Umberto Saba è sicuramente tra gli intellettuali più importanti dei primi del ’900. Poeta e scrittore, il suo vero nome è Umberto Poli: Saba è il cognome che sceglie quando comincia a dedicarsi all’attività letteraria.
Parlavo vivo a un popolo di morti.
Morto alloro rifiuto e chiedo oblio.
Così recita l’epigrafe del poeta, di cui è interessante conoscere vita, poesie più importanti e poetica, non solo per prepararsi meglio alla Maturità, ma anche perché Saba è senza dubbio uno dei più importanti poeti italiani.
Umberto Saba: vita e opere principali
Umberto Saba (Poli) nasce a Trieste il 9 marzo 1883 da Ugo Edoardo Poli, agente di commercio appartenente a una nobile famiglia di Venezia, e da Felicita Rachele Cohen, un’ebrea di Trieste nipote di Samuel David Luzzatto, ebraista, poeta e storico.
Il padre di Saba lo abbandona quando era molto piccolo e questo evento segna profondamente la vita del poeta, la cui infanzia è triste e malinconica a causa di questa assenza.
Inoltre sua madre decide di farlo allevare da una balia slovena Gioseffa Gabrovich Schobar (detta Peppa Sabaz), che il poeta ama come una vera madre e considera tale. La donna riversa su di lui un grande amore dato dal fatto di aver perso suo figlio, ricambiato in tutto e per tutto da Saba.
Proprio per richiamare il soprannome della balia, oltre che per onorare le radici ebraiche della madre (Saba in ebraico significa “nonno”), il poeta sceglie lo pseudonimo di Saba.
All’età di tre anni la madre decide di riportare suo figlio a casa con sé e questa decisione causa il primo trauma del poeta.
Da qui in poi Saba cresce con sua madre e le sue due zie (una vedova e l’altra nubile) che gestiscono una bottega di mobili e oggetti usati.
I suoi studi sono discontinui: frequenta il Ginnasio Dante Alighieri, ma alla madre viene sconsigliato di fargli continuare gli studi; si iscrive alla Imperial Regia Accademia di Commercio e Nautica, ma frequenta solo metà anno; infine si imbarca su una nave come mozzo.
Nel 1903 si trasferisce a Pisa per frequentare l’università: dopo un periodo in cui segue i corsi di letteratura italiana, decide di lasciarli per frequentare i corsi di archeologia, tedesco e latino.
Nel corso della sua vita, lo scrittore deve sempre fare i conti con nevrastenie e depressioni, una delle quali lo porta a tornare a Trieste nel 1904, a seguito di un litigio con un amico.
Nel 1906 si trasferisce a Firenze, città in cui inizia a condurre un’intensa vita culturale; in questi stessi anni conosce Carolina Wölfler (la Lina delle sue poesie), che in seguito diventerà sua moglie, da cui nasce la figlia Linuccia.
Nel 1910 pubblica Poesie, la sua prima raccolta di poesie, seguita da Coi miei occhi (il mio secondo libro di versi) che poi diventerà noto con il nome di Trieste e una donna.
Nel 1913 si trasferisce a Bologna insieme alla famiglia, mentre l’anno dopo si sposta a Milano.
Nel periodo precedente alla Prima Guerra Mondiale, Saba assume posizioni interventiste, tanto che collabora con Mussolini al Popolo d’Italia.
Parte per la guerra in posizioni di retrovia, ma quando torna del 1918 le sue crisi nervose si sono acuite ed è costretto a farsi ricoverare nell’ospedale militare di Milano.
Dopo la guerra, Saba torna a Trieste e apre la Libreria antica e moderna e nel 1921 esce la prima edizione del Canzoniere, la sua opera più importante, la cui versione definitiva viene pubblicata nel 1961, dopo la sua morte.
Questo periodo per lui è molto duro, caratterizzato da frequenti crisi nervose, tanto che decide di farsi seguire da uno psicanalista, il dottor Weiss (lo stesso di Italo Svevo).
Nel 1938 deve abbandonare Trieste e trasferirsi a Parigi, a causa delle leggi razziali e delle sue origini ebraiche, tornando in Italia l’anno successivo e cercando rifugio prima a Roma, poi a Trieste e infine a Firenze — dove prezioso gli sarà l’aiuto di Eugenio Montale e Carlo Levi.
Nel 1943 viene pubblicata a Lugano la raccolta Ultime cose, poi riedita da Einaudi nel 1945; successivamente si trasferisce a Milano, dove collabora con il "Corriere della Sera" per dieci anni, pubblicando con Mondadori Scorciatoie e raccontini e Storia e cronistoria del Canzoniere, un autocommento alla sua opera.
In questo periodo riceve diversi riconoscimenti, tra cui la laurea honoris causa dall’Università di Roma.
Nel 1955, dopo una svolta religiosa molto forte, decide di farsi ricoverare in una clinica di Gorizia, dove passerà i suoi ultimi anni, fino alla morte, sopraggiunta il 25 agosto 1957.
Umberto Saba: la poetica
A parlare indirettamente della sua poetica è lo stesso Saba, che in un testo teorico del 1912 dal titolo Quello che resta da fare ai poeti spiega come dovrebbe venir scritta la poesia.
Secondo il poeta, dunque, la poesia deve essere capace di descrivere la condizione umana in modo sincero, rappresentando la quotidianità.
Per questo la sua poetica è caratterizzata da un linguaggio semplice, quotidiano, che però va a fondo nell’interiorità del poeta, facendo emergere inquietudine e fragilità, dovute alle nevrosi e alle depressioni di Saba.
Il suo percorso psicanalitico influenza la sua poesia, che diventa un mezzo per far chiarezza sui propri traumi interiori, sulle origini delle nevrosi e sull’inquietudine che caratterizza l’animo umano.
Il desiderio di veridicità non si traduce in una scrittura oggettiva, perché ad esso Saba affianca la continua analisi del suo mondo interiore. Lo stile, però, è conservatore e tradizionale; predilige le strutture tradizionali.
Un tema a lui caro è quello della città di Trieste (titolo di una delle sue poesie più famose), amata e odiata allo stesso tempo, che influenza spesso la scrittura del poeta.
Le poesie più famose di Umberto Saba
Tra le poesie più belle e famose di Umberto Saba, tutte raccolte nel Canzoniere, citiamo:
- A mia moglie
- Amai
- Fanciulle
- Goal
- Guarda là quella vezzosa
- Il biancospino
- La capra
- Il poeta
- Milano
- Passioni
- Principio d’estate
- Sera di febbraio
- Tre momenti
- Trieste
Recensione del libro
Il canzoniere
di Umberto Saba
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Umberto Saba: vita, poetica e poesie più importanti
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