"Con questo romanzo tento un azzardo, cerco di portare il male da fuori a dentro, cerco di portarlo proprio nel luogo che, paradossalmente, è deputato a raccontarlo meglio”.
Con queste parole Salvo Sottile apre la presentazione del suo ultimo romanzo Cruel presso la libreria Mondadori di Pescara lo scorso 4 marzo 2015. Una generosa folla ad attendere l’arrivo di uno dei giornalisti più famosi dello schermo, conduttore di programmi di successo come "Quarto grado" e "Linea gialla", esperto di cronaca nera ed ora anche scrittore di un thriller di successo come Cruel (Mondadori, 2015, pp. 221).
Attraverso questo libro è possibile assaporare non solo la bravura di Sottile, ma anche l’originalità di un testo che, pur contenendo tutti gli elementi classici del giallo, immerge il lettore in un ambiente nuovo, diverso: una redazione giornalistica, la redazione del settimanale di cronaca nera “Cruel”, per l’appunto. Salvo Sottile cerca di replicare tutti i meccanismi che si innescano quando guardiamo un programma, dando spazio ad una storia che può essere divorata nel giro di tre ore, proprio il tempo di una puntata di cronaca nera in tv.
Con la stessa professionalità e puntualità di argomenti e di stile che da sempre lo accompagnano nella sua carriera giornalistica - e anche di scrittore - Salvo Sottile ha presentato al pubblico di lettori di Pescara un testo che concede la possibilità di diventare protagonisti stessi della storia, un libro per
"cercare di testare voi stessi, i vostri pregiudizi, perché a volte ci fidiamo ciecamente delle nostre sensazioni e lasciamo scivolare via dei dettagli che invece si rivelano molto importanti".
Inevitabile, per Sottile, soffermarsi a riflettere anche sui casi di cronaca nera più eclatanti in Italia, a partire da quello di Chiara Poggi, di Sarah Scazzi, fino ad arrivare a quello di Yara Gambirasio: casi per lo più ancora irrisolti, in cui i guasti delle inchieste e della giustizia si annidano dietro ogni angolo,
"enormi pasticci che non si raccontano in tv, ma che stanno dietro le quinte"
come specifica il giornalista.
Moltissimi i casi a cui, ancora oggi, non si è dato il giusto rilievo, casi che vengono dapprima liquidati e riaperti solo dopo che i programmi di nera danno loro spazio (esemplare il caso di Valentina Salamone, che Sottile ricorda durante l’incontro), perché ciò che più conta in Italia è il "rapporto tra la mediaticità di una vicenda e la speranza che possa essere risolta" - precisa l’autore. Continua:
"Siamo sempre attratti da storie di nera, perché è un po’ come guardare un temporale da dietro una finestra: siamo attratti dal temporale ma allo stesso tempo restiamo all’asciutto".
Gli appassionati di giallo sanno immedesimarsi nei protagonisti stessi delle vicende, perché sono quei protagonisti che in qualche modo ci somigliano, proprio come accade in Cruel. Leggendo questo thriller dal velato sapore mistico, si ha quasi la sensazione di essere, come tenta di spiegare l’autore, dentro un quadro di Raffaello: si è fuori, ma allo stesso tempo si vorrebbe essere dentro il quadro, sentirsi attori, parte integrante dei colori, delle pennellate, delle tempere.
Se la parte più difficile per Sottile - per usare le sue parole - è stata quella di "tendere alcune trappole al lettore" per metterlo alla prova e cercare di distogliere l’attenzione, la parte più semplice, o meglio, quella che certamente risulta a chi legge essere la più naturale è quella di tenere lo spettatore/lettore incollato alle pagine del libro, in attesa di giungere alla soluzione del mistero e verificare la veridicità della propria tesi.
La morale che si trova in fondo a Cruel è una e vale sostanzialmente anche per la realtà quotidiana: non bisogna fidarsi delle apparenze, ma andare oltre, perché non esiste sempre e solo una verità e quando c’è una verità giudiziaria forte, certamente rimarrà tale fino a quando un’altra verità, più forte della precedente, non ne prenderà il posto.
"Il Male è in realtà il burattinaio che tiene tutti i fili, senza che nessuno se ne accorga. Ha voglia di esplodere, di degenerare, di uscire allo scoperto, ma non lo fa. Sta in disparte e attende il momento giusto"
conclude Sottile.
Al termine della presentazione l’autore si è intrattenuto per la firma delle copie, concedendo foto ai suoi lettori, che hanno ricambiato con grande affetto e persino con un regalo speciale, ideato appositamente per Cruel: la pittrice Sarah Ripa (originaria delle Marche, attiva nel fermano) ha realizzato artigianalmente una lampada che riproduce le caratteristiche clou del libro, optando per la frase chiave "Per studiare la crudeltà bisogna essere un po’ crudeli". Un prodotto "Nimbin" per omaggiare Salvo Sottile e il suo avvincente Cruel.
Per conoscere tutte le date delle presentazioni di Cruel basta andare su: https://www.facebook.com/salvosottile?fref=ts
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Salvo Sottile e il “tour” letterario di “Cruel”
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