Per la religione cristiana la Settimana santa, detta anche maggiore, è la settimana che precede la Pasqua e termina il periodo della Quaresima. Nei giorni della Settimana santa vengono celebrati gli ultimi giorni di Gesù Cristo, che comprendono passione, morte e resurrezione.
Sebbene il messaggio iniziale di Gesù non riguardasse la propria morte e resurrezione, nel corso dei secoli (e a partire dalla predicazione di Paolo) la religione cristiana ha dato sempre più rilevanza a questo evento: oggi la Pasqua è la massima solennità della fede cristiana.
Data l’importanza della Pasqua, è bene conoscere la struttura e il significato di ogni giorno che la precede e che compone la Settimana santa. Se vi dicessimo, per esempio, che la Pasqua non ne fa parte?
Settimana santa: come si struttura
Anzitutto è necessario fare una specificazione: siamo abituati a calcolare i giorni della settimana a partire dal lunedì, mentre per la liturgia cattolica il primo giorno della settimana è la domenica.
Ecco perché è proprio dalla domenica che inizia la Settimana santa ed è dalla domenica che inizia la nostra analisi della sua struttura.
- La Settimana santa inizia con la Domenica delle palme. In questo giorno si celebra l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, in trionfo in sella a un asino, acclamato come messia e figlio di Davide da una folla che lo saluta agitando rami di palma.
- Il lunedì è il giorno dell’amicizia: Gesù lo trascorre a Betania, in compagnia di Marta, Maria e Lazzaro. Il giorno inizialmente non era considerato parte del calendario liturgico, come i successivi martedì, mercoledì e venerdì.
- Martedì è il giorno dello sdegno. Inizialmente, era dedicato alla lettura della lavanda dei piedi. Oggi, invece, è tradizione situare in questo giorno il famoso episodio di Gesù che, sdegnato per aver visto il tempio trasformato in un luogo di mercato, rovescia i banchi dei venditori e dei cambiavalute.
- Il tradimento di Gesù da parte di Giuda, invece, avviene di mercoledì. Non stiamo parlando del famoso bacio dell’apostolo, ma della prima fase del tradimento: per trenta denari, Giuda si accorda per fare arrestare Gesù e consegnarlo ai suoi nemici.
- Giovedì santo: in origine era l’unica grande celebrazione della Settimana santa, che prevedeva la commemorazione di tre fatti: l’istituzione dell’Eucaristia, la benedizione degli oli santi e la riconciliazione dei penitenti. La sera si celebra la messa in Cena Domini, per ricordare l’Ultima cena, e viene effettuata la lavanda dei piedi, in memoria di quella praticata da Cristo ai suoi discepoli.
- Durante il venerdì santo si celebra la morte di Gesù sulla croce, la Passione e, per ricordare le sofferenze patite nel percorso verso il Calvario, è tradizione effettuare la Via Crucis. Altra tradizione è quella di effettuare il digiuno ecclesiastico e astenersi dalle carni.
- Sabato santo: nel corso della giornata, tradizionalmente, l’eucaristia non viene celebrata, mentre si celebra la liturgia delle Ore, la preghiera ufficiale della Chiesa cattolica che consiste nel canto dei salmi, dei cantici e degli inni, con aggiunta di preghiere e letture.
Durante la notte si tiene la veglia pasquale, la celebrazione più importante di tutto l’anno liturgico. La veglia celebra la resurrezione di Cristo (liturgia del fuoco) e ripercorre gli eventi principali della salvezza dell’Antico Testamento; i fedeli rinnovano le promesse del battesimo.
Così si conclude la Settimana santa: la domenica di Pasqua non ne fa parte, ma la segue, celebrando il compimento pieno della Resurrezione di Cristo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Settimana santa: cos’è e come si struttura?
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