Il filone del romanzo storico ha una lunga tradizione che addirittura ha le sue basi dall’epopea classica. Persino certi testi biblici sono ascrivibili al genere. Un suo sottogenere è il romanzo storico che parla di guerra.
La segnatrice di Elena Magnani
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La segnatrice, edito da Giunti e scritto da Elena Magnani, nasce indubbiamente come romanzo storico perché tratta di un periodo ben preciso, quel biennio degli anni Quaranta dello scorso secolo attraversato dal secondo conflitto mondiale.
In particolare, dopo i sovvertimenti determinati dall’Armistizio con gli Angloamericani annunciato l’8 settembre, il romanzo tratta dell’occupazione da parte dei Tedeschi di territori dell’Italia centrosettentrionale, nel caso specifico della Toscana.
In un paese toscano una ragazza, Anna, è una partigiana che deve ingraziarsi un tenente tedesco indurito dagli avvenimenti, con lo scopo di passare preziose informazioni al suo gruppo.
Accanto a questa narrazione realistica o neorealista, visto che lo sguardo si pone su eventi piuttosto distanti rispetto a chi racconta e legge, scorre parallelamente quello del "dono" della protagonista, che consente di guarire dalle malattie attraverso il rituale antico e arcaico di segnare gli ammalati.
Mistero e magia nel romanzo storico
La tradizione popolare con quel filo di mistero e magia irrompe così in un filone di solito caratterizzato da solida ricerca e notevole realismo, quantunque anche in altri romanzi a sfondo storico non siano mancate le contaminazioni con altri sottogeneri.
I Promessi sposi ad esempio è al contempo romanzo storico, ma anche didattico e di formazione, e lo stesso libro di Magnani oltre al sottogenere che riprende le ritualità popolari dà anche ampio spazio al filone sentimentale, perché affronta la complessa storia d’amore tra la protagonista e il militare teutonico, storia tra due culture e tradizioni diverse, storia tra due popoli in guerra tra loro.
La segnatrice mostra anche come l’epopea partigiana e la guerra siano ancora due tematiche che hanno profondamente segnato la società italiana, poiché a distanza di ottant’anni si sente ancora il desiderio di scrivere su questo argomento
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Tra storia e tradizioni popolari: “La segnatrice” di Elena Magnani
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