Ci sono molti modi di suddividere e schematizzare i personaggi de I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, ognuno con le proprie caratteristiche: c’è la distinzione vittima-oppressore, quella personaggi statici-personaggi dinamici fino ad arrivare a una serie di alleati e aiutanti dei protagonisti attorno a cui gira tutta la vicenda. Vediamo di analizzare nel dettaglio il ruolo dei personaggi principali de I Promessi Sposi, ognuno con una serie di altre figure che gli gravita attorno.
Vediamo allora come Renzo e Lucia sono le vittime di Don Rodrigo, il loro oppressore; l’Innominato, i bravi, l’avvocato Azzeccagarbugli, il cugino Attilio e il Conte Zio sono, invece, tutti alleati dell’oppressore.
Fra gli aiutanti delle vittime figurano invece Agnese, Fra Cristoforo, Perpetua, il cardinal Federigo Borromeo, Tonio e il fratello Gervaso. Ci sono poi altri ruoli rilevanti come quello della Monaca di Monza, che aiuta a mettere in atto il rapimento di Lucia, o quello di don Abbondio, che è colui che dà il via a tutta la vicenda con la sua codardia.
Vediamo l’analisi dei personaggi principali de I Promessi Sposi.
I personaggi principali de I promessi Sposi: analisi
Ognuno dei personaggi principali segue una sorte diversa durante lo sviluppo della storia, con quelli che agiscono e cambiano le sorti di ciò che accade (come Renzo) e quelli che invece rimangono fermi, statici, non prendendo decisioni né cambiando in meglio (come don Abbondio). Vediamo, nel dettaglio, l’analisi dei personaggi principali de I Promessi Sposi:
- Renzo Tramaglino: protagonista maschile della storia, Renzo è uno di quei personaggi che evolve e cambia sé stesso nel corso della storia (così come fa l’Innominato). Renzo è dinamico in due sensi diversi: a livello fisico e pratico, poiché le circostanze che si trova a vivere lo spingono a macinare a piedi chilometro dopo chilometro; a livello mentale e di personalità, poiché dopo le tante esperienze e i guai che si trova a vivere si trasforma da giovane ingenuo a scaltro imprenditore. È con lui che la narrazione assume ritmo, seguendo i suoi spostamenti da un posto a un altro nella città di Milano. Il suo viaggio è pieno di peripezie: lascia il paesino perché pensa che la città di Milano possa essere più ospitale ma, contro il suo volere, si trova invischiato in questioni più grandi di lui venendo scambiato per una spia dalla polizia. Da quel momento comincia a fuggire verso Bergamo per salvarsi, dovendo nascondersi per non dare troppo nell’occhio. Passa un anno e Renzo torna al paese alla ricerca di Lucia, portata a Milano e ospite di una famiglia nobile. Renzo si ritrova nuovamente nella città lombarda alla ricerca dell’amata, che ritrova in un lazzaretto non senza aver vissuto diverse avventure per arrivare a lei. Anche dopo aver ritrovato la fidanzata Renzo continua a viaggiare tra Bergamo, il paese e Pasturo.
- Lucia Mondella: Lucia Mondella, per contro, è uno di quei personaggi statici. Non cambia nel corso della storia, rimanendo fedele a se stessa e diventando uno strumento della Provvidenza Divina in alcuni momenti. Un esempio può essere quando, nel castello dell’Innominato, dice alcune frasi riguardo il perdono di Dio, concesso anche per una sola opera di misericordia; queste parole, pronunciate in direzione del cattivo che la tiene prigioniera hanno un grandissimo effetto su di lui. Questa conversazione è il colpo di grazia per l’Innominato, già in crisi di identità e desideroso di cambiare vita, stufo di commettere continuamente violenza contro persone innocenti.
- Don Rodrigo: anche lui, come Lucia, è un personaggio statico. Cattivo è e cattivo rimane, sempre fermo nel suo palazzo dove è intento a dirigere le operazioni per far rapire Lucia. Fondamentalmente impotente, a un certo punto della storia lo vediamo costretto a recarsi al castello dell’Innominato per chiedere il suo aiuto. Don Rodrigo trova la sua fine una volta trascinato letteralmente nel lazzaretto, morendo e rimanendo così per sempre la definizione di male e di personaggio statico.
- La monaca di Monza: costretta a farsi monaca, si tratta di un personaggio ispirato alla figura di Marianna De Leyva, figlia di don Martino. I due personaggi vengono rivisitati da Alessandro Manzoni in maniera poetica, utilizzando come base ciò che viene tramandato di loro nelle cronache ma andando ad aggiungere altro, analizzando ciò che la storia non può rendere: pressioni psicologiche, speranze, timori, disagio esistenziale, bontà e amore.
- L’Innominato: ispirato a Bernardino Visconti, feudatario di Ghiara d’Adda, questo personaggio è raccontato nelle cronache milanesi del Seicento. Storicamente ha cambiato vita grazie a Federigo Borromeo, vivendo in maniera retta e onesta gli ultimi anni della sua vita dopo aver licenziato i suoi bravi.
- Padre Cristoforo: si tratta di uno dei frati cappuccini del convento di Pescarenico, padre confessore della protagonista, Lucia. Il suo ruolo è quello di alleato di Renzo e Lucia contro i soprusi di Don Rodrigo, anche se non sempre riesce nell’aiutare i due giovani. Ha circa sessant’anni, una lunga barba bianca e un aspetto che denota fierezza e dignità pur non tralasciando i segni di tutte le privazioni della vita monastica.
- Agnese: mamma di Lucia, la donna è descritta come estremamente attaccata alla figlia. Vedova, vive solo con lei nella casa in fondo al paese. Ha una certa età e fa di tutto per aiutare i due promessi sposi, amando Renzo come fosse un secondo figlio.
- Don Abbondio: è il curato del paese di Renzo e Lucia, colui che dovrebbe unirli in matrimonio. Primo personaggio a comparire all’inizio del primo capitolo del romanzo, viene caratterizzato immediatamente per via dell’incontro con i bravi: è un uomo pavido, meschino e codardo, tutte caratteristiche che lo hanno portato a farsi prete.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I Promessi Sposi: analisi dei personaggi principali
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