L’antropologo, esploratore e scrittore norvegese Thor Heyerdahl (Larvik, 6 ottobre 1914 – Andora, 18 aprile 2002) è ricordato come l’autore di un’impresa ineguagliata: la traversata, a bordo di una zattera, dell’Oceano Pacifico dal Perù alla Polinesia. Inseguiva una teoria, ma il suo viaggio conquistò intere generazioni. Il libro che lo racconta, Kon-Tiki, pubblicato nel 1948, nel 2023 compie 75 anni: un miracolo editoriale da milioni di copie vendute, tradotto in 70 lingue, trasformato in documentario e vincitore del Premio Oscar nel 1952.
Non tutti ricordano invece che l’autore amava l’Italia e in particolare la Liguria.
Un paradiso in terra: l’Eden cui fa riferimento Thor Heyerdahl, uno che di luoghi suggestivi aveva una vasta esperienza, non è un’isola dei mari del Sud, ma Colla Micheri, il borgo medievale della costa ligure che lo affascinò tanto da diventare la sua casa. A Colla Micheri, frazione di Andora in provincia di Savona, scriveva, lavorava, rifletteva tra una spedizione e l’altra. Cercava, forse, pace dalla notorietà.
Ripercorriamo insieme la storia della traversata nell’Oceano Pacifico, raccontata nel libro Kon-Tiki, fino alla scoperta del borgo italiano di Colla Micheri, dove visse fino alla sua morte.
La traversata dell’Oceano Pacifico di Thor Heyerdahl
Partito dalla nativa Norvegia, Heyerdahl ha solcato rotte antichissime sulle tracce della leggenda del dio Kon-Tiki e del suo viaggio oceanico a bordo di una zattera di balsa fino alla Polinesia. Questa leggenda è alla base dell’intuizione che lo ha reso famoso: gli antichi abitanti del Sud America erano in grado di compiere lunghe traversate via mare, tanto da popolare per primi le isole del Pacifico. L’idea gli viene durante un soggiorno a Fatu Hiva, ma riceve un’accoglienza piuttosto fredda da parte degli antropologi americani. Addirittura un collega, Herbert Spinden, lo sfida apertamente: prova tu a viaggiare dal Perù alle isole del Pacifico su una zattera. Detto fatto.
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Heyerdahl organizza la spedizione e il 28 aprile 1947 la zattera, battezzata Kon-Tiki, salpa da Callao in Perù. A bordo sono in sei più un pappagallo. Nessuno scommette su di loro. Passati 14 giorni, il capitano scrive sul diario di bordo:
Questa imbarcazione tiene il mare in maniera fantastica.
Dopo poco più di tre mesi di navigazione in oceano aperto, la zattera si incaglia nella barriera corallina dell’atollo Raroia in Polinesia. È un successo senza precedenti che presto diventa un libro (Kon-Tiki, pubblicato da Mondadori nel 1970) e, grazie alle riprese effettuate a bordo dai protagonisti, un documentario.
Heyerdahl navigherà ancora a bordo di imbarcazioni ricostruite con giunchi di papiro lungo le rotte atlantiche, sulla scia degli egizi. E poi ci sono le campagne archeologiche in Azerbaigian, alle Maldive, a Tucume nel Perù nord occidentale: una serie ininterrotta di intuizioni e scoperte che caratterizza l’intera carriera di questo Indiana Jones modernissimo che scrisse decine di libri e articoli scientifici. Convinto pacifista, promulgò la collaborazione tra popoli e la tutela ambientale per l’intera vita.
Confini? Non li ho mai visti. Ma ho sentito che esistono nella mente di alcune persone.
Colla Micheri, l’incanto tra natura e storia amato da Thor Heyerdahl
Così se zattere, reperti archeologici e manufatti riportati dalle sue spedizioni sono conservati nel museo a lui dedicato ad Oslo, Thor Heyerdahl ha trovato il suo porto tranquillo sulla costa ligure. E precisamente in un borgo, Colla Micheri, in provincia di Savona, sulla collina tra Andora e Laigueglia, lungo il tracciato dell’antica via Julia Augusta. Ci si arriva in auto o a piedi, che è poi forse il modo migliore (lo stesso scelto da Heyerdahl per la sua prima visita) per godere di un percorso panoramico tra crinali e macchia mediterranea: Andora, Laigueglia, Alassio e il grande turismo sono vicinissime, eppure lontane. In compenso, se il cielo è sereno, si può vedere la Corsica.
Immerso nel verde degli ulivi, tra fasce e muretti di pietra a secco, Colla Micheri è un luogo appartato e suggestivo: un gruppo di case e vicoli stretti attorno alla piazza lastricata. Di qui sono passati i romani. Qui si è fermato anche un Papa, Pio VII, di ritorno dall’esilio in Francia, come dimostra una targa. Qui ha vissuto l’ultimo dei grandi esploratori. Lo scrittore vi approdò 11 anni dopo la traversata del Kon-Tiki e si innamorò. Forse lo convinse la somiglianza con la sua Norvegia, il mare davanti e alle spalle le montagne innevate, forse fu determinante il clima mite. Acquistò terreni e case e fece in modo di preservare tutto così com’era: un angolo di paradiso perfettamente conservato, dominato dalla torre saracena dove Heyerdahl scriveva i suoi libri e dal luogo dove oggi riposa, a un passo da quel mare azzurrissimo che ha solcato per tutta la vita.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Chi è Thor Heyerdahl, l’esploratore e scrittore norvegese che attraversò il Pacifico su una zattera
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