C’è un libro all’origine della mostra Rubens a Genova, ospite di Palazzo Ducale, nel capoluogo ligure, fino al 22 gennaio 2023. Non si tratta di un volume qualunque: l’autore è niente meno che il maestro fiammingo Peter Paul Rubens. Il pittore ebbe con la Superba un rapporto privilegiato: la visitò e rimase affascinato dalle sue architetture, tanto da incontrare famiglie e notabili dell’epoca e riprodurre i loro palazzi in un testo che oggi compie 400 anni e rappresenta un legame mai spezzato, forte abbastanza da ispirare un’esposizione che è anche un percorso di visita tra le opere del maestro fiammingo e i lavori realizzati in città.
“Palazzi di Genova”: il libro di Rubens su Genova
Link affiliato
Palazzi di Genova è un diario di viaggio per immagini: in fondo è quello che ti aspetti da un pittore. Non parole ma disegni, schizzi che raccontano sensazioni, emozioni. Pubblicato ad Anversa nel 1622, da 4 secoli racconta al mondo la bellezza oggi un po’ schiva di questa città e propone i suoi palazzi come modelli di abitazioni nobiliari, esempi di modernità. Ci sono Via Garibaldi, anticamente Strada Nuova, e 72 tavole per 12 tra palazzi e chiese (cui seguirà un’integrazione successiva) “scelti e raccolti non senza fatica e spesa” come precisa Rubens stesso che pagò di tasca sua le spese di pubblicazione. Con una precisa intenzione:
Questa operetta farà fede al mondo della singolar affezion mia.
La Superba e i palazzi dei Rolli raccontate da Rubens
Mi è parso dunque di fare una opera meritoria verso il ben pubblico di tutte le province oltremontane, producendo in luce li disegni da me raccolti d’alcuni palazzi della superba città di Genova.
Le architetture di quelle dimore commodissime lo colpiscono. I palazzi dei Rolli, patrimonio dell’Unesco, sono ancora lì a testimoniare un’epoca di assoluto splendore, economico, culturale, artistico. Oggi ospitano banche, uffici, residenze private, ristoranti, musei. Il loro nome fa riferimento agli antichi registri che tra ‘500 e ‘600 elencano gli edifici destinati ad accogliere gli stranieri di passaggio in città. Sono foresterie di lusso, ingranaggi di un sistema collaudato ed efficace. I proprietari investono in manutenzione e mantenimento, in cambio della possibilità di stringere accordi commerciali con imprenditori e nobili in visita. Una sorta di marketing ante litteram che dà la misura del giro di affari della città. I palazzi contengono il meglio, in termini di arredi, architetture, dipinti e sono solo il fondale su cui si muove una vita di società brillante e dispendiosa. Rubens ha vent’anni e ne rimane affascinato.
Rubens: un fiammingo a Genova
A Rubens Genova ricorda la sua Anversa, che con la Repubblica marinara condivide la vocazione al viaggio, al commercio. La Superba è una città orgogliosa e colta. Rubens vi soggiorna a più riprese tra il 1600 e il 1607. Conosce sette lingue, tra le quali il latino e l’italiano. È un intellettuale cosmopolita con inconsuete doti diplomatiche: corteggiato e ambito ospite, non gli mancano inviti e committenze. È al seguito di Vincenzo I Gonzaga, Duca di Mantova, presso cui svolge il ruolo di pittore di corte. Abbastanza per vedersi schiudere le porte delle dimore più prestigiose. Balli, bellissime dame e lo sfarzo dei ricevimenti punteggiano la sua permanenza in città e il viaggio di educazione artistica e culturale che compie nel nostro paese. In cambio lascia un’eredità di colori materici, forme voluttuose, figure fastose esuberanti.
Che ci fa un fiammingo a Genova? Osserva, si fa introdurre nella buona società del tempo, incontra le famiglie più in vista, ne visita i palazzi, le chiese. E dipinge. Ad un certo punto, infatti, Rubens decide di voler far parte del quadro e ci entra da protagonista. Affresca pale d’altare, ritrae nobili esponenti dell’epoca e diventa parte della città.
La mostra “Rubens a Genova”
In occasione dell’anniversario della pubblicazione del libro di Rubens, Genova si presenta compatta all’appuntamento con una serie di visite e una gigantesca mostra a cielo aperto. Palazzo Ducale e la sua esposizione sono il cuore di “Rubens a Genova”: riportano in città una ventina di opere realizzate dal maestro di Anversa, prestiti da collezioni europee e privati stupiscono per varietà e bellezza. Unite a quelle presenti a Genova riportano la concentrazione delle opere del pittore ai fasti di fine Settecento.
E sono proprio i numeri dell’evento che stupiscono: oltre al nucleo rubensiano, l’appartamento del Doge raccoglie anche dipinti e testimonianze di pittori che il maestro fiammingo incontrò o studiò durante la sua permanenza: Tintoretto e Luca Cambiaso, tra gli altri. E poi arazzi, arredi, volumi per un totale di oltre 100 oggetti. Ma l’esposizione continua fuori, per le strade. Si allarga per cerchi concentrici e coinvolge l’intera città in uno sforzo senza precedenti. Banche, palazzi nobiliari, università, musei, teatro aprono le porte e svelano tesori. E poi i luoghi di culto, come la chiesa del Gesù con le due pale d’altare: il ritrovato I miracoli del Beato Ignazio di Loyola e la Circoncisione. Una girandola di collaborazioni che comprende appuntamenti culturali, aperture straordinarie, visite guidate, concerti, mostre collaterali e incredibili scoperte.
Il ritorno di Violante Maria Spinola
È bella Violante Maria Spinola Serra. Non a caso è scelta, assieme all’autoritratto del pittore ventisettenne, come immagine rappresentativa della mostra. L’abito sontuoso, l’acconciatura, la gorgiera in pizzo diafano che riflette lampi di luce, le perle: tutto racconta una storie di agio e benessere. Ma è il viso che parla. L’hanno riconosciuta dai tratti, mediante gli studi preparatori della mostra, restituendo nome e identità alla protagonista della tela prestata del Faringdon Collection Trust. Violante ha compiuto un lungo viaggio dalla dimora di Buscot Park nell’Oxfordshire, in Inghilterra, fino alle coste del Mediterraneo. E torna a casa, a Genova per il tempo di una mostra.
Informazioni sulla mostra
Link affiliato
Prodotta dal Comune di Genova con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura ed Electa, casa editrice che si occupa del catalogo, la mostra ha la curatela congiunta degli storici dell’arte Nils Büttner, docente della Staatliche Akademie der Bildenden Künste Stuttgart nonché Chairman del Centrum Rubenianum di Anversa, e Anna Orlando, independent scholar genovese e cocuratrice della mostra L’Età di Rubens del 2004.
Il biglietto di ingresso costa 14 euro, 12 il ridotto, ma sono previste numerose agevolazioni. Le visite: lunedì dalle 14 alle 19, martedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 19; venerdì dalle 9 alle 21; sabato dalle 10 alle 20; domenica dalle 10 alle 19. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito di Palazzo Ducale
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Palazzi di Genova”: il libro che Rubens dedicò a Genova compie 400 anni
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Arte, Teatro e Spettacolo News Libri Curiosità per amanti dei libri
Lascia il tuo commento