Philip Roth, a quasi 80 anni, va in pensione e dice addio alla letteratura. Una novità che in realtà novità non è, visto che la notizia è stata pubblicata circa 1 mese fa da una piccola testata francese, "Les Inrocks" e che solo ora fa risuonare la sua eco nelle testate internazionali di maggiore spicco, come se nessuno, dopotutto, avesse voluto crederci fino in fondo.
Un’eredità letteraria di 25 romanzi
E invece è così e lo testimoniano anche i suoi migliori amici, come il direttore del New Yorker David Remnick e il portavoce del suo editore Houghton Miffin. Philip Roth non ne può più di scrivere libri, il fuoco si è spento e invece che continuare a pubblicare romanzi dai risultati mediocri, preferisce lasciare in eredità ai lettori i suoi 25 romanzi, un testamento prestigioso e piuttosto impegnativo, ma assolutamente da leggere e rileggere.
Certo, potrebbe sempre ripensarci, gli scettici e i lettori più fedeli di Philip Roth ci spereranno ogni secondo, ma per ora Philip Roth ha appeso la penna al chiodo e non c’è motivo di attendere oltre.
L’autore di "Indignazione", "La macchia umana" e "Il complotto contro l’America" ha dato anche l’ordine di bruciare i suoi carteggi e gli inediti che tiene ancora nel cassetto al momento della sua morte. Insomma, sembra proprio che Roth abbia dato il suo addio definitivo alla letteratura e che se lo vedremo all’opera con un libro, sarà quello di un altro. Si dedicherà infatti alla rilettura dei classici, dei padri fondatori della letteratura, di quegli architetti della parola che sono venuti prima di lui. Però, chissà, magari un giorno... Dopotutto, non stiamo scrivendo un necrologio.
Altri addii celebri
Anche se prima di Philip Roth ci sono stati molti scrittori che hanno detto che avrebbero smesso di scrivere e poi... lo hanno fatto davvero: Jerome D. Salinger, Henry Roth, Edward M. Forster, solo per citarne alcuni. Ci sono quelli che si sono fermati dopo l’esordio e quelli che hanno smesso perché si sono fatti trascinare nel vortice della pazzia o hanno compiuto gesti estremi.
Philip Roth, invece, se ne va quasi in sordina, chiudendo la porta, delicatamente, quasi abboccandola: il suo contributo all’umanità lo ha già dato, ora sta a noi raccoglierlo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Philip Roth va in pensione: un addio alla letteratura in sordina
Ci mancherà una voce sull’animo umano che ha accompagnato molti nelle varie fasi della vita.
chissà forse è un momento di pausa anche per philip roth; ogni tanto succede a tutti gli scrittori, autori.