Molti genitori si domanderanno se è possibile l’iscrizione a scuola dei propri figli senza la vaccinazione e se i bambini non vaccinati possono andare a scuola. Questo perché si è discusso molto dell’argomento negli ultimi mesi e proprio in questi giorni verrà presentato un DDL da Francesca Puglisi, senatrice ed esponente del Partito Democratico, che verrà esaminato dalla Commissione sanità del Senato.
La risposta ai quesiti iniziali, dunque, è sì: oggi i bambini possono ancora essere iscritti a scuola pur non presentando le vaccinazioni. L’obbligo alle vaccinazioni, infatti, è decaduto nel 1999, dopo essere stato in vigore per quasi trent’anni (dal 1967).
Tutto ciò, però, potrebbe cambiare qualora il DDL ottenesse un parere favorevole del Senato, introducendo nuovamente l’obbligo della vaccinazione per potersi iscrivere alla scuola materna su tutto il territorio nazionale.
Lo scopo è quello di tutelare la salute della popolazione e alcune regioni (Emilia Romagna, Trieste, Friuli Venezia Giulia e Toscana) hanno già introdotto questo tipo di obbligatorietà per la frequenza negli asili nido comunali e convenzionati. Vediamo come potrebbero cambiare le modalità di iscrizione a scuola qualora il DDL venisse approvato.
Vaccinazioni obbligatorie: cosa dice la normativa oggi?
La decisione di rivedere la normativa è dovuta soprattutto alla diffusione di idee anti-vacciniste che hanno portato ad una diminuzione del numero di bambini vaccinati, scesa sotto la soglia minima raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (il numero di vaccinati deve essere pari al 95% della popolazione).
Attualmente, infatti, i bambini possono essere ammessi alla scuola dell’obbligo e agli esami anche senza che venga presentato il certificato di vaccinazione. Nel nostro paese, infatti, le vaccinazioni obbligatorie sono quelle dell’antitetanica, antipoliomelitica, antiepatite virale B e antidifterica, mentre le altre - seppur gratuite ed incentivate dallo Sistema sanitario nazionale - sono volontarie.
L’allarme lanciato dall’Oms, però, ha riaperto la questione sulla necessità di rendere obbligatorie sul territorio nazionale tutte le vaccinazioni previste dal nuovo piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019, con conseguente re-introduzione dell’obbligo di avere il vaccino per accedere alle scuole pubbliche.
Vaccinazioni obbligatorie: come cambia l’iscrizione a scuola?
Alla base del provvedimento c’è l’idea che non sia più possibile “procrastinabile il momento di reintrodurre su tutto il territorio nazionale l’obbligatorietà delle vaccinazioni per accedere alle scuole di ogni ordine e grado. In questo modo sarà possibile ammettere l’intera popolazione ai benefici derivanti dalle vaccinazioni”.
Qualora il DDL ottenesse un parere favorevole, sarebbero due gli articoli.
Il primo di essi - che modifica l’articolo 47 del Regolamento per l’applicazione del decreto n° 1518 del presidente della Repubblica del 1967 - prevede che l’aver assolto agli obblighi vaccinali previsti dalla normativa vigente diventa un requisito necessario all’accesso “ai servizi educativi pubblici e privati e alle scuole di ogni ordine o grado, statali, paritarie private e degli enti locali”.
Ad effettuare il controllo e a richiedere la presentazione della certificazione dell’avvenuta vaccinazione saranno gli stessi dirigenti scolastici, nel momento dell’iscrizione a scuola o agli esami.
Sono sollevati da tale obbligo solo quegli studenti che presentino delle specifiche condizioni cliniche documentate che renderebbero la vaccinazione un pericolo per la loro salute.
Il secondo articolo del DDL introduce l’obbligo da parte delle Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano di istituire “una banca dati delle vaccinazioni eseguite dalla popolazione in età scolare e in età adulta per raccogliere, in modo sistematico, i dati relativi ai vaccinati e sviluppare le attività di sorveglianza delle malattie suscettibili di vaccinazione e monitorare nel tempo gli eventuali effetti indesiderati dei vaccini per migliorarne i livelli di sicurezza e di efficacia”.
Inoltre, con lo stesso articolo si stabilisce che entro dodici mesi dall’entrata in vigore della legge venga istituito al Ministero della Salute l’Anagrafe vaccinale nazionale che dovrà raccogliere i dati delle banche dati regionali e svolgere attività di monitoraggio delle vaccinazioni dei cittadini.
Qualora il DDL dovesse entrare in vigore, dunque, non sarebbe più possibile iscriversi alla scuola senza le vaccinazioni obbligatorie e la documentazione relativa allo storico dei vaccini dello studente entrerebbe a far parte del suo fascicolo personale.
Un cambiamento importante, il cui scopo è quello di tutelare la salute pubblica, continuando ad assicurare l’immunità di gregge assicurata da un’alta percentuale di vaccinati nella popolazione, ma anche per proteggere quei minori che per problemi di salute gravi non possono effettuare le vaccinazioni.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Scuola: vaccinazioni obbligatorie per legge per iscriversi? Ecco cosa dice la normativa
Lascia il tuo commento