Past Lives, l’acclamato film d’esordio della regista e drammaturga sudcoreana Celine Song, narra l’evoluzione di un sentimento attraverso i dialoghi, i cosiddetti “frammenti di un discorso amoroso”, ma ci pone anche al centro di una questione ben espressa dal poeta americano Robert Frost nella poesia: La strada non presa (1916).
Anzi, si direbbe che questo potrebbe benissimo essere il secondo titolo del film.
Uscito nei cinema italiani in concomitanza con il giorno di San Valentino, Past Lives, è già considerato un cult del genere romance; in realtà la celebrata pellicola di Song nasconde un significato più profondo che va ben oltre il romanticismo puro. Come suggerisce il titolo, è una pellicola che indaga il senso del tempo passato (o perduto, vi ricorda qualcosa?) e dunque persino l’amore che vi viene narrato è contaminato di nostalgia. Ancora prima che essere una storia d’amore, Past Lives è una riflessione sul tempo e, soprattutto, sulle scelte che compiamo nella nostra vita - più o meno consapevolmente - quando ci troviamo dinnanzi a un bivio, di fronte alle famose “due strade” che “divergevano nel bosco”. Past Lives interroga le possibilità sospese, le attese, i silenzi, l’effetto travolgente di un incontro e di un addio.
Forse è proprio il suo sottile sottotesto letterario e narrativo a rendere il film un “piccolo gioiello”, come è frequentemente definito dai critici cinematografici che già lo danno per favorito agli Oscar 2024.
Tuttavia, se Past Lives non fosse una splendida indagine, anche narrativa, sui temi della memoria, dell’amore, del dubbio, forse non lo apprezzeremmo così tanto.
È un film legato a doppio filo ai grandi quesiti espressi nella narrativa: a partire dalla Strada non presa di Frost, sino ai Frammenti di un discorso amoroso di Barthes e, inevitabilmente, Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust nella duplice riflessione che abbraccia memoria e identità.
“Past Lives”: la trama del film di Celine Song
Past Lives è una sorta di dramma in tre atti che si fonda su sospensioni e salti temporali, ogni atto infatti avviene a dodici anni di distanza dal precedente sino ad abbracciare la vita dei protagonisti dall’infanzia alla maturità.
I volti di Past Lives sono i giovani Na Young (interpretata da Greta Lee) e Hae Sung (interpretato da Teo Yoo), compagni di scuola e amici fidati costretti a separarsi da ragazzi, appena quindicenni, quando il loro amore è soltanto all’inizio, proprio sul punto di sbocciare.
Lei deve lasciare la Corea per il Canada, a causa del lavoro dei genitori: il padre è un famoso regista e la madre è un’artista. Passeranno gli anni e i due si ritroveranno grazie ai social network, riuscendo a riavvicinarsi grazie alle chat e alle videochiamate su Skype. Lei ora si fa chiamare Nora Moon e sembra aver abbracciato una nuova vita; il rapporto a distanza tra i due tuttavia si intensifica e lei è convinta di avvertire di nuovo il sentimento d’un tempo.
Il dialogo attraverso il filtro dei supporti digitali a un certo punto non basta più e i due iniziano a contemplare la possibilità di rivedersi di persona, ma sarà nuovamente lei a interrompere il rapporto quando si renderà conto che quella relazione non può giungere a un piano di realtà.
La storia a questo punto si proietta in avanti di altri dodici anni, ventiquattro anni dopo l’inizio, quando è il destino a decidere di farli incontrare di nuovo. Ora Nora Moon vive a New York, fa la drammaturga ed è sposata con uno scrittore di nome Arthur; ma ecco che il passato imprevedibilmente ritorna nella sua vita e ha sempre il volto di quel ragazzino, Hae Sung, amato tanti anni prima e fatalmente perduto, che ora si riaffaccia con tutta l’evidenza di una possibilità. Forse ancora non è troppo tardi. Ma quand’è che il passato è davvero passato, dopotutto, se continua a rivivere in eterno nella nostra mente? Il film si regge su questa sottile malinconia, su battute e giochi di sguardi, in bilico tra la certezza di un incontro e l’inevitabilità di un addio.
