Presso la splendida Sala Bianca della Galleria Palatina di Palazzo Pitti, la reggia che per più di un secolo, dal 1666 al 1771, ha ospitato la Biblioteca Medicea Palatina si svolge “Una volta nella vita. Tesori dagli archivi e dalle biblioteche di Firenze” imperdibile mostra che apre il programma di “Firenze 2014. Un anno ad arte”.
Foto: Biblioteca Marucelliana, Firenze.
L’esposizione avviene sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica ed è promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, la Galleria Palatina di Palazzo Pitti, Firenze Musei e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica della Toscana, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, il settore Biblioteche, Archivi, Istituti Culturali della Regione Toscana.
Nata da un progetto sostenuto dalla Fondazione Florens per i beni culturali e ambientali, la mostra è curata dallo studioso e storico Marco Ferri. Nelle biblioteche e negli archivi e pubblici e privati di Firenze sono custoditi milioni tra documenti e libri, alcuni dei quali rappresentano veri e propri pezzi unici, siano essi manoscritti o a stampa. Opere preziosissime, parte considerevole del patrimonio culturale fiorentino che, pur essendo costituita da unicum di straordinario valore, finora sono state poco esposte sia per la delicata natura dei materiali sia perché non musealizzate. Da qui l’idea di esporre, citando le parole di Marco Ferri
«per la prima e forse l’ultima volta nella vita, alcuni tesori dagli archivi e dalle biblioteche di Firenze (immenso scrigno di tesori di carta), ovvero 133 “gioielli cartacei di famiglia” provenienti da 33 diversi enti prestatori che formeranno una super-collezione mai mostrata al pubblico tutta insieme».
Solo Firenze poteva essere il luogo privilegiato per una rassegna di tale portata, non solo perché una delle due biblioteche nazionali centrali d’Italia ha sede proprio in città ma perché una parte considerevole dell’immenso patrimonio qui conservato quasi 50 anni fa subì l’alluvione e in qualche caso ancora ne reca i segni. È possibile ammirare una serie di meraviglie, partendo da tre documenti archivistici di Michelangelo,
«tra i quali spicca una paginetta recante alcuni Schizzi di blocchi di marmo con sagoma per una crocifissione, in pratica le istruzioni per ‘cavare’ dalla montagna alcuni blocchi lapidei tra cui uno a forma di croce pronto per essere scolpito. Mostrato a Vienna nel 1997, il documento custodito nell’Archivio della Fondazione Casa Buonarroti in Italia non è mai stato esposto al pubblico»
ha dichiarato Ferri durante la presentazione della mostra-evento avvenuta lo scorso 27 gennaio. L’elenco continua con
«l’atto di battesimo di Leonardo da Vinci e un altro testo che reca le sue postille; una lezione scritta da Galileo sull’Inferno di Dante; opere attribuite a Andrea Mantegna, Alessandro Allori e Giovanni Stradano; autografi di Girolamo Savonarola, Poliziano, Cosimo I de’ Medici, Joachim Winckelmann, Ugo Foscolo, Giuseppe Pelli Bencivenni, Pietro Vieusseux, Eugenio Barsanti, Vasco Pratolini, Eduardo De Filippo e Dino Campana, del Premio Nobel Eugenio Montale (presente anche con due acquerelli dedicati alla Versilia)».
C’è molta Firenze nelle pagine in mostra
«la sua storia, fatta di geni all’opera e di sangue, di conquiste e di capolavori, di momenti epocali e di testimonianze di vita, e ogni visitatore potrà trovare motivi d’interesse perché tanti sono gli stimoli che arrivano dalle vetrine. E non solo: proprio all’ingresso della mostra il visitatore può leggere la trascrizione della lettera che all’inizio del XIX secolo Giovanni Fabbroni scrisse all’allora primo console di Francia, Napoleone Bonaparte, con cui implorò per Firenze “protezione per le arti e la scienza”, così come “immunità e salvezza per tutti i pubblici stabilimenti destinati all’istruzione”; purtroppo una scritta postuma ci ricorda oggi – in un parallelismo temporale che fa venire i brividi – che quella richiesta “non ebbe effetto».
