

Storie di padri storie di figli
- Autore: Andrea Polo
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2024
Non tutti sono scrittori, perché fanno altro; qualcuno però, se l’argomento è forte e significativo, scrittore può diventarlo. È il caso di Andrea Polo, noto per essere un grande esperto di comunicazione d’impresa, manager di importanti gruppi, anche editoriali. In questo libro, Storie di padri storie di figli (Paesi Edizioni, Roma, 2024), Andrea Polo, cagliaritano classe 1975, racconta i cento anni che hanno visto la sua famiglia passare dalla Sardegna, dove il nonno Cosimo era nato nel 1886, alla Milano dei suoi figli Marco e Giovanni, nati ai primi del nuovo millennio.
L’autore, nel ripercorrere vicende familiari private, le mette al centro della storia collettiva, permettendo ai lettori una quasi spontanea identificazione con i fatti pubblici che hanno attraversato la nostra storia politica, economica, antropologica e sociale, osservandone con occhio attento ed empatico i cambiamenti e l’evoluzione.
Nonno Cosimo, ferroviere che aveva avuto undici figli, aveva partecipato alla Prima Guerra mondiale, era stato fatto prigioniero, ma se l’era cavata; al momento della pensione, le Ferrovie dello Stato gli avevano regalato un orologio da taschino, un cimelio ancora oggi conservato da Andrea Polo. Al nonno davano del lei anche i suoi figli, particolare che, comune alle famiglie del tempo, illumina il tipo di rapporti che caratterizzavano allora lo stile di comunicazione affettiva; i figli non si prendevano in braccio, non si baciavano, roba da donne!
Comunque la parte più interessante di questa testimonianza è il colloquio che l’autore intrattiene con i suoi due figli, nati nel nostro secolo: i ragazzi interrompono la visione di Masterchef, programma tv di culto, per ascoltare la voce del padre, che racconta loro una vicenda che assomiglia a una favola, tanto appare lontana dalla sensibilità attuale di ragazzi che stentano a collegarsi con una storia italiana di miseria, di difficoltà, di guerre entrate nella vita quotidiana, di viaggi per assicurarsi un posto in un’università sul continente, traguardo ambito per un ragazzo sardo motivato a intraprendere un percorso di studi innovativo, non consueto né rassicurante per un genitore. Il padre Marco decide comunque di dare fiducia al ragazzo Andrea, e a seguirlo nel suo entusiasmante progetto di crescita culturale fuori dai soliti schemi. Il viaggio del padre e del figlio, viaggio affettivo, didattico, culturale, è una delle parti migliori di questa sorta di autobiografia sentimentale che l’autore consegna ai suoi figli e ai lettori.
I vari capitoli del libro, che scandiscono la narrazione, hanno titoli emblematici e fantasiosi, come “I nonni e Skype” e “Yattaman, detersivi e lucine rosse”, capaci di mescolare temi affettivi con la società della pubblicità e della tecnologia, dei social e delle comunicazioni veloci, che irrompe impetuosa nella vita degli italiani e che ne modifica profondamente i connotati. Padri, figli, nipoti, mogli, amici, viaggi, scuole e università, chat, gruppi WhatsApp, tutto è contenuto nelle brevi pagine del libro di Polo, che ha per sottotitolo “Quattro generazioni a confronto” e in copertina una Fiat 500, quella degli anni Sessanta del secolo scorso, la “scatoletta” quasi magica che ci ha consentito di scoprire il nostro paese (e non solo quello) e di entrare nella contemporaneità.

Storie di padri storie di figli. Quattro generazioni a confronto
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