Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.
Avrete visto questa frase condivisa un paio di volte già sul vostro Facebook o su Twitter e vi sarete chiesti: cosa vuol dire? Chi è l’autore? Ritenuto una poesia e da molti attribuito erroneamente a Bertolt Brecht, questo testo che impazza per il web insieme all’hashtag #Salvinischedacitutti è in realtà un rimaneggiamento di un sermone di Martin Niemöller, pastore tedesco protestante. Un modo che i social hanno trovato di ricordare al mondo come avvenne la deportazione degli ebrei e come si arrivò poi alle leggi razziali che portarono milioni di persone ad essere escluse dalla vita attiva della comunità e ad essere deportate.
Per lottare contro la proposta di Salvini di schedare i rom in Italia, sono state scelte le parole di un teologo tedesco e la scelta probabilmente non è stata casuale.
Niemöller in un primo momento appoggiò il nazismo e cercò di diffonderne le idee, questo fino al 1937, momento in cui si rese conto della barbarie che questo tipo di ideologia stava portando nel mondo. Da questo momento decise di combattere l’ideologia nazista con tutte le sue forze e non lesinò parole di critica nei suoi sermoni. Nel 1937 venne quindi arrestato dalla Gestapo sotto ordine dello stesso Hitler, le amicizie influenti del teologo furono vane contro il potere di Hitler.
Rimase per ben 8 anni nei campi di concentramento, passando anche per Sachsenhausen e Dachau, venendo poi liberato il 4 maggio del 1945 tra gli ostaggi delle SS in Alto Adige.
È famoso proprio per il testo Prima vennero..., che gli viene attribuito e che ora è stato ripreso in modo massiccio dai social. Il sermone è oggetto di molte citazioni, ma la sua origine è incerta e le parole esatte non sono ben chiare, dal momento che non sono state messe per iscritto. Il significato è però lampante: davanti ai soprusi non si deve mai, in alcun caso, essere apatici e lasciarsi trascinare, soprattutto dall’indifferenza.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: "Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano": autore e significato della catena
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