Suzanne
- Autore: Lara Savoia
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2018
Forse gli scrittori non dovrebbero parlare molto del loro libro. In alcuni casi, rischierebbero di sopravvalutarlo, in altri sminuirebbero il valore della loro fatica letteraria. In ogni caso, mi capita spesso di pensare, uno scrittore non ha consapevolezza di quanto mondo si racchiude nelle pagine da lui scritte e, una volta pubblicato, dovrebbe semplicemente mettersi ad ascoltare i lettori: scoprirebbe di aver scritto cose che nemmeno immaginava.
Joseph Conrad affermava che lo scrittore scrive solo la metà del libro, dell’altra metà deve occuparsene il lettore. E io scrivo in questa pagina con l’umiltà di un lettore, a prendermi cura della metà che spetta a me, dopo che Lara Savoia ha pubblicato con Il Raggio Verde il suo primo romanzo, “Suzanne”, come la protagonista della bellissima canzone di Cohen, ripresa in maniera altrettanto sublime dal nostro indimenticabile Fabrizio De Andrè. La Savoia, però, seppur al suo esordio in narrativa, non è acerba di scrittura, avendo pubblicato in precedenza tre libri di poesia (“Flauto e serpente”, “I miei giochi scomposti”, editi da Manni Editori; “I versi della polvere- L’Aquila, 6 aprile 2009, edito da Argo, con prefazione di Mario Desiati).
E l’amore per la poesia, il gusto per il bello sono due ingredienti fondamentali in questo romanzo che ha per protagonista una bambina di dieci anni, Suzanne appunto, che dall’età di quattro anni vive in Salento con i suoi genitori. Suo padre è un famoso violinista e i suoi concerti lo portano in giro per il mondo, lontano dalla famiglia e da quell’unica figlia a cui ha trasmesso la passione per la musica, ma nel contempo anche la paura di confrontarsi con il suo talento (sarà per questo che la bambina sceglierà di studiare pianoforte e non violino?) e, di conseguenza, di deluderlo.
Suzanne non riesce a suonare in pubblico e, quando suo padre organizza nel loro incantevole e immenso giardino, un concerto per giovani talenti, Suzanne fugge, si nasconde. Si sente non compresa dal genitore, quando prova in ogni modo a dirgli di non essere pronta a esibirsi al pianoforte davanti ad altra gente.
Il rapporto fra padre e figlia, in questo romanzo avvincente, pieno di colpi di scena, può essere il leitmotiv di un testo in cui una fanciulla sembra non capire se le sue scelte sono effettivamente fatte dal suo cuore o condizionate da un più forte desiderio di assomigliare a quella figlia che il grande Maestro Abriani avrebbe voluto avere.
È quindi un viaggio di Suzanne che, spostandosi dal Salento a Londra e poi a L’Aquila, fino ad arrivare persino a San Pietroburgo, farà dentro di sé, scoprendo lo sconfinare dell’essere famiglia nell’accoglienza e nella generosità, vivendo l’importanza dell’amicizia, valore che condivide sin dall’infanzia con Fiorella ed Alex e con gli altri ragazzi che entreranno nella sua vita, aiutandola a vincere e colmare un forte senso di solitudine, quel sentirsi orfana persino di se stessa. E poi l’amore descritto come quel sentimento che colpisce sempre a caso, senza mai pensare alle conseguenze arriva nella vita della protagonista, che nel frattempo, nello scorrere delle pagine è diventata una giovanissima donna, indossando abiti e sguardi diversi, regalandole sensazioni nuove e aiutandola a diventare consapevole di una forza e di un coraggio che non sapeva di possedere.
Una prosa lieve, quella di Lara Savoia, leggera come una carezza, come la voce che sembra raccontare i fatti con dolcezza e partecipazione, facendo battere i cuori dei lettori che vogliono emozionarsi accompagnati anche dalla musica immortale di Chopin e dall’amore per l’arte, in ogni sua espressione, che pervade questo coinvolgente romanzo.
Suzanne
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