La pellicola di Cecile Song si basa sul concetto coreano di “In-Yun”, un termine che traduce l’idea di destino intesa come una corrispondenza e stretta connessione con qualcuno forse avvenuta già in una vita passata. Lo scarto tra vita effettiva, reale, e “vita possibile”, “vita interiore”, è uno dei temi dominanti di Past Lives che continuamente interroga lo spettatore, ponendolo al bivio della “strada non presa” cantata da Frost.
Potremmo dividere il film di Celine Song in tre tematiche fondamentali e ben precise: la scelta, l’amore e il tempo e a ciascuna associare un preciso riferimento letterario, ovvero un romanzo o una poesia, vediamo quali.
I riferimenti letterari in “Past Lives”: da Frost a Proust
La poesia di Frost, La strada non presa (The Road not Taken, Ndr), è una delle grandi chiavi di lettura del film: Past Lives, il titolo, può essere tradotto come vite passate ma rimanda anche a un concetto più profondo, ovvero al fatto che la nostra vita, in fondo, sia un groviglio inestricabile di possibilità, eppure noi siamo costretti a sceglierne una, ne seguiamo una, magari perdendo tutte le altre. Andiamo avanti talvolta interrogandoci su quella “strada non presa”, che avrebbe reso la nostra vita completamente diversa. Le nostre vite sono potenzialmente infinite e questo si riverbera anche nell’idea coreana di destino, “In-Yun”, che riflette una segreta alchimia di corrispondenze. Il concetto di “In-Yun” traduce contemporaneamente i termini “provvidenza” e “destino”, ma riguarda solamente i rapporti tra le persone, i legami, le invisibili affinità tra le anime che possono essersi incontrate - o anche solo sfiorate - in una vita passata.
Past Lives è un film che parla delle scelte , soprattutto di quelle non fatte e ripropone a tutti noi l’antico ritornello di Frost:
Two roads diverged in a wood, and I —
I took the one less traveled by,
And that has made all the difference.
Link affiliato
Quando finalmente si ritrovano, Nora e Hae Sung non fanno altro che camminare e parlare, parlare e camminare per le strade della città, in una continua corrispondenza, ma non si sfiorano mai. In fondo le espressioni amorose rientrano nella categoria dell’indicibile, come diceva Barthes in Frammenti di un discorso amoroso, e dunque il sentimento si manifesta attraverso gli sguardi, i silenzi, le mani che si appoggiano allo stesso palo sulla metropolitana. Nel dialogo, anche intessuto di silenzio, tra Nora e Hae Sung ritroviamo tutto il simbolismo sotterraneo del “lessico amoroso”. Il legame si comunica, paradossalmente, di più attraverso la lontananza e l’assenza che attraverso la vicinanza e il possesso.
Nella prefazione di Frammenti di un discorso amoroso, Roland Barthes sottolineava la necessità del suo libro affermando che risiedeva in un’importante considerazione, ovvero che:
“Il discorso amoroso è oggi d’una estrema solitudine”.
E il film di Celine Song narrandoci una grande storia d’amore inespresso ci parla, inevitabilmente, anche di solitudine.
Link affiliato
Il sottofondo costante di Past Lives, infine, è la nostalgia che si accompagna all’inevitabile riflessione sul tempo. Questa sensazione non può che riportarci alle tematiche espresse da un capolavoro della letteratura mondiale, quale Alla ricerca del tempo perduto di Proust. Perché Past Lives, proprio come le pagine proustiane della Recherche, ci interroga sulle intermittenze del cuore, sulla memoria involontaria che continuamente evoca e invoca. La memoria del cuore non appassisce mai, segue traiettorie segrete che spesso non riguardano la vita effettiva, ma sconfinano nel linguaggio poetico dell’arte.
La pellicola di Celine Song, candidata a due premi Oscar, riesce a portare sullo schermo quel genere di linguaggio che ci affascina, traducendolo in una visione delicata e intrisa di malinconia, proprio quelle famose “intermittenze del cuore” di cui parlava Proust, che si rivelano talvolta quando cose o persone del passato all’improvviso aprono una prospettiva rivelatrice, tuttavia inafferrabile, qualcosa che esiste al di là e al di sopra del fluire irreversibile del tempo.
Past Lives ci spinge a interrogarci su questo tema cardine dell’esistenza umana, ovvero sulle infinite possibilità delle nostre esistenze passate.
“Past Lives”: il trailer italiano
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Past Lives”: i riferimenti letterari presenti nel film di Celine Song
Lascia il tuo commento