Addio a Sinéad O’Connor, la cantante si è spenta ieri a Dublino in circostanze ancora non chiarite. Sembra che non avesse mai superato la morte del figlio Shane, avvenuta un anno e mezzo fa. Nella canzone I am stretched on your grave (Sono disteso sulla tua tomba, Ndr), tratta da un anonimo poema irlandese del diciassettesimo secolo, parlava proprio dell’impossibilità di andare avanti dopo la morte di una persona cara.
La voce di Sinéad O’Connor sembra provenire da irraggiungibili lontananze, come un’eco, come il canto racchiuso nelle cavità di una conchiglia che mormora nel nostro orecchio le parole profonde e silenti degli abissi. Il suo più grande successo Nothing Compares 2 U, divenuto una vera e propria hit negli anni Ottanta, era una cover del brano originale di Prince; contrariamente a quanto si pensa, nella sua versione Sinéad non esprime la nostalgia di un amante abbandonato, ma la prematura perdita della madre.
Ogni volta che canto questa canzone penso a mia madre. Non smetto mai di piangere per mia madre.
Fu lei stessa a dire che la canzone le aveva ispirato questa riflessione. Le lacrime che apparivano sul suo volto candido nell’iconico video erano dedicate alla madre scomparsa con cui la cantante aveva sempre avuto un rapporto difficile.
Tutte le canzoni di O’Connor hanno un filo conduttore comune: il dolore, che non è mai troppo lontano dalla superficie e si riflette nelle tonalità dimesse, sussurrate. Indimenticabile la sua interpretazione della ballata tradizionale inglese Scarborough Fair; nel video Sinéad appariva vestita di bianco e sembrava fuoriuscire dallo sfondo nero, dall’oscurità attorno, come un angelo o, forse, un fantasma. Tuttora è difficile stabilire cosa sia stata davvero: aveva una voce angelica e un’anima tormentata, combinava una leggerezza eterea, quasi divina, e un’oscura gravità spettrale.
Era nata nel dicembre 1966 a Glenageary, a sud-est della capitale irlandese, proprio nel punto più meridionale, nell’estrema propaggine dove la baia di Dublino incontra il mare d’Irlanda. Le sue canzoni spesso riflettevano le sue origini, il folclore della sua terra da cui sembravano estrapolare segrete melodie. Come nel caso di I Am Stretched On Your Grave, ispirata a un poema anonimo del XVII secolo dal titolo originale Táim sínte ar do thuama. Una canzone che narra dell’incapacità di affrontare un lutto e oggi appare come un sinistro presagio che si stende sulla misteriosa fine di Sinéad O’Connor e sulla sua vita tragica e tormentata. Con toni sommessi e languidi in questa canzone, tratta dal suo secondo album I Do Not Want What I Haven’t Got (1990), O’Connor affermava l’esistenza di un amore eterno, capace di andare oltre la morte:
Sono disteso sulla tua tomba
E giacerò qui per sempre
Se le tue mani fossero nelle mie
Sarei sicuro che non ci separeremo
Nel 1990, dopo il lancio dell’album, Sinéad disse di voler dedicare la canzone alla madre; ma oggi queste parole sembrano riflettere tristemente la precoce perdita del figlio Shane, morto suicida nel gennaio 2022, che la cantante non era mai riuscita ad accettare, manifestando più volte il desiderio di seguirlo.
Scopriamo testo, traduzione e significato della canzone di Sinéad O’Connor ispirata a un antico poema irlandese.
“I am stretched on your grave” di Sinéad O’Connor: testo
I am stretched on your grave
And will lie there forever
If your hands were in mine
I’d be sure we’d not severMy apple tree my brightness
It’s time we were together
For I smell of the earth
And am worn by the weatherWhen my family thinks
That I’m safe in my bed
From night until morning
I am stretched at your headCalling out to the air
With tears hot and wild
My grief for the girl
That I loved as a childDo you remember
The night we were lost
In the shade of the blackthorn
And the chill of the frostThanks be to Jesus
We did what was right
And your maiden head still
Is your pillar of lightThe priest and the friars
Approach me in dread
Because I still love you
My love and you’re deadI still would be your shelter
Through rain and through storm
And with you in your cold grave
I cannot sleep warmSo I’m stretched on your grave
And will lie there forever
If you hands were in mine
I’d be sure we’d not severMy apple tree my brightness
It’s time we were together
For I smell of the earth
And am worn by the weather
“I am stretched on your grave” di Sinéad O’Connor: traduzione
Sono disteso sulla tua tomba
e resterò lì per sempre
se le tue mani fossero nelle mie
sono sicuro che non si spezzerebberoMio melo, mia luce
è tempo di stare insieme
che sento l’odore della terra
e sono consumato dalle intemperieMentre la mia famiglia mi crede
al sicuro nel mio letto
dalla sera al mattino
sono disteso ai tuoi piediurlando alla terra
con lacrime calde e selvagge
il mio dolore per la ragazza
che ho amato fin da quando ero bambinoTi ricordi la notte,
la notte che siamo persi
all’ombra del prugno
e il freddo del gelo
Grazie a Gesù
abbiamo fatto quel che era giusto
e la tua virtù di fanciulla ancora
si fonda sulla luceI sacerdoti e i frati
si avvicinano a me con timore
perché ti amo ancoraMio amore, anche se sei morto
io sarò ancora il tuo rifugio
dalla pioggia e dalla tempesta
e con te, nella tua fredda tomba
non posso dormire al caldoCosì mi stendo sulla tua tomba
e giacerò lì per sempre
Se le tue mani fossero nelle mie
sarei sicuro che non ci separeremoMio melo, mia luce
è tempo di stare insieme
perché io sento l’odore della terra
e sono logorato dal tempo.
“I am stretched on your grave” di Sinéad O’Connor: significato
I Am Stretched On Your Grave è un brano luttuoso, che tuttavia lascia aperto uno spiraglio di speranza perché ci parla d’amore. L’amore è così forte che sembra superare la morte e realizzare un prodigio tutto racchiuso in quel “And will lie there forever/ If you hands were in mine”, e giacerò per sempre con le tue mani come fossero le mie. Non ci sta raccontando la morte, ci sta raccontando una promessa di amore eterno, come quello di una madre per un figlio e viceversa.
Il dolore viene evocato anche dal ritmo stesso della canzone che è sordo, metallico sembra riprodurre la violenza del lutto che, come un incendio, brucia e consuma tutto. Una batteria in sottofondo scandisce il tempo immobile del lutto, dandogli una forma pop e sincronizzata. Sopra la melodia filtra la voce sommessa di Sinéad O’Connor che recita la parte del narratore, l’amante dal cuore spezzato che afferma l’amore eterno.
A concludere la canzone, nella versione originale, è la tonalità cupa di un violino suonato da Steve Wickham dei Waterboys.
Vibra nell’aria quel “forever” che lentamente si spegne e la voce di Sinéad O’Connor riesce a mantenere sospeso, come un vibrato ostinato, un fremito, un palpito, che resiste riverberando la sua eco allungata nel silenzio. “Forever”, per sempre, una parola che nell’originale non a caso fa rima con “Together”, insieme. Insieme, per sempre.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “I am stretched on your grave”, la canzone di Sinéad O’Connor ispirata a un poema irlandese
Lascia il tuo commento