Fa ancora centro Corrado Augias, che dedica una puntata de La Torre di Babele, trasmissione de La7 che prende spunto da uno o più libri, al testo italiano per eccellenza, il primo romanzo della letteratura italiana: I promessi sposi di Alessandro Manzoni.
Ospiti in studio due scrittori: Gianrico Carofiglio, ex magistrato, ex senatore, romanziere, saggista, ora in libreria con Elogio dell’ignoranza e dell’errore (Einaudi Stile Libero), e Melania Mazzucco, l’autrice di numerosi romanzi di successo indimenticabili quali Vita (Rizzoli, 2003) e L’Architettrice (Einaudi, 2019), il cui più recente titolo è Silenzio. Le sette vite di Diana Karenne (Einaudi, 2024).
“I Promessi Sposi”: scuola e attualità
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Si è parlato a lungo del romanzo manzoniano con grande attenzione all’attualità. Carofiglio e Augias si sono trovati d’accordo nel non imporre la lettura del romanzo a ragazzi quindicenni, per i quali la lettura di un testo così impegnativo da ogni punto di vista risulta noiosa quando non indigeribile. I due adulti intellettuali ignorano però che da molti anni I promessi sposi non si leggono più nel biennio delle superiori e forse questa lettura resta ancora un retaggio di qualche insegnante del ginnasio, il biennio del liceo classico. Certamente nei tecnici e professionali si legge altro, se si legge!
Resta il dato che il grande classico è oggetto d’attenzione solo nei ragazzi più adulti. Io stessa, nell’ultimo anno di scuola superiore, ho proposto alcune pagine manzoniane che hanno sempre riscosso attenzione e piacere negli alunni: l’incontro di Lucia con la monaca di Monza, l’episodio della madre di Cecilia, il pane del perdono di Frate Cristoforo, pagine indimenticabili anche per ragazzi di oggi.
E proprio sull’attualità dei temi hanno insistito i protagonisti della trasmissione: sull’abuso di potere dei potenti sugli umili, sulla sopraffazione attraverso l’uso di una lingua incomprensibile, sulla legge ad personam di cui si serve chi detiene potere culturale ed economico, sulla fallibilità della giustizia umana. Mazzucco ha descritto la condizione delle tante donne monacate a forza e poi tragicamente abusate, prostituite, processate, segregate, mutate vive come Suor Virginia, a cui si ispirò Manzoni per la Gertrude del romanzo.
Tanto Augias con la sua lettura delle pagine più celebri del romanzo, quanto i due ospiti con le loro acute riflessioni, hanno certamente contribuito alla rilettura del romanzo, che resta il punto di partenza più autorevole della nostra letteratura.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Perché “I Promessi sposi” sono ancora attuali: l’analisi nella puntata de La Torre di Babele
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