Pasquetta: tutti conosciamo questa giornata come quella che “speriamo sia bello” perché la gita fuori porta non può mai mancare (tranne che in anni di pandemia, purtroppo)! Ma perché si festeggia? In questo articolo approfondiremo le origini di Pasquetta e le sue tradizioni senza trascurare la ragione per cui prende proprio questo nome.
Pasquetta cade sempre il giorno dopo Pasqua, noto come lunedì dell’Angelo in maniera più formale. Il giorno di Pasquetta viene anche chiamato lunedì dell’Ottava di Pasqua nel calendario liturgico cattolico. Scopriamo insieme tutto ciò che c’è da sapere su questa ricorrenza e su cosa siamo soliti fare per festeggiarla secondo tradizione.
Lunedì dell’Angelo: perché si chiama così? Origini religiose della Pasquetta
Perché la Pasquetta è conosciuta anche come lunedì dell’Angelo? La ragione sta nel fatto che, in questa particolare giornata, si ricorda l’incontro che c’è stato tra l’angelo e le donne giunte al sepolcro di Gesù. Il termine Pasquetta viene utilizzato più spesso e risulta più informale rispetto a lunedì dell’Angelo.
Originariamente è stato introdotto dallo Stato italiano nel dopoguerra allo scopo di allungare la festività di Pasqua. L’origine religiosa della festa, come già accennato, è data dal commemorare l’annuncio della resurrezione da parte dell’angelo alle donne giunte al sepolcro di Cristo ormai vuoto.
Viene facile domandarsi, a questo punto, perché ciò che in realtà è accaduto la domenica mattina venga festeggiato il lunedì. Una delle possibili ragioni può essere che nei Vangeli viene indicato “il giorno dopo la Pasqua” alludendo, però alla Pasqua ebraica, che cade di sabato.
Non è mai esistito, quindi, un lunedì in cui l’angelo è apparso per annunciare la resurrezione poiché questi sono fatti accaduti la domenica di Pasqua.
Tornando alle origini della festa, essa ha un’accezione sia religiosa che civile, quindi.
Parlando di quella religiosa, secondo il Vangelo tre donne si recarono al sepolcro dove Gesù era sepolto con olii aromatici per imbalsamare il suo corpo ma trovarono il grande masso che chiudeva l’entrata spostato. Tutte e tre le donne erano senza parole, disorientate da quanto scoperto e cercavano di capire cosa potesse essere successo quando comparve loro un angelo che disse: "Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano deposto" (Mc 16,1-7). A questa frase aggiunse poi: "Ora andate ad annunciare questa notizia agli Apostoli". Scioccate, le tre donne fecero quanto detto dall’angelo, andando ad informare tutti quanti del miracolo appena avvenuto.
Pasquetta: origine civile della festa
Per quanto riguarda l’accezione civile della festa, il lunedì di Pasquetta è stato introdotto nel dopoguerra italiano allo scopo di allungare la festività di Pasqua e non è festa solamente qui da noi. Lo scopo è quello di allungare la Pasqua così come il 26 dicembre, Santo Stefano, vuole allungare il Natale.
Pasquetta: perché si fanno le gite fuori porta?
La tradizione, in Italia, vuole che il Lunedì dell’Angelo o Pasquetta si trascorra con la famiglia o con gli amici all’aperto facendo la tradizionale scampagnata o la gita fuori porta. Sicuramente tra le attività più gettonate ci sono sempre stati il classico pic-nic al parco o la grigliata in giardino, con l’idea di approfittare delle prime giornate di sole per scaldarsi e godere dei primi, piacevoli caldi in compagnia delle persone amate, quando consentito da aprile pazzerello/piogge primaverili improvvise o dalle restrizioni Covid.
C’è anche un’interpretazione data a questa tradizione di fare scampagnate e andare fuori porta che sarebbe legata alla religione. Facendo gite l’intento sarebbe quello di ricordare i discepoli diretti verso Emmaus; il giorno stesso della Resurrezione, infatti, Gesù sarebbe apparso ai due uomini in cammino verso Emmaus a pochi chilometri di distanza da Gerusalemme. Ricordando quello stesso viaggio, quindi, sarebbe nata la tradizione di fare una passeggiata fuori città.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Pasquetta: origini, tradizioni e perché si chiama così
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