E così ho giurato a me stesso: “Ricordati di non dimenticare”. Un giuramento che dura da sessant’anni e non sono stanco di ricordare. Anche se soffro, rivivo sofferenze, tragedie, volti, paesaggi, storie. Non si può, non si deve dimenticare.
Quel giuramento oggi è anche una mostra itinerante dedicata a Nuto (Benvenuto) Revelli, visitabile a Saluzzo, in Piemonte, fino all’8 gennaio 2023. Dopo Cuneo, Alba, Torino e Parigi continua il racconto per immagini di un secolo, il Novecento, attraverso l’interpretazione di un soldato, un partigiano, uno scrittore e un testimone del suo tempo. Perché Nuto Revelli è stato soprattutto questo: un portavoce.
L’epopea dei vinti
L’esperienza della guerra in Russia come ufficiale del corpo degli Alpini e la successiva militanza partigiana hanno acceso in Nuto Revelli la necessità di restituire voce agli inascoltati: i soldati vittime dei conflitti, i montanari, i contadini che quelle guerre avevano subito. E le donne: l’anello forte della catena sociale, protagonista della resilienza delle terre alte.
Nuto attraversa campagne, visita cascine, paesi, si fa raccontare dalla viva voce dei sopravvissuti. Non è un compito facile: la gente non parla volentieri della guerra e della fatica. Eppure lui riesce nell’impresa di vincere la ritrosia e raccoglie testimonianze, documenti. È capace di guadagnarsi la fiducia dell’interlocutore, grazie a un’empatia che supera differenze culturali e confini sociali. I suoi vinti lo capiscono, gli affidano ricordi e sconfitte. E Nuto Revelli registra, scrive, fotografa. Come dice egli stesso:
A volte basta il suono di una voce perché un muro crolli.
Il risultato è una raccolta di materiale che non ha eguali, oggi affidata dalla Fondazione che porta il suo nome a Cuneo. Negli archivi sono custoditi 70 metri lineari di documenti e 8000 fotografie, oltre a 1000 ore di testimonianze digitalizzate e in corso di indicizzazione. Senza contare i libri: 5000 volumi disponibili per lo studio e la consultazione, cui si aggiungono quelli scritti da Nuto Revelli, tutti editi da Einaudi. All’inizio sono basati sull’esperienza vissuta:
- Mai tardi. Diario di un alpino in Russia (prima edizione Panfilo 1946, poi Einaudi 1967),
- La guerra dei poveri (1962),
- La strada del Davai (1966).
Fino all’evoluzione con i libri inchieste che contribuiscono a creare l’epopea dei vinti:
- L’ultimo fronte. Lettere di soldati caduti o dispersi nella seconda guerra mondiale (1971),
- Il mondo dei vinti. Testimonianze di vita contadina (1977)
- L’anello forte. La donna: storie di vita contadina (1985),
- Il disperso di Marburg (1994),
- Il prete giusto (1998)
- e l’ultimo Le due guerre (2003).
Una vita per immagini
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Da un’attenta e coscienziosa selezione delle fotografie dell’archivio nasce il percorso per immagini a cura di Paola Agosti e Alessandra Demichelis: l’obiettivo della macchina fotografica restituisce, di volta in volta, il giovane ufficiale in divisa, il partigiano a Paraloup e in Francia, lo scrittore con i suoi libri, il marito accanto alla donna che ama, l’amico con cui condividere impegno e convivio. Doppio sarà il luogo d’esposizione a Saluzzo: i 18 banner fotografici appesi in piazza Cavour affiancheranno la mostra negli interni, allestita presso Il Quartiere di piazza Montebello 1 dove i visitatori troveranno anche i pannelli contenenti le citazioni dai suoi scritti. La mostra intanto diventa anche un libro, Ricordati di non dimenticare. Nuto Revelli, una vita per immagini, a cura di L’Artistica editrice di Savigliano (2020) e una serie web a cura di Daniela Giuffrida e Beatrice Verri su Rai Cultura.
La mostra nel dettaglio
Promossa da Fondazione Revelli e dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita dello scrittore in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea in Provincia di Cuneo Dante Livio Bianco, la mostra conta sul sostegno di Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Città di Cuneo e partner pubblici e privati, tra cui Compagnia di San Poalo, Fondazione Crc, Fondazione Crt, Comune di Saluzzo, Fondazione Amleto Bertoni e Terres Monviso. Sarà visitabile, a ingresso gratuito, nei seguenti orari: sabato dalle 14.30 alle 18.30, domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30. Per informazioni
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Ricordati di non dimenticare”: il giuramento di Nuto Revelli diventa una mostra
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