Il 15 gennaio del 1850 a Botoșani, in Romania, nasceva Mihai Eminescu, eminente poeta, scrittore e filologo che si dedicò anche al giornalismo e alla politica. La sua poesia è certamente espressione del sentire romantico europeo nella forma originale e potente della fusione della sua anima: rumena ed europea insieme; versi che - dall’esordio poetico nel 1866 fino al capolavoro Luceafărul (Espero) pubblicato per la prima volta nel 1883 - esprimono la Sehnsucht, l’ansia di assoluto e la malinconia del tipico eroe romantico, ma che sanno parlare anche alla nostra contemporaneità.
Oggi una ricca antologia Espero. Poesie scelte (FaLvision Editore, 2016), a cura di Gio Vasile, ci introduce all’universo poetico e al sentire letterario di Mihai Eminescu, uno dei più grandi poeti rumeni ed europei.
La poesia di Mihai Eminescu
Link affiliato
I temi della poesia di Eminescu sono variegati e multiformi: egli sa passare dalla tematica amorosa, che spesso si intreccia con quella mitico-fiabesca, a grandi altezze filosofiche con meditazioni sulle principali domande esistenziali.
Potenti e suggestive sono, poi, le rievocazioni di episodi particolarmente significativi della storia rumena o i versi che inneggiano alla eguaglianza degli esseri umani nel poemetto: Imperatore e proletario.
Le emozioni più ricorrenti: malinconia, sdegno, tristezza, dolce abbandono e dolorosa consapevolezza della vita non si accostano mai a un languido romanticismo, ma velandosi della trasparenza di un sogno si innalzano con virile autocoscienza alla consapevolezza (molto leopardiana) che noi uomini siamo:
[…] figli noi d’un picciol mondo/altro non siam che tanti formicai sulla terra;/ microscopiche nazioni, re, soldati, eruditi,/gli uni agli altri succediamo, ci crediam fenomenali;/mosche effimere su un mondo che misurasi col palmo e che il mondo non è altro che un attimo sospeso.
I temi della poesia di Mihai Eminescu
I temi sono quelli eterni ed eternamente cantati dai poeti: la giovinezza che passa irrimediabilmente; il nulla eterno e la cupiditas mortis, la solitudine dell’uomo-poeta incompreso. Infatti, spesso il poeta si chiede perché dovrebbe continuare a poetare:
Quante volte ebbi in mente di appender la lira al chiodo.
Perché la poesia come l’amore, spesso diventa tormento ma, quando accade ciò:
[…] grilli e topi /con il loro passo di sabbia/mi riportan la tristezza,/ che sempre in verso cambia.
E in Epistola II:
Perché resta la mia penna nell’inchiostro, mi domandi» che è tutta una antifrastica ammissione della utilità della poesia, mentre il poeta si ostina a voler convincere il suo ipotetico interlocutore che la poesia è solo una perdita di tempo ed è anche una feroce critica ad alcuni poeti avidi adulatori che svendono la poesia al miglior offerente e una sarcastica ammissione che oggi «[…] se hai illusioni, sei perduto, sei ridicolo.
Mihai Eminescu: la donna e l’amore tra morte e immortalità
La donna è spesso un angelo biondo o un freddo e insensibile demonio di cui non si può fare a meno, la cara donna che:
come luna appare dallo stellato mare.
Dal pelago ai sogni in un universo sognante di paesaggi pieni di boschi, montagne, ninfe e ruscelli; l’amore è spesso “mortal tormento” ( Veleno e malìa ) o fatua illusione ( Kamadeva ), un amore al gusto di miele che allontana la morte, ricerca di un mondo lontano, di un amore e di una donna cortese che nella fredda e dura realtà non può esistere; e allora Aspro freddo in eterno incompiuto suona il canto (Epistola IV), o romantica fiaba, soprattutto in Luceafărul ( Espero ) il poemetto che - con i suoi 392 versi divisi in 92 quartine ci porta al cospetto di personaggi mitici: un essere immortale (Espero) che si innamora di una mortale e sarebbe disposto a rinunciare alla sua immortalità, per accontentarla e godere del suo amore e altri che faranno sciogliere il sogno di possibile conciliazione umano-divino.
Il senso dell’esistenza in Mihai Eminescu
Molte altre liriche oscillano tra speranza e disillusione di una Eternità, alla ricerca di un senso dell’esistenza che spesso si intravede oltreumano in un gioco imperscrutabile tra la morte e la vita, perché:
La morte è un caos, un mare di stelle la vita, /pantano di sogni ribelli, /la morte è un’era di astri fiorita, / mentre una storia da incubo è la vita (Mortua est).
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Mihai Eminescu: la vita, un mare di stelle, pantano di sogni ribelli
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri Libri da leggere e regalare Storia della letteratura
Lascia il tuo commento