Tagli a Bonus Cultura, cinema e librerie: la falce del Governo sulla cultura

Brutte notizie per il mondo della cultura: sembra infatti che il Governo Lega- 5Stelle ridurrà il credito d’imposta e attuerà una serie di tagli che penalizzeranno la cultura.
I tagli al credito d’imposta varati dalla legge di Bilancio 2019, che entreranno in vigore a partire dal 2020, hanno destato sorpresa e delusione in tanti. Il settore culturale, già profondamente in crisi nel nostro Paese, subisce così ulteriori penalizzazioni.

Paolo Ambrosini, presidente dell’Associazione librai italiani, intervistato da Repubblica, si esprime così: "Non ce l’aspettavamo, la riduzione del credito d’imposta è proprio un fulmine a ciel sereno, in questi mesi di prima interlocuzione con i referenti politici non ci sembrava di aver colto alcun segno di tagli per le librerie”.

Il presidente dell’Associazione librai italiani non ha intenzione di rimanere con le mani in mano e scriverà al ministro della Cultura Alberto Bonisoli e a tutti i referenti politici con l’intento di segnalare il malcontento e la delusione di molti. "Questa scelta del governo è un segnale negativo, perché anziché sostenere la cultura la si penalizza”.

Tagli a librerie, cinema e Bonus Cultura: ecco i numeri

Stando ai dati riportati, sono previsti i seguenti tagli:

• 20 milioni di euro per il Bonus Cultura riservato ai diciottenni per il 2019;
• 2,3 milioni per i musei autonomi;
• 4 milioni di riduzione del credito d’imposta per gli esercenti cinematografici;
• 1,25 milioni per i crediti d’imposta delle librerie;
• 375.000 euro per le case editrici.

Il totale dei risparmi derivanti dai tagli alla cultura ammonta a 5.590.250 euro, a partire dal 2020.
La quota maggiore pesa sugli esercenti delle sale cinematografiche; il tax credit per le librerie, voluto dall’ex ministro dei Beni e le Attività culturali Dario Franceschini, viene decisamente ridotto; il taglio al Bonus Cultura viene giustificato con la domanda inferiore alle risorse stanziate.

I tagli in arrivo sono dunque tanti e consistenti, il settore culturale del nostro Paese verrà ulteriormente penalizzato. Cosa ne pensate? Vi aspettiamo come sempre nei commenti.