

C’è un angolo del web dove è allestito un piccolo museo permanente e in continua evoluzione. L’esposizione nasce dall’attività della libreria San Benedetto, una costola della cooperativa sociale “La Lanterna” di Genova: parte integrante dell’universo che gravita attorno alla comunità fondata da don Gallo, si occupa di recupero e distribuzione di libri usati.
E apre finestre sulla quotidianità dei lettori che ai volumi hanno affidato piccoli pezzi di memoria. Disegni, fiori essiccati, lettere scritte a mano, cartoline, fotografie, ma anche una banale lista della spesa o la ricetta di un piatto speciale. Ora sui siti Facebook e Instgram della libreria, grazie al lavoro dei volontari, danno vita alla rubrica intitolata Tra le righe.
Messaggi dal passato: cartoline, ricette, appunti e dichiarazioni d’amore
La rubrica dedicata a tutto ciò che si è perso, e ritrovato, nei libri. Che siano ricordi preziosi, segnalibri o entrambe le cose.
Così si legge su ogni nuovo post che accompagna la fotografia di un ritrovamento a comporre un museo speciale che racconta di un paese che non esiste più e ogni giorno cresce con nuove aggiunte. Sono promemoria di un tempo in cui i messaggi, specie d’amore, venivano affidati alla carta e alla calligrafia di ciascuno: un’unicità che è parte integrante della magia e del piacere di chi li riceve. In tempi in cui la tecnologia è dominante, suggeriscono di posare il cellulare e prendere carta e penna, almeno per le occasioni speciali.
Ci sono pezzi della grande storia come la cartolina spedita dal soldato dall’Africa Orientale Italiana. O ricordi personali più divertenti: il biglietto che accompagna un regalo di dischi testimonia la decisa parzialità dell’amore. Nel post scriptum si fa riferimento all’attore Keanu Reeves raffigurato sulla cartolina:
l’ho presa perché sembra un po’ a Marco anche se mio fratello è molto meglio.
Poi c’è Giuliano che scrive da Genova. Sono le 22.45 del 15 dicembre 1971.
Come dirti che ti voglio bene! Ma un bene matto, dettato dal cuore. Stasera te l’ho detto al telefono, e non riuscivo ad aggiungere per amicizia, per paura di esser bugiardo con me stesso, non ce l’avrei fatta a dirtelo, anche se so che dicendoti così, probabilmente ti perderò.
Chissà com’è andata a finire poi. D’amore parla anche l’appunto, un messaggio sembra, sul retro di un volantino della Zona di Sosta Limitata Medio Levante. Siamo sempre a Genova e qualcuno scrive:
Quando tutti si saranno dimenticati di te, io sarò ad aspettarti. Ci siederemo a tavola assieme e divideremo quel niente che sarà di troppo.
Un post su carta rosso fuoco conserva una dichiarazione più ardita:
Solo la certezza del tuo dolcissimo amore e la speranza di averti presto fra le mie braccia, mi aiuta a sopportare la dolorosa tua mancanza.
Più pratico il messaggio destinato ad una certa Renata:
Se hai bisogno del phon è sul comodino vicino alla mia camera.
O l’appunto “telefonare Giovanna per smacchiatore” a biro rossa su un foglio a quadretti. Qualcuno ha conservato la ricevuta dell’avvenuto pagamento dell’affitto con tanto di marche da bollo: 38.400 lire, d’altronde siamo nel febbraio 1958. Per chi fosse interessato c’è la ricetta con tanto di dosi per 7 pandolci.
I libri: ottimi confidenti e postini affidabili
Ma i segnalibri improvvisati raccontano anche di speranze, come quelle affidate ad una lettera diretta al Provveditore agli studi di Firenze da parte di un insegnante di educazione artistica. O la schedina del Totocalcio giocata l’11 dicembre del 1983. E persino una lettera inviata da una certa Mariaclara ad accompagnare un libro di cui si chiede la recensione, raccomandando semplicità. E poi la lista dei buoni propositi tutti condivisibili:
Voglio: dimagrire di almeno 6 kg, prendere la patente, prendere il diploma, ridare euro 300 a Dany più 15 euro per cena, battere il mio record sulla mezza maratona e finire una maratona, andare a Praga un fine settimana, smettere di ubriacarmi quando esco a feste. Bere moderatamente, andare a vivere da sola, trovare lavoro che mi piace a tempo indeterminato.
Il più curioso? La pagina di quaderno con un problema da risolvere piuttosto singolare:
Il papà mi ha accompagnato a Bolzaneto. Da Albisola a Bolzaneto ci sono 40 km. La macchina di papà percorre 9 km con un litro di benzina. Quanta benzina ha consumato papà per andare a trovare quella racchia della Mirella?
Chi sono gli autori? Un po’ per ritrovarli, un po’ per ricordarli i messaggi che hanno affidato ai libri sono stati postati in rete. Ovviamente chi riconosce un appunto può riaverlo indietro.
Rileggerli, intanto, anche se non siamo i destinatari, è un privilegio che ci fa riscoprire una saggezza utile. E magari a qualcuno viene voglia di scrivere qualcosa di bello da lasciare tra le pagine per un lettore futuro: i libri, si è scoperto, sono anche degli ottimi confidenti e postini affidabili. Per saperne di più è possibile visitare l’account Facebook e Instagram della libreria San Benedetto.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Tra le righe”: a Genova il museo dei ricordi e dei segnalibri
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