Marie Kondo è diventata famosa in tutto il mondo per aver indicato nel suo Il magico potere del riordino le regole d’oro per mantenere una casa ordinata, perché per lei la felicità passa dall’avere una casa pregna di energie positive e dove il caos non ha cittadinanza. Secondo la sua filosofia, figlia di quella zen, tutti gli oggetti di una casa possono dividersi in 4 grandi categorie: abbigliamento, libri, documenti cartacei e komono, cioè tutta la varietà di cianfrusaglie che si trovano in cucina, in bagno o in garage.
Se i consigli per tenere pulito e ordinato un armadio o per ottimizzare l’uso dei pensili della cucina hanno subito ricevuto una calda accoglienza da parte di quelli che hanno letto il suo libro o visto la serie TV su Netflix, nel momento in cui Marie ha applicato il suo metodo ai libri, non sono mancate le reazioni scandalizzate dei bibliofili più accaniti. Vediamo in cosa consiste il metodo Marie Kondo applicato ai libri e perché ha destato così tanto scalpore.
I passi da seguire per riordinare la tua libreria secondo il metodo Marie Kondo
Come per tutte le categorie, anche per i libri bisogna seguire una serie di passaggi obbligatori al fine di comprendere quali siano i testi che suggeriscono felicità e che meritano di occupare un posto nella nostra casa. Quando è lei stessa a intervenire nel riordino, Marie Kondo compie un’operazione preliminare al riordino vero e proprio: dà alcuni colpetti ai libri sugli scaffali o accatastati negli angoli della casa e batte le mani così come si fa in un tempio shintoista. In questo modo entra in connessione con gli oggetti, che saranno così più predisposti a comunicare con le persone. Sebbene possa sembrare strano, Marie consiglia a chiunque si appresti a compiere un riordino di effettuare questo rito: la conciliazione sarà assicurata.
Successivamente sarà necessario tirare fuori tutti i libri da ogni libreria o spazio in cui li si ripone e disporli sul pavimento (nel caso di collezioni vaste) o, al più, su un grande tavolo. L’intento è quello di visualizzarli, in una prima fase, tutti insieme. Nel caso in cui i libri siano troppi per essere radunati tutti vicini, bisognerà dividerli per categorie e solo dopo disporli sul pavimento o sul tavolo. Le macrocategorie sono:
- Pubblicazioni generiche (libri da leggere)
- Libri di uso pratico (opere di consultazione, libri di ricette ecc.)
- Libri da guardare (collezioni di fotografie ecc.)
- Riviste
A questo punto il passo successivo è prendere in mano uno a uno ogni singolo libro e riflettere su quale testo sia in grado di trasmettere gioia, felicità e ricordi positivi. Solo questi libri dovranno essere conservati, tutti gli altri saranno destinati alle donazioni o ai mercatini dei libri usati.
Tenere solo 30 libri in casa: è possibile?
Se il metodo konmari viene applicato alla perfezione, alla fine in ogni casa non dovranno esserci più di 30 libri. Sì, avete letto bene, 30 libri: e aggiungo dicendo che il consiglio della scrittrice di Tokyo è anche quello di tenere una singola pagina di un libro, dopo averla strappata dal testo, nel caso in cui solo questa fosse l’origine della gioia legata a quel volume.
Un bel trauma immaginare una casa con soli 30 titoli insieme a pagine strappate. Certo, non siamo al punto della massima di Cicerone] che diceva che “una stanza senza libri è come un corpo senza anima”, però per i bibliofili più accaniti 30 libri sono solo quelli ammucchiati sul comodino in attesa di essere letti.
Superato il trauma, tuttavia, potremmo contestualizzare meglio i consigli di Marie Kondo e riflettere che, molto spesso, nelle case dei lettori forti si accumulano davvero libri su libri, in scaffali su cui accanto ai titoli del cuore abitano anche le copie del testo dell’amico del fratello di mio cugino che ci teneva tanto a farci leggere il suo pamphlet polemico.
Vale davvero la pena tenerli tutti? Forse, senza estremismi, una bella cernita delle nostre librerie ogni tanto non guasta e saremmo, così, anche noi in grado di superare l’horror vacui tipico della società occidentale e aprirci a una visione della vita più genuina ed essenziale così come predicato dallo shintoismo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Ordinare i libri secondo il metodo Marie Kondo: garanzia di felicità o incubo per i bibliofili?
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