Nella Collana “Le strade” Fazi, in occasione del bicentenario della nascita di George Eliot, pseudonimo di Mary Anne (Marian) Evans coniugata Cross (Arbury, 22 novembre 1819 – Londra, 22 dicembre 1880), riedita Le disavventure di Amos Barton (2019, titolo originale The Sad Fortunes of the Reverend Amos Barton, traduzione dall’inglese di Francesca Frigerio, pp. 100, 15,00 euro), pubblicato per la prima volta nel 1857 dal Blackwood’s Magazine.
Una nuova, accurata traduzione per l’esordio nella letteratura della scrittrice britannica, una delle più importanti dell’epoca vittoriana, la prima delle Scenes of Clerical Life, “Scene di vita clericale” che ebbe un notevole successo, suscitò l’interesse per l’identità dell’autore e portò allo scoperto la scrittrice Mary Anne Evans.
Grande intellettuale, determinata nel suo lavoro e donna dalle molteplici sfaccettature. Ricordiamo che Mary Ann utilizzò il nome maschile George Eliot per essere presa sul serio come scrittrice e per proteggersi da inutili pregiudizi e pettegolezzi in quanto compagna del filosofo e critico George Henry Lewes, con il quale Mary Ann visse ben vent’anni. Solo dopo aver raggiunto la fama di romanziera, la Evans rivendicò le proprie opere, suscitando lo scandalo di molti lettori della buona e ipocrita società inglese. Nonostante il successo, Mary Ann continuò a usare lo pseudonimo con cui era diventata celebre.
I romanzi di George Eliot (“Adam Bede”, “Il mulino sulla Floss”, “Silas Marner”, “Middlemarch”, “Daniel Deronda”, per citare i più celebri) sono ambientati prevalentemente in Inghilterra e sono riconoscibili per lo stile essenzialmente realista e per l’approfondimento psicologico dei personaggi.
Le disavventure di Amos Barton è una splendida rappresentazione della vita rurale, redatto con uno stile raffinato e anticipatore, tanto da dare l’impronta alla letteratura realistica del XX Secolo. Marian Evans, che soffriva il fatto di non essere una bella donna, possedeva un grande cervello e ciò viene dimostrato dalla limpidezza, ironia e acutezza del suo stile.
Non state immaginando, mi auguro, che Amos Barton fosse il titolare del beneficio ecclesiastico di Shepperton. Non lo era affatto.
Amos Barton è il nuovo parroco della chiesa di Shepperton, un paese vicino a Milby, dove sono ambientati gli altri due romanzi che, insieme al presente testo, compongono “Scene di vita clericale”. Il reverendo, con moglie e sei figli, è un uomo profondamente pio e dall’animo mite che cerca in ogni modo di tenere legati i membri della sua comunità ai dettami della Chiesa Anglicana. Amos ha il compito ingrato di mantenere la sua famiglia, facendo fronte a gravi difficoltà economiche. Se la moglie Milly appare tutta votata al benessere della famiglia, l’incauto reverendo commette un errore marchiano di fronte ai suoi parrocchiani e a Milly, ospitando nella sua umile dimora la contessa Caroline Czerlaski.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Torna in libreria "Le disavventure di Amos Barton" di George Eliot
Lascia il tuo commento