Pubblicato sull’inserto Robinson in edicola da sabato 27 novembre con Repubblica, ritroviamo Momenti di trascurabile realtà, un racconto di Francesco Piccolo, scrittore ironico, spiritoso, attento ai fenomeni della contemporaneità.
Parafrasando il titolo del suo più fortunato romanzo, Momenti di trascurabile felicità, lo scrittore casertano mette in scena un set che appartiene al quotidiano di tutti noi che durante la pandemia abbiamo dovuto imparare un nuovo alfabeto per lavorare e comunicare: la riunione zoom, una modalità sconosciuta fino a due anni fa e ora divenuta obbligatoria per chi lavora con la tastiera e con l’intelligenza creativa. Ma Piccolo ci aggiunge la sua graffiante comicità: lo scrittore che è stato convocato in qualità di sceneggiatore per una serie Netflix, lavoro ambitissimo in tempi difficili per l’industria culturale, è seduto in mutande, belle, appena acquistate on line, di fronte allo schermo del suo pc, in collegamento zoom con i suoi interlocutori, quando suona il citofono. Esce un secondo sul pianerottolo per rispondere al fattorino che gli deve consegnare un pacco, in mutande, belle, e a piedi nudi, ma la porta si richiude alle sue spalle. Panico, che lo scrittore descrive con pathos e inconsapevole comicità.
Uno scrittore in mutande, senza telefono, in un condominio che sembra deserto, incapace di ricordare i numeri di cellulare delle persone più vicine. Una situazione da sit comedy, raccontata con la verve del narratore esperto. Identificazione con situazioni analoghe che possono capitare a ciascuno di noi. Penna affilata, anzi tastiera affilata, e grande pubblicità per zoom.
Recensione del libro
Momenti di trascurabile felicità
di Francesco Piccolo
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Momenti di trascurabile realtà: su Robinson un racconto di Francesco Piccolo sulla vita da remoto
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