Cento anni fa nasceva Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975) e vogliamo ricordarlo oggi con alcune delle sue frasi più belle.
Pasolini è stato un poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, drammaturgo e giornalista italiano, considerato tra i maggiori artisti e intellettuali del XX secolo.
Uomo di immensa cultura, Pasolini è stato anche pittore, romanziere, linguista, traduttore e saggista, non solo in lingua italiana, ma anche friulana.
Attento osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni settanta, Pasolini è stato una figura a tratti controversa, la sua vita ha destato scandalo, il suo omicidio è un mistero irrisolto, i suoi romanzi e film sono entrati nella storia, la sua omosessualità fu al centro del suo personaggio pubblico.
Pier Paolo Pasolini muore nel 1975 in un modo incredibilmente violento: la notte tra l’1 e il 2 novembre viene infatti massacrato a bastonate e dunque investito con la sua stessa automobile all’Idroscalo di Ostia.
Pasolini ci ha lasciato una produzione artistica sconfinata e un patrimonio poetico, letterario, cinematografico e giornalistico di cui non possiamo che essere grati.
Pier Paolo Pasolini: le frasi più belle
- Amo ferocemente, disperatamente la vita. E credo che questa ferocia, questa disperazione mi porteranno alla fine. Amo il sole, l’erba, la gioventù. L’amore per la vita è divenuto per me un vizio più micidiale della cocaina. Io divoro la mia esistenza con un appetito insaziabile.
Come finirà tutto ciò? Lo ignoro.
- È esperienza di ogni giorno: si richiede la santità agli altri, per tenere tranquilla la coscienza, nel momento i cui ci si accorge che non sono santi. Ma nel momento in cui ci si accorge che lo sono, li si consacra. La consacrazione li discrimina, li cataloga: li rende innocui, e anche un po’ ridicoli e ufficiali.
- La mia vita futura non sarà certo quella di un professore universitario: ormai su di me c’è il segno di Rimbaud o di Campana o anche di Wilde, ch’io lo voglia o no, che altri lo accettino o no.
- Noi intellettuali tendiamo sempre a identificare la “cultura” con la nostra cultura: quindi la morale con la nostra morale e l’ideologia con la nostra ideologia. Questo significa che esprimiamo, con questo, un certo insopprimibile razzismo verso coloro che vivono, appunto, un’altra cultura.
- Non esiste razionalità senza senso comune e concretezza. Senza senso comune e concretezza la razionalità è fanatismo.
Nulla è più anarchico del potere, il potere fa praticamente ciò che vuole.
- Il successo non è niente. Il successo è l’altra faccia della persecuzione. E poi il successo è sempre una cosa brutta per un uomo.
- In una società dove tutto è proibito, si può fare tutto: in una società dove è permesso qualcosa si può fare solo quel qualcosa.
- Io divoro la mia esistenza con un appetito insaziabile. Come finirà tutto ciò? Lo ignoro. […] Sono scandaloso. Lo sono nella misura in cui tendo una corda, anzi un cordone ombelicale, tra il sacro e il profano.
- La droga è sempre un surrogato. E precisamente un surrogato della cultura.
- La televisione è un medium di massa, e come tale non può che mercificarci e alienarci.
- Ma io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere in modo sleale. Grave colpa da parte mia, lo so!
- La mia indipendenza, che è la mia forza, implica la solitudine, che è la mia debolezza.
- Solo nella tradizione è il mio amore.
- Non illuderti: la passione non ottiene mai perdono. Non ti perdono neanch’io, che vivo di passione.
- Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura.
- La volgarità è il momento di pieno rigoglio del conformismo.
- Bisogna essere molto forti per amare la solitudine.
- Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia.
- Io so questo: che chi pretende la libertà, poi non sa cosa farsene.
- Vogliamo ridere, essere innocenti, aspettare qualcosa dalla vita, chiedere, ignorare.E io ritardatario sulla morte, in anticipo sulla vita vera, bevo l’incubo della luce come un vino smagliante.
- Lo sapevi, peccare non significa fare il male: non fare il bene, questo significa peccare.
Qual è la vostra preferita tra queste frasi di Pasolini? Fatecelo sapere nei commenti, vi aspettiamo!
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: 100 anni di Pier Paolo Pasolini: ecco le frasi più belle
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri Pier Paolo Pasolini Aforismi e frasi celebri
Bisogna essere molto forti per amare la solitudine ...
Una mia citazione pensare con il cuore significa dare respiro alla nostra anima...
1.La televisione è un medium di massa, e come tale non può che mercificarci e alienarci.
2. Bisogna essere molto forti per amare la solitudine.
Nel primo aforisma, oggigiorno, sostituirei la televisione con lo smartphone.
Bisogna essere molto forti per amare la solitudine
Quello sulla lettura che ho appena inviato anche a mio figlio.
Quello sulla lettura che ho appena inviato anche a mio figlio.