione provenzale, nei suoi componimenti, però sa loro imprimere connotati personali tali da renderlo non solo facilmente riconoscibile ma, se possibile, almeno una spanna al di sopra dei poeti a lui coevi.
In Meravigliosamente, il cui titolo è da intendere nell’accezione di "suscitare stupore", si esprime il turbamento di un uomo di fronte alla donna amata, che si traduce in pallore, tremore e trasalimenti.
Inoltre alla vista di una simile bellezza la lingua si inceppa e non riesce a proferire parola, ma l’inquietudine si palesa ugualmente attraverso i segnali inequivocabili del corpo.
Il sentimento tenuto celato e mai dichiarato apertamente e tuttavia lasciato trasparire dai suddetti sintomi fisici è una specificità dell’amor cortese alla maniera provenzale, così come pure rientrano nelle convenzioni letterarie dell’epoca altre espressioni ravvisabili nel componimento.
Due su tutte: "lèvati da maitino" al verso 57, che si inserisce nella tradizione della mattinata , la serenata cantata in ora mattutina, e "bionda più c’auro fino" al verso 60, in riferimento ai capelli della donna.
A tale proposito va ricordato che la chioma bionda, quasi sempre, come pure in questo caso, accostata all’oro, è uno dei simboli della bellezza femminile nei trovatori, negli stilnovisti e anche in Francesco Petrarca, che nel Canzoniere chiama quelli di Laura "capei d’oro".
Ma se fin qui Jacopo si muove nel solco delle norme fissate nella poetica del suo tempo, da esse altresì si distacca per la particolare atmosfera che riesce ad infondere a questi versi, che nella loro struttura circolare metricamente abbastanza semplice, comunicano a chi legge concetti profondi e intensamente umani.
Gran parte della bellezza di Meravigliosamente, infatti, sta nell’atmosfera da sogno che la pervade dall’inizio alla fine, nella dimensione quasi onirica, distaccata e rarefatta che trasfigura i motivi convenzionali nell’iconica immagine dell’amante timido ed impacciato trepidante di fronte alla donna che è oggetto dei suoi desideri.
È questa la cifra stilistica di Jacopo: la capacità introspettiva e di analisi con cui si accosta alla narrazione dell’amore, che invece resta abbastanza superficiale e stereotipata nei poeti a lui contemporanei e che lo renderà, di lì a poco, un modello per gli Stilnovisti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Meravigliosamente” di Jacopo da Lentini: testo, parafrasi e analisi della poesia
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