Mille volte mi ha portato sulle spalle di Martino Gozzi

Martino Gozzi racconta il percorso di Ernesto Lizza verso la composizione del suo lavoro più importante: la sceneggiatura di Embers. Giovane autore di fiction e sceneggiatore televisivo, Ernesto, nel bel mezzo di un dramma familiare quale sarà la morte di suo padre a seguito di una logorante malattia, si trova a dover gestire la prima grande occasione di successo per la sua carriera. Tutto comincia quando Ernesto conosce Elisabetta, fondatrice di una casa di produzione; lui già scriveva per il cinema e per delle serie tv, quando un giorno Elisabetta invitandolo ad un pranzo di lavoro gli offre di collaborare alla composizione della sceneggiatura di un film costruito sulla relazione tra Hannah Arendt e Martin Heidegger. Si trattava di un progetto di una sua amica che scriveva per il cinema, Silvia Fiori, che aveva fatto una prima stesura in inglese del progetto che aveva suscitato l’interesse di diverse agenzie di diritti internazionali e della divisione cinema di Channel 4. Bisognava entrare nel cuore del progetto nel vivo della trama ed Elisabetta aveva pensato proprio ad Ernesto.

Ernesto entra nel vivo della storia di quello che era stato l’amore tra l’allieva e il professore vissuti nella Germania degli anni ’20. La stesura della sceneggiatura avviene attraverso il viaggio verso un passato che coinvolge anche la sua famiglia e i suoi affetti. Ricordi e personaggi del passato saranno raggiunti per completare lo sfondo di un periodo storico che Ernesto Lizza non ha vissuto, ma suo nonno Ettore sì, e anche il suo amico e compagno d’armi Mario Barcellona che Ernesto vorrà ritrovare in un viaggio a Marburgo, in cerca della casa del filosofo tedesco, fino alla Bielorussia verso Pasadka dove, andato per cercare una storia, ne trova un’altra da raccontare.