“Viva la libertà”, è il titolo della sesta edizione di “Trame” l’unico festival in Italia di libri sulle mafie che prende il via il 15 giugno, il cui logo è la mano a sei dita, una mano forte, disegnata da Guido Scarabottolo. Cinque giorni, oltre 80 ospiti e 60 appuntamenti gratuiti che hanno luogo tutti i giorni fino al 19 giugno, dalle 18.00 alle 24.00 nelle piazze e nei palazzi storici della città.
Libri, cinema, spettacoli teatrali, musica, workshop, mostre fotografiche, “Trame” è diventato un presidio di cultura e legalità presente tutto l’anno, in Calabria e nel resto d’Italia, per costruire trame virtuose da opporre a quelle oscure del malaffare.
Dal cuore della Calabria arriva la voglia di denuncia e di risveglio delle coscienze contro le mafie. Trame Festival è il primo evento culturale dedicato ai libri sulle mafie. Si afferma a livello nazionale e internazionale come importante appuntamento di discussione, analisi e confronto sui temi della legalità e del diritto, in una terra complessa come la Calabria. Il Festival, promosso dalla Fondazione Trame e Associazione Antiracket Lamezia, ONLUS, si connota non solo per il suo impegno nell’esaminare i testi sulle mafie, ma anche per rendere concreta l’azione culturale nella consapevolezza che con la cultura si può contribuire alla sconfitta delle mafie.
Nato nel 2011, il festival si svolge ogni anno a giugno nella città di Lamezia Terme. Qui scrittori, giornalisti, magistrati e studiosi, s’incontrano nelle piazze della città per discutere e presentare libri dedicati al fenomeno delle mafie. Il regista Roberto Andò sarà l’ospite d’onore della giornata inaugurale, perché la sesta edizione di “Trame” prende ispirazione dal titolo del suo film “Viva la libertà”, per raccontare, in diverse declinazioni, l’esigenza di libertà: dalle mafie, del pensiero, delle idee. Tra gli altri ospiti segnaliamo: Marco Travaglio, Pif, Paolo Briguglia, Eric Jozsef, Giuseppe Ayala, Antonio Calabrò, Emanuele Trevi, Alfonso Sabella, Attilio Bolzoni, Francesco La Licata. “Trame”, sottolinea il direttore Gaetano Savatteri,
“è un festival diverso perché si fa in Calabria, a Lamezia Terme, in un territorio percepito come marginale e periferico, spesso distante dai circuiti culturali e mondani. Ma, soprattutto, ha un pubblico che testimonia con la sua presenza una scelta di campo. Ascoltare un incontro su un libro, seguire un pezzo teatrale o un appuntamento musicale, a Lamezia Terme e in Calabria, significa scegliere pubblicamente da che parte si vuole stare. Prendere posto in una piazza, tra altra gente, molta gente, sempre di più per ogni anno che passa, significa certificare con la propria stessa presenza che si vuole sapere, conoscere e informarsi per resistere alla violazione dei diritti, alla sopraffazione mafiosa, alla prepotenza. Il pubblico di Trame dice ad alta voce che non si rassegna, che crede nel valore della cultura (a volte parola vuota, ma che in alcuni luoghi d’Italia diventa forte e dura come un oggetto contundente) come strumento di riscatto e di speranza”.
Il lavoro della Fondazione Trame non si esaurisce nei giorni del festival, che sono i giorni della festa dei libri e della cultura, ma prosegue durante l’anno nelle scuole, tra le associazioni, nell’azione antiracket, perché Trame è “figlio” dell’associazione antiracket di Lamezia, grazie anche ai gemellaggi con Pisa Book Festival, Noir Fest e Leggendo Metropolitano. Si segnala, inoltre, la mostra fotografica di Mario Spada “Il popolo di Trame” a cura di Giuseppe Prode, un dialogo fotografico che riassume volti e luoghi di una città in fermento contro le mafie. Un excursus sull’impegno civile crescente attraverso gli scatti di Mario Spada che, fin dalla prima edizione (2011), ha vissuto insieme alla piazza di Lamezia Terme l’esperienza “open mind” di cui il festival è espressione. “Trame”, testimonianza etica d’impegno, dove le storie dei protagonisti, gli approcci storici e scientifici al fenomeno, la contaminazione di generi e linguaggi, danno vita a un evento dal forte valore culturale per la lotta alle mafie, che non potrebbe esistere senza i cento volontari che ogni anno collaborano con questo festival, ricoprendo diverse mansioni. La loro partecipazione attiva rappresenta la scommessa sul presente e sul futuro del laboratorio sociale che il Festival di Lamezia Terme ha attivato sul territorio lametino. Tutti loro, cento tra ragazzi e ragazze, rappresentano l’anima di questo civile appuntamento.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: A Lamezia Terme “Trame 6”: il Festival dei libri sulle mafie
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