La giuria della 50a edizione del Premio Campiello, presieduta da Massimo Cacciari e formata inoltre da Gianluigi Beccaria, Riccardo Calimani, Philippe Daverio, Paola Italia, Nicoletta Maraschio, Salvatore Silvano Nigro, Ermanno Paccagnini, Silvio Ramat, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Annamaria Testa, ha scelto i 5 finalisti del Premio Campiello 2012.
Su una selezione di 64 libri, scelti tra i 206 romanzi pervenuti, sono stati dunque scelti:
- Carmine Abate ("La collina del vento", Mondadori) con 8 voti,
- Francesca Melandri ("Più alto del mare", Rizzoli) con 7 voti,
- Marco Missiroli ("Il senso dell’elefante", Guanda) con 7 voti,
- Giovanni Montanaro ("Tutti i colori del mondo", Feltrinelli) con 6 voti,
- Marcello Fois ("Nel tempo di mezzo", Einaudi) con 6 voti.
Vince lo sguardo sull’attualità, dunque, condito dall’effetto familiare/corale: come innovativo può essere considerato "La collina del vento", nel suo intreccio tra fiaba, archeologia, racconto familiare e Storia. Un occhio alla triste (Storia) italiana lo butta anche Francesca Melandri, con "La collina del vento", che unisce due figure umane, con tutto il loro carico di dolore, su un’isola carceraria circondata dal mare in burrasca. Della solitudine che domina i nostri tempi racconta invece "Il senso dell’elefante" di Marco Missiroli, che non a caso, anche per delineare una perdita di senso e un disorientamento assolutamente attuale, assume come protagonista la figura di un ex-prete. Del confine tra realtà e fantasia, passato e presente, e della labile differenza che esiste tra sanità e follia, ce ne parla invece Giovanni Montanaro con "Tutti i colori del mondo", mentre Marcello Fois preferisce raccontarci il secondo capitolo della famiglia Chironi, già vista in "Stirpe" sullo sfondo di un’Italia che dalla Seconda Guerra Mondiale arriverà fino al boom economico.
Storia (familiare), sentimento, attualità, con la speranza che la 50a edizione del Premio Campiello sia un segno di una rivitalizzazione letteraria in un momento di crisi generalizzata, come si augura anche Massimo Cacciari:
"Se non investiamo sistematicamente nel patrimonio letterario e culturale, non ci sarà alcun sviluppo per noi, né per l’Europa".
Sul tema dell’annata, invece, parla Silvio Ramat:
"Il quadro del romanzo italiano 2012 è abbastanza e comprensibilmente simile, nelle sue linee generali, a quello degli anni precedenti. E dunque può soltanto registrare, fra gli aspetti significativi che un po’ innovano un po’ confermano linee già emerse di recente, la tenuta del romanzo familiare, che talvolta è corale o ciclico". "Prevale poi nei romanzi che caratterizzano l’annata", conclude "il gusto dell’intreccio che esalta la trama, senza che sia a volte al centro delle preoccupazioni degli scrittori la scelta stilistica".
Intanto, durante la Cerimonia, la Giuria ha premiato il romanzo di Roberto Andò "Il trono vuoto", Premio Campiello Opera Prima, con la seguente motivazione:
"Un’opera prima, ma già fortemente matura. È un magnifico apologo shakespeariano sulla malinconia del potere. Il romanzo procede con sicurezza e apparente leggerezza; e grazie anche a un ritmo ben concertato accerchia il potere nei suoi aspetti più inquietanti".
Chi vincerà il Premio Campiello 2012? Lo deciderà la Giuria composta da 300 lettori, che avranno tempo tutta l’estate per decidersi: l’annuncio ufficiale, infatti, è atteso per sabato 1 settembre.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Premio Campiello 2012: i 5 finalisti
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri Recensioni di libri 2012 Premio Campiello
Lascia il tuo commento