Prende il nome dal quarto capitolo della saga The Elder Scrolls, Oblivion, la nuova fiera del libro, del fumetto e dell’irrazionale che apre i battenti a Roma, il prossimo febbraio 2025. L’Oblivion – nella saga di quello che molti venerano come il miglior videogioco di sempre – è una porzione dell’universo che, agli occhi degli abitanti di Nirn sembra il vuoto nero dello spazio ma che, in realtà, nasconde innumerevoli altri mondi.
Oblivion Fair vuole spalancare le porte di un mondo nascosto - quello della fantascienza, del weird, dell’horror e del fantasy - e si propone come crocevia per quei cacciatori di emozioni che desiderano esplorare i confini della narrativa fantastica e del pensiero speculativo. Sarà molto di più di una fiera, piuttosto un’esperienza audace, che dribbla le convenzioni del mondo editoriale e riunisce menti curiose per appagare il loro desiderio di meraviglia. Vuole farlo con gli autori e agli artisti che parteciperanno: ci saranno gli emergenti e le voci più affermate, e oltre a proporre e presentare i loro libri e le loro opere, saranno protagonisti di dialoghi che andranno oltre la parola scritta. Sede della Fiera sarà la Città dell’Altra Economia, situata nel cuore dello storico quartiere Testaccio.
Per Alda Teodorani, autrice di culto e maestra dell’horror italiano,
“iniziative di questo tipo sono sempre ammirevoli dal momento che avvicinano le persone alla lettura. Col digitale abbiamo visto sparire tanto di tutto ciò che è legato alla carta, e temo che ci fosse un rischio concreto di sparizione anche dell’oggetto libro, ma per fortuna questa eventualità mi sembra sempre più remota: nascono sempre più nuovi editori con idee sempre più brillanti e innovative. Fantascienza e horror sono i generi che amo di più, quindi sono di parte, e sono felice di sapere che finalmente anche a Roma si ospiterà una manifestazione che li riguarda, ci mancava”.
Anche per Francesco Verso, ideatore del progetto Future Fiction e due volte Premio Urania con e-Doll e Bloodbusters, che parteciperà a Oblivion nella doppia veste di editore e di autore,
“la nascita di una fiera dedicata alla fantascienza e al fantastico a Roma è una buona notizia, anche perché non esiste niente del genere al momento, l’unico paragone è con Stranimondi a Milano, una fiera giunta alla decima edizione quest’anno e con oltre 1000 partecipanti. Quindi resta da capire se Oblivion riuscirà a diventare un punto fermo per le lettrici e i lettori di genere, soprattutto in un periodo dell’anno dove non c’è altra offerta. Il luogo - la città dell’altra economia a Testaccio - è perfetto, gli editori non mancano, per cui questa iniziativa nasce sotto i migliori auspici. Io mi impegnerò molto nella riuscita della manifestazione, perché all’estero - dalla Francia, alla Spagna, fino alla Cina - la Science Fiction sta vivendo un periodo di grande interesse, soprattutto grazie a due temi molto rilevanti come l’Intelligenza Artificiale e il cambiamento climatico”.
Nata dall’incontro tra Emmanuele Jonathan Pilia, direttore editoriale di D Editore, e gli scrittori Claudio Kulesko e Paolo di Orazio e Edoardo M. Rizzoli che hanno dato vita al collettivo indipendente che porta lo stesso nome, Oblivion Fair si è già assicurata la partecipazione di circa trenta marchi editoriali, tra i quali Safarà Editore, NPE e WoM.
Anche se il programma è ancora in fase di definizione sul sito web della fiera spiccano due sezioni: Oblivion Young! e Premio_Oblivion. La prima fa supporre a eventi e incontri pensati per solleticare la curiosità di lettori giovani e giovanissimi, mentre l’altra offre agli scrittori emergenti un trampolino di lancio da non lasciarsi scappare: basta un racconto di 8000 battute per essere letti da una giuria di editori esperti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Oblivion: la nuova fiera del libro, del fumetto e dell’irrazionale arriva a Roma
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