Una maniera d’amare
- Autore: Dominique Barbéris
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Edizioni Clichy
- Anno di pubblicazione: 2024
La scrittrice Dominique Barbéris, giunta al suo undicesimo libro, sente la necessità di narrare una storia fatta di scelte di spessore e di fremiti, di matrimoni indotti e di innamoramenti irrealizzati.
Il romanzo in questione ha come titolo Una maniera d’amare (Clichy edizioni, 2024, traduzione di Paolo Bellomo e Luca Bandioli).
Il Narratore del romanzo è la nipote di Madeleine Morand, cugina di Sophie, che ha visto delle foto della zia e vuole capire perché mai una donna così bella sia stata poi moderatamente infelice fino alla fine. La nipote ha una sua idea: se la zia, coi suoi abiti, col viso perfetto, niente pancia, con una camminata da modella, fosse nata a Parigi da una famiglia borghese avrebbe avuto una vita piena di soddisfazioni.
Ma la nostra Madeleine è vissuta sempre a Nantes, a Parigi c’è andata solo per visitarla, ha vissuto rinchiusa in un mondo di pettegolezzi e, quando alla sua porta si è presentato Guy, lei ha accettato di sposarlo, sperando in una vita migliore.
Ha sofferto di bovarismo la ragazza, ma senza le intemperanze e la lucida follia di Emma Bovary, che mai, nemmeno per un attimo, ha pensato che il matrimonio l’avrebbe potuta cambiare. Mentre Madeleine pensa di poter almeno essere serena con Guy, anche se il lavoro di lui lo porta nel Camerun. La moglie è preoccupata di un cambiamento di vita simile e una volta in Africa lei capisce come i suoi orizzonti mentali siano stati fino ad allora ristretti, da paesana.
La casa che le viene assegnata è piuttosto isolata e il clima è sempre caldo umido. Le viene dato un boy di nome Charlie, come tuttofare, ma lei gioca solo con la bambina e sopporta le serate aspettando Guy che prima saluta la loro bambina, la cocca di papà, perché Madeleine la tollera a stento la sera.
Il problema di Madeleine è il “non abbastanza”: ama la figlia, ma non tutto il giorno, ama Guy ma solo se non parla, o peggio, litigano per Sophie, ama i genitori ma da lontano, ama la sorella la cui figlia sta scrivendo questo romanzo biografico, ma non troppo. La cosa spaventosa è che lei è convinta che se fosse nata a Parigi, con il suo aspetto, in una famiglia alto borghese, non avrebbe amato nessuno, solo sé stessa. Sarebbe stata la più bella in un atelier. Ma in realtà, lei vive scomoda; da giovane ha fatto l’infermiera per chi tornava dal fronte, in una Francia assediata dai nazisti. Ora si trova in un paese dove i francesi vengono guardati male, perché hanno preso per sé la parte migliore e più ricca del paese. Lei accompagna Guy alle serate di gala dove si annoia profondamente. È troppo poco istruita per capire che quel malessere possa derivare in verità da una condizione di privilegio: la gente bianca che si fa servire da quelli di colore. Mentre ai tavoli si spettegola anche di cose insignificanti.
Poi Madeleine capisce che solo l’amore rende felici, l’amore per la figlia e l’amore per un uomo che non è suo marito. Incontrato per caso, Yves Prigent, un uomo affascinante, sposato ma, a giudicare dagli atteggiamenti, un vero donnaiolo.
Madeleine sa che i margini di libertà con Prigent sono risicati a brevi passeggiate, sempre in compagnia di Sophie. Discorsi estenuanti per non poter dire molto e poi Madeleine è sempre silenziosa, perché ama ascoltare. Nelle serate di gala hanno la possibilità di vedersi in terrazza per pochi minuti. La donna resta abbacinata dall’eleganza con cui Yves Prigent si accende una sigaretta.
Lei proprio non ci pensava di innamorarsi di un’altra persona che la distogliesse da lei stessa. E, quando si arriva a questo, gli altri astanti e il marito hanno capito tutto, pur non avendo visto niente di male.
Marito e moglie litigano anche un po’ sul nulla, soprattutto Guy che di fatto non ha visto niente, solo sua moglie in terrazza con un uomo elegante che fumava. Un uomo che, tra l’altro, conoscevano entrambi. Madeleine non avrebbe mai sopportato di essere la donna della scena nei pettegolezzi con le altre signore. Sempre elegante, ma ordinaria, priva di coraggio.
Un romanzo di grande classe, scritto e tradotto benissimo, che non affronta mai qualcosa di definitivo, di pericoloso, come le manifestazioni contro i colonizzatori che portarono il paese a essere libero.
Una maniera d'amare
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