Dal 21 settembre è disponibile sulla piattaforma streaming Amazon Prime, Prisma, la serie tv italiana ideata dai creatori di SKAM Italia, Ludovico Bessegato e Alice Urciuolo.
Si tratta di un “teen drama” in otto episodi che narra le vicende di due fratelli gemelli, Marco e Andrea, identici d’aspetto ma molto diversi tra loro caratterialmente. Partendo dalle differenze tra i due protagonisti, interpretati tra l’altro dallo stesso attore (l’esordiente Mattia Carrano, Ndr), la trama tratta la “scoperta di sé” durante l’adolescenza seguendo lo schema del racconto di formazione che viene quindi a mescolarsi con la complessa relazione tra aspetto e identità, il genere e l’orientamento sessuale in un percorso turbolento e denso di emozione.
Prisma sta spopolando tra il pubblico giovanile, ma non solo, convince anche il pubblico adulto. La serie tratta infatti tematiche delicate, quali la disabilità, l’integrazione razziale e l’identità di genere, in maniera intelligente e acuta.
Nel cast di Prisma troviamo attori giovanissimi: l’esordiente Mattia Carrano che interpreta magnificamente il doppio ruolo di Marco e Andrea, affiancato da Lorenzo Zurzolo, Caterina Forza, Chiara Bordi, LXX Blood, Matteo Scattaretico, Zakaria Hamza, Andrea Giannini e Nico Guerzoni.
Scopriamo più approfonditamente la trama, il trailer della serie e il libro da cui è tratta.
Prisma: la trama della serie
Protagonisti della serie sono i gemelli omozigoti Marco e Andrea. Il primo è sensibile e timido, mentre il secondo è estroverso e ha grande successo in società e con le ragazze. Il presupposto della trama è proprio questo presunto “dualismo” che tuttavia a poco a poco si attenua.
Lo scopo di Prisma è proprio dimostrare che non esiste un dogma inscalfibile di “normalità”, ma un insieme di differenze che rendono ogni esistenza unica. Narrando la vicenda dei due gemelli e del gruppo di amici che li circonda, la serie ci propone un tuffo nel mondo dell’adolescenza ma soprattutto un viaggio alla scoperta di sé. Viene così scardinato il radicato dualismo di concetti ritenuti tra loro opposti quali “giusto/sbagliato”; “perdente/vincente”; “eterosessuale/omosessuale”; “maschile/femminile”. Al centro della trama vi sarà proprio il percorso di scoperta della propria identità di genere da parte di uno dei gemelli,
Il titolo rimanda infatti alla figura del “prisma” che riesce a scomporre la luce nello spettro infinito e cangiante di colori che la compone; può dunque essere letto come una metafora dell’identità umana che in Prisma viene intesa in modo molto più ampio allargando gli orizzonti di pensiero.
Prisma: da quale libro è tratta la serie tv?
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Dietro alle molteplici sfumature di Prisma si nasconde, in realtà, un libro. La serie tv è una creazione originale di Ludovico Bessegato e Alice Urciuolo, tuttavia trae ispirazione da una raccolta di poesie scritta da Giovanna Cristina Vivinetto, Dolore minimo (Interlinea edizioni, 2018). Si tratta della prima raccolta poetica italiana ad affrontare il delicato tabù della transessualità.
La giovane poetessa, nata a Siracusa nel 1994 con il nome di Giovanni, compare anche nella serie in un breve cameo in cui declama i suoi versi. Saranno proprio quei versi a dare la forza a uno dei protagonisti di capirsi e finalmente accettare la propria identità.
Recensione del libro
Dolore minimo
di Giovanna Cristina Vivinetto
La storia che si cela dietro questo incontro miracoloso tra libro e serie tv, che pare quasi segnato dal destino, è curiosa. Giovanna Cristina Vivinetto aveva conosciuto la sceneggiatrice della serie, Alice Urciuolo, nel lontano 2017. Entrambe ai tempi studiavano Lettere all’università La Sapienza di Roma, e in quel periodo Giovanna aveva appena iniziato il suo percorso di transizione. Cinque anni dopo sono accadute molte cose: Giovanna ha pubblicato due libri, di cui l’ultimo Dove non siamo stati edito da Rizzoli, e ora insegna Lettere in una scuola media, mentre Alice è diventata una sceneggiatrice a tutto tondo e il suo libro d’esordio Adorazione è arrivato finalista nella dozzina del premio Strega 2021.
Sarà proprio Alice a contattare di nuovo Giovanna chiedendole supporto per la scrittura di una nuova sceneggiatura. Da questo lavoro di squadra nascerà la serie tv Prisma: la poetessa Giovanna Cristina Vivinetto è stata scelta come consulente per il personaggio principale, cui ha prestato parte della sua storia e del suo magnifico libro Dolore minimo.
Il punto di contatto più evidente tra la vera storia di Giovanna e la serie tv, è che anche lei ha un fratello gemello, circostanza che ha permesso agli sceneggiatori di toccare il “tema del doppio”, elemento fondante della trama. Sotto molti altri punti le due vicende invece divergono. In una recente intervista rilasciata all’inserto Style del Corriere della Sera, Vivinetto ha dichiarato con candore di essere stata “un’adolescente molto più banale” del protagonista.
Al personaggio di Prisma tuttavia la poetessa ha consegnato il suo tormento e, al pari, la sua forza: la forza di una giovane donna che forse veramente adolescente non lo è mai stata e ha saputo confrontarsi con coraggio con problemi che neppure gli adulti riescono davvero a nominare. Giovanna Cristina Vivinetto però ha vinto, e lo dimostra la voce limpida delle sue poesie.
Se oggi le tematiche di genere possono essere affrontate senza censure nell’aula di una scuola e persino in una serie tv italiana è anche merito suo, del suo coraggio nel chiamare le cose con il loro nome.
Prisma: il trailer ufficiale
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Sapete che la serie tv “Prisma” è tratta da un libro?
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