The Lady of Ro
- Autore: Andreas Boutsikas
“For as long as Greeks exist, for as long as the Greek spirits is here!
Immortal Mother!!!” (Pag. 116)
Ro è una piccola isola di 1460 metri quadrati, con una costa lunga circa 8 chilometri e mezzo. E’ situata nel Mediterraneo proprio di fronte alle coste turche.
L’isola più vicina è l’isola di Kastelorizo, famosa per essere stata lo sfondo del film di Gabriele Salvatores: Mediterraneo.
Queste isole sono sempre state abitate da greci.
Per circa cinque secoli sono stati dominate dai turchi, dopo la prima guerra mondiale è sorto un contenzioso fra la Turchia e l’Italia per il loro possesso, concluso con il trattato del 1932 e l’assegnazione definitiva all’Italia.
L’isola di Ro è popolata da pochissime persone, nell’ultimo censimento erano dichiarate solo quindici. Eppure questo frammento di dura terra è diventato il simbolo del patriottismo greco, perché fu abitata da una donna semplice e forte Despina Achladioti nata nel 1890.
Il libro The Lady of Ro, di Andreas Boutsikas (The Christian Orthodox Sisterhood “LYDIA”, Thessaloniki, 2002) tradotto dal greco in inglese, racconta la sua esemplare storia, amata da tutti i greci.
Chi va in Grecia riconosce immediatamente il patriottismo, il nazionalismo, l’amore indiscusso verso il loro paese. Si possono combattere i governanti ma mai mettere in discussione il valore primario dell’unità e della tradizione della nazione. A contribuire a questo sentimenti è il forte sentimento religioso, guidato dalla chiesa autocefala ortodossa greca.
Siamo negli anni settanta: un gruppo di ragazzi greci si stanno spingendo in traghetto verso Kastelorizo per una vacanza. Durante il tragitto, il capitano si ferma per una breve sosta in una piccola isola – Ro – dove sventola una grande bandiera greca. I ragazzi sono incuriositi e il capitano gli racconta che sull’isola vive una donna anziana, sola da tanti anni, praticamente da prima della seconda guerra mondiale.
Il capitano li invita a comprendere le radici della loro storia e di fermarsi ad ascoltarlo direttamente dalla donna.
Scesi sono accolti con affetto dalla signora.
Il momento è l’incontro fra due generazioni, diverse, separate, eppure entrambe animate da un unico filo – indistruttibile – quello dell’amore per la Grecia.
“The history of each place is the blood of the country, and as long as it is transfused from generation to generation, the mother country lives on. But when it stops flowing, her life stops. When her history shrinks and perishes, she shrinks, she gets forgotten, she is erased and perishes too.” (Pag. 40)
Arrivata sull’isola con il marito nel 1927, in breve tempo l’isola diventerà sempre più povera. Gli italiani avevano il possesso, ma non se ne curavano, perché avevano centralizzato i loro investimenti nella più strategica isola di Rodi. In breve tempo tutti lasceranno l’isola. A rimanere, volontariamente, saranno la donna e suo marito.
Pensando che l’isola fosse abbandonata, poco dopo tempo arriverà una nave militare turca. I soldati innalzeranno una enorme bandiera. Per qualche tempo la coppia e i soldati si scruteranno ma si eviteranno.
Però la visione di quella bandiera offenderà la donna e li sfiderà apertamente, nonostante le loro armi e la loro superiorità. Con l’aiuto del marito innalzerà una ancora più grande bandiera greca fabbricata con la biancheria di casa e abbatteranno la bandiera turca.
L’onore della coppia è salvo, e così la grecità dell’isola.
Da quel giorno la coppia decise di sfidare tutti i tentativi turchi di conquistare l’isola e la mattina di tutti i giorni ci sarà un casalingo alzabandiera.
Ma marito e moglie sono soli. Vivono con poco, senza mezzi, in povertà, senza nessun collegamento con le isole più grandi. Nonostante le difficoltà resisteranno per l’amore della patria.
Scoppia la seconda guerra mondiale. Nel 1942 il marito si ammala e poiché il medico si trova a Katerlorizo, Despina decide di prendere una barca a remi e di portarlo sulla non vicina isola. Il marito morirà durante il tragitto. La donna sulla piccola barca urla il suo dolore, con vicino il cadavere del marito, assimilando la tragicità dello stupendo quadro di Arnold Böcklin: L’isola dei morti. Una chiave di lettura del libro – oltre il senso della patria e della religione – è quello della solitudine, drammatizzata dalla disperazione della donna: con la morte del marito: Despina ha capito, ora è abbandonata e sola.
La donna piange, è stremata, è sfinita: “I wanted to cry for help but who could hear my call?” (Pag. 77)
Nonostante il dolore e il tormento decide di ritornare a compiere il suo dovere:
“I have my roots here, roots that feed and keep me settled.” (Pag. 33)
E così rimarrà sola sull’isola, compiendo tutti i giorni il suo gesto patriottico.
Questo racconto orale di Lady of Ro commuoverà i ragazzi, colpiti dalla sua forte personalità e dalla sua semplicità.
Fino al giorno della sua morte nel 1982, Despina Achladioti vivrà sulla sua isola, dove verrà seppellita con gli onori militari, alla presenza delle autorità.
Dopo la sua scomparsa la bandiera greca continua a sventolare, ben visibile dalle coste turche, per riaffermare la grecità. La sua eredità non è andata persa, altri hanno raccolto la sfida.
Lady of Ro è diventata il simbolo, l’incarnazione della Grecia e della sua volontà a non cedere.
La sua vita è raccontata proprio come un passaggio generazionale.
Come una continuità fra due mondi diversi, ma uniti da un unico credo.
E’ un lungo flash back, ricco di episodi, di vitalità umana e soprattutto di forza di volontà.
La grecità è insita nella forza di una popolazione, unita da una chiesa ortodossa altrettanto decisa a mantenere la propria autonomia. Le chiese autocefale non dettano solo le linee guida della spiritualità ma contribuiscono anche a modellare a loro immagine quella del patriottismo.
L’amore della patria si mescola con quello della religione.
Despina unirà le pratiche paramilitari, quali innalzamento della bandiera, a quelle religiose.
Non potrebbero esistere se non coincidessero verso una unica finalità.
Come abbiamo visto ci sono altre chiavi di lettura.
La solitudine inconcepibile, una donna rimane per circa cinquanta anni in un territorio arido e frastagliato della minuscola isola.
La sua forza di volontà regge unicamente per la formazione del suo pensiero di combattente.
Poetica diventa l’accostamento fra natura e la Grecia, cifra costante di tutto il libro.
“Our race is immortal, my son! It is immortal because its flesh is kneaded with our rough land and the salinity of the sea.” (Pag. 17)
La Grecia può esistere solo in questa terra, la cui bellezza della natura è superba. La lotta della natura a sopravvivere in determinati ambienti è la stessa dei greci per la loro nazione. Non potrebbe esistere altro luogo, altro ambiente per far sventolare la bandiera greca. E finché sull’isola di Ro, il vento agiterà il vessillo della Grecia, la sua libertà sarà certa.
La passione della scrittrice è dimostrata da un linguaggio passionale, partecipato e sempre vivo. Mai un attimo di debolezza nello svolgimento, la cui tensione si accresce con il percorso della vita di Despina.
“Greece lives there!”(Pag. 108)
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: The Lady of Ro
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