Forse vi sarà capitato più di qualche volta di sentire l’espressione “no pain, no gain” e vi sarete anche chiesti cosa significa, qual è la sua traduzione e chi l’ha detto.
La frase è un modo di dire anglosassone, un motto motivazionale che si usa spesso per aiutare le persone a trovare la carica e la giusta energia di fronte situazioni complesse e faticose.
“No pain, no gain” può essere tradotto letteralmente come “nessuna sofferenza, nessun guadagno”, ma in senso più ampio si può intendere come il precetto secondo cui senza dolore o sacrificio non c’è progresso.
Una sorta di proverbio, dunque, che incentiva a sopportare i sacrifici in vista di un bene maggiore e di un risultato più grande. L’espressione può essere applicata a diversi contesti e situazioni. Vediamo bene cosa significa e chi l’ha detto.
No pain, no gain: cosa significa?
“No pain, no gain” è un’espressione anglosassone che sta ad indicare il fatto che solo con il sacrificio si possono ottenere certi risultati.
In sostanza il motto promette ricompense di valore al prezzo di un duro e a volte doloroso lavoro.
Alla luce di ciò, ai professionisti come gli atleti o gli artisti, dunque quelli che di solito sono soggetti a competizione o sfide molto pesanti, è richiesto di sopportare la fatica, il dolore o la pressione per ottenere l’eccellenza professionale.
Questa dicitura è stata spesso utilizzata anche in ambito militare e sportivo con il significato che l’allenamento deve far provare quasi dolore perché questo è l’unico modo per essere sicuri di far lavorare in modo adeguato il fisico.
In realtà quest’ultimo aspetto è superato, contestato dai molti specialisti che ritengono che invece un’attività fisica dolorosa possa arrecare seri danni al corpo.
No pain, no gain: chi l’ha detto?
A portare in auge quest’espressione è stata Jane Fonda che nel 1982 iniziò a produrre una serie di video sul come fare aerobica a casa e durante questi video era solita usare l’espressione “no pain, no gain” come slogan delle sue lezioni, per spingere gli spettatori a sopportare la fatica e il dolore muscolare.
Anche per questo motivo l’espressione è diventata molto popolare negli Stati Uniti e, di conseguenza, si è diffusa in molte altre parti del mondo.
Un’espressione simile è stata trovata anche in alcune opere letterarie come il Pirkei Avot (in italiano Capitoli dei padri), una raccolta di insegnamenti etici e massime risalenti ai rabbini dell’era mishnaica.
Nel versetto 5:21 di questo libro, scritto all’inizio del secondo secolo, è riportata la frase:
Rabbi Ben Hei Hei dice: “In base al dolore è il guadagno”
Questa massima, dunque, è stata interpretata come un precetto spirituale, tradotto nell’idea che senza il dolore di fare il volere di Dio, non c’è alcun guadagno spirituale.
Una versione di questa frase è stata adottata anche nel libro di Benjamin Franklin, scritto sotto lo pseudonimo di Poor Richard, che illustra l’assioma per cui “ Dio aiuta quelli che aiutano se stessi”.
“L’operosità non necessita di desiderio, come dice Poor Richard, e chi vive di speranza muore disperato. Non ci sono guadagni, senza dolori”
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: No pain, no gain: cosa significa, traduzione e chi l’ha detto
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