Grazie a questa esposizione, per la prima volta si potranno vedere antichi manoscritti – tra cui un corale del XIII secolo – provenienti dagli archivi della Misericordia di Firenze, del Convento della Santissima Annunziata e dei Buonomini di San Martino, tre enti che non avevano mai fatto prestiti prima di questa mostra. E ancora: tra i documenti e i libri si segnalano
- il primo vocabolario della Crusca del 1612,
- l’edizione de Le vite di Vasari del 1568,
- il primo numero di Topolino del 1932,
- un copialettere di Bianca Cappello,
- ben sette esemplari della Divina Commedia (tra cui una con le illustrazioni di Alessandro Botticelli),
- il Libro di Montaperti,
- il Testamento di Folco Portinari
e molti altri di assoluto pregio. A tutto ciò si aggiungono documenti e libri che arrivano da un archivio e da una biblioteca momentaneamente poco accessibili anche agli studiosi:
- l’Archivio dell’Accademia degli Immobili, che rappresenta la “memoria” documentaria del Teatro della Pergola,
- la Biblioteca della Banca CR Firenze, che dovrebbe tornare perfettamente funzionante alla fine del 2014 in via Bufalini.
Nell’ambito della mostra, l’Accademia dei Georgofili proporrà, tra i vari pezzi archivistici, anche un inedito disegno (degli anni Quaranta del Novecento per una pubblicazione per ragazzi) realizzato da Sergio Tofano, in arte Sto, mentre della Biblioteca degli Uffizi una delle numerose missive appartenenti al fondo delle cosiddette “Carte Fedi”, in cui figurano le tante lettere raccolte da Anna Franchi che riportano disegni e schizzi dei pittori macchiaioli più famosi, da Fattori, a Signorini, a Lega.
Cristina Acidini, Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze ha ricordato che
«vi sono atti e testi che hanno cambiato il corso della storia, ed ancora esistono, e ne vediamo in mostra una scelta copiosa e vi sono codici di rara bellezza, che testimoniano l’unità del sapere e della creatività artistica, solo operativamente articolata in settori differenti quali Soprintendenze, Musei, Archivi, Biblioteche».
Una mostra che è un inno alla carta che parla del nostro passato con uno sguardo rivolto al futuro, alle giovani generazioni.
Potete qui sopra ammirare una foto della Lettera a Madama Cristina di Lorena di Galileo Galilei (Padova, Salmin, 1897, mm. 18x10, Biblioteca Nazionale Centrale, Firenze). E’ ritenuto il più piccolo libro del mondo, stampato con caratteri mobili composti a mano, pubblicato dagli editori Salmin famosi per le edizioni microscopiche composte nella loro tipografia. La lettera è un documento teorico di grande importanza dove il Galilei espone le proprie convinzioni dimostrando che non è pertinente leggere il libro della natura mediante il testo della Bibbia.
- Una volta nella vita. Tesori dagli archivi e dalle biblioteche di Firenze
- Galleria Palatina – Palazzo Pitti, Firenze
- 28 gennaio 2014 – 27 aprile 2014
- Piazza dei Pitti, 1
- 50125 Firenze
- PREZZO BIGLIETTO intero: € 13 – ridotto € 6.50 per i cittadini dell’Unione Europea tra i 18 ed i 25 anni Gratuità del biglietto per i minori di 18 anni e per i cittadini dell’Unione Europea sopra i 65 anni
- ORARIO Martedì – Domenica ore 8.15 - 18.50; la biglietteria chiude alle 18.05
- Chiuso il lunedì
- Info e prenotazioni: Firenze Musei 055.290383
- e-mail firenzemusei@operalaboratori.com
- CATALOGO Sillabe Casa Editrice a cura di Marco Ferri € 30
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Una volta nella vita: una mostra dedicata ai tesori degli archivi e delle biblioteche fiorentine
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