Superficie di Olivier Norek

Mi piacciono molto i gialli francesi, da Simenon a Carrère. Più recentemente ho letto i romanzi di Guillaume Musso, di Michel Bussi, tutti libri piacevolissimi. Ma Olivier Norek è veramente una sorpresa, come il suo avvincente e adrenalinico romanzo Superficie, (Rizzoli, 2022, tradotto da Maurizio Ferrara), dove si muovono freneticamente poliziotti a Parigi e poi poliziotti più lenti in una lontana campagna a sud della capitale francese.

Il libro ci presenta subito la capitana Noémie Chastain, a capo di un nucleo antidroga che lavora al Bastione, centro nevralgico della polizia parigina. Durante un’azione ottimamente preparata, che renderà possibile l’arresto di un importante spacciatore, la capitana che comanda la squadra viene investita in pieno dal fucile del criminale che le devasta una parte del volto. Pur salvandosi, Noémie deve sottoporsi a una delicatissima ricostruzione che tuttavia la lascia irriconoscibile. Lei stessa, emersa dalle bende, stenterà a riconoscersi: la sua faccia è un’enorme cicatrice che la deturpa. Solo uno straordinario psichiatra, esperto nell’assistenza ai soldati mutilati in azioni di guerra, Melchior, la segue con affetto e competenza riportandola a una vita che vorrebbe essere “normale”. I suoi superiori, convinti che non possa farcela, decidono il suo trasferimento: si occuperà per un mese di chiudere un commissariato nel lontano Aveyron. Si tratta di un gruppo di piccoli comuni dove non succede nulla; lei potrà riposarsi e occuparsi di questioni amministrative. Pur con la morte nel cuore, No (così ha deciso di chiamare la nuova se stessa) arriva ad Avelone, dove è attesa e viene accolta da una piccola squadra di colleghi incuriositi del suo aspetto e della fama di grande investigatrice che le sue imprese raccontano. Il sindaco Pierre Valant, ricco e potente, le mette a disposizione una casa vicino al lago che cinge il paese; si tratta del padre del giovane Romain, che sarà il vice di Noémie.

Una squadra di pochi uomini sono i suoi collaboratori, anche se non sembra che non ci sia bisogno della polizia: c’è da anni calma piatta. L’arrivo della poliziotta parigina casualmente risveglia una storia sepolta da anni. E da qui parte un’indagine che scava nel passato, che scoperchia segreti tenuti nascosti per tutto quel tempo, mentre tre famiglie e tutta la comunità ne erano stati devastati. Cosa c’è in fondo a quello specchio d’acqua?

Una storia suggestiva ed emozionante, che svelerà attraverso continui colpi di scena e cambi di prospettiva una vicenda oscura, violenta, terrificante. Anche nel romanzo italiano di Marco Balzano, pubblicato nel 2018, Resto qui, ambientato in Alto Adige, racconta di un villaggio sommerso e sacrificato ad interessi politici e commerciali; qui tuttavia è veramente intrigante il personaggio di Noémie Chastain, che si ispira ad una storia vera, quella della poliziotta Babeth, come ci spiega l’autore nei lunghi e doverosi ringraziamenti che concludono il noir, davvero riuscito e molto efficace. Ci sono anche molti personaggi maschili nella storia, che però non sembrano fare bella figura. Solo il fascinoso Hugo, della brigata della polizia fluviale, ci offre pagine emozionanti ed è degno coprotagonista del romanzo, tutto incentrato sul coraggio, la forza, la determinazione della donna poliziotto No, tornata alla fine ad essere Noémie: capace di riprendere in mano la sua vita, la sua pistola, la sua identità.