António Lobo Antunes vince il Premio Bottari Lattes Grinzane per la sezione La Quercia e sarà in Italia il 19 ottobre 2018 per tenere una lectio magistralis ad Alba e il giorno seguente ritirare il premio.
Il 20 ottobre verrà inoltre premiato il vincitore della sezione Il Germoglio e per questa occasione si sfideranno: Yu Hua (Cina), Andreï Makine (Russia), Michele Mari (Italia), Viet Thanh Nguyen (Vietnam) e Madeleine Thien (Canada), grazie ai voti delle giurie scolastiche (400 studenti in tutta Italia).
Lobo Antuanes è uno scrittore nato a Lisbona, in grado di infondere una grande profondità alle sue opere grazie anche agli studi di psichiatria che ha svolto nella sua vita. Le sue opere storiche sviscerano in modo approfondito e il più possibile chiaro il periodo della storia coloniale e dai suoi testi si ha sempre una concezione molto chiara delle dinamiche del periodo.
Il premio gli viene assegnato dalla giuria con la seguente motivazione:
Dal suo esordio alla fine degli anni Settanta fino a oggi, attraverso ventotto romanzi e cinque libri di cronache, lo scrittore António Lobo Antunes non ha mai smesso di cercare le parole per ciò che comunemente definiamo indicibile, imponendosi così all’attenzione di lettori e di critici per l’originalità della scrittura e la profondità dei temi.
Nella prima opera tradotta in Italia, In culo al mondo, raccontando un viaggio al termine della notte dentro la crudeltà della guerra e, nel contempo, la lotta quotidiana che ognuno di noi si trova ad affrontare con se stesso e con gli altri – anche con lo “straniero” che la notte condivide il nostro letto e le nostre abitudini – lo scrittore inaugura la sua passione per il monologo, una sorta di alambicco che distilla l’universo interiore dei personaggi.Lo svelamento di ferite private e collettive traversa tutte le opere di António Lobo Antunes, proponendoci i temi forti del dolore esistenziale, dello strazio dell’invecchiamento e delle indelebili ferite del passato. La sua scrittura estrema ricrea il flusso di ricordi – con passaggi dalla terza alla prima e alla seconda persona – in una moltiplicazione di voci e in un succedersi di immagini che a volte tornano come motivi musicali. Ma a conquistare il lettore non è soltanto la perizia con cui le parole della memoria acquistano sulla sua pagina spessore e carne, ma anche la maniera in cui i piani temporali magmaticamente si accavallano, ripresentando ogni volta sotto una luce diversa gli errori di tutta una vita. Affascina infine la naturalezza con la quale questo scrittore abolisce la frontiera tra cose animali piante e persone, mostrandoci che siamo tutti fragili e immersi nella medesima angoscia a lanciare grida silenziose prima di sparire per sempre. Per tutte queste ragioni António Lobo Antunes può essere considerato una delle voci più profonde della letteratura mondiale e la giuria è stata unanime nel conferirgli la Quercia del Premio Bottari Lattes
Lobo deve la sua grande esperienza all’attività di medico che svolse anche durante la guerra coloniale portoghese in Angola dal 1970 al 1973. Qui fu tenente chirurgo e psichiatra, esperienza che viene in più occasioni richiamata nei suoi romanzi.
La giuria tecnica del premio ha notato e messo in luce questi elementi, che hanno portato António Lobo Antunes a vincere il premio e i 10.000€ per il primo classificato.
La giuria di tecnici per il 2018 era composta da: Gian Luigi Beccaria (presidente), Valter Boggione, Vittorio Coletti, Rosario Esposito La Rossa, Giulio Ferroni, Laura Pariani, Sandra Petrignani, Enzo Restagno, Alberto Sinigaglia, Marco Vallora.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Premio Bottari Lattes Grinzane 2018 : vince António Lobo Antunes
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