Wool di Hugh Howey

Wool è il primo romanzo della Trilogia del Silo di Hugh Howey. In una Terra post-apocalittica gli esseri umani si sono rifugiati a vivere in un Silo, una sorta di città sotterranea verticale composta da oltre cento piani. Ormai hanno dimenticato gran parte del loro passato. Non sanno cosa li ha costretti a vivere sottoterra. La conoscenza degli avvenimenti lontani, da loro chiamata Lascito è riservata a pochi. Sanno solo che fuori - per loro - l’aria è mortalmente velenosa.

Uno strano e perverso meccanismo caratterizza la vita, ma soprattutto la morte delle persone presenti nel Silo. Gli abitanti possono vedere il mondo esterno tramite telecamere poste fuori dal silo. Ma chiunque esprima in qualunque modo il desiderio di uscire viene condannato a morte ed espulso. Viene fatto uscire con addosso solo una tuta protettiva che però si rivela sempre, immancabilmente insufficiente a salvargli la vita. Un drammatico e inspiegabile rito si ripete quando qualcuno viene espulso: l’escluso pulisce da sabbia e detriti le lenti che consentono ai sopravvissuti di vedere il mondo esterno. È il compito che spetta proprio ai condannati a morte, ma perché tutti lo compiono?
La stabilità interna del Silo, finora governata da regole rigidissime, inizia a crollare quando una giovane donna meccanico dei piani inferiori, Juliette, diventa sceriffo. Attraverso le sue ricerche e i suoi dubbi tutto verrà messo in discussione. Cos’è davvero il Lascito? Cosa ha portato gli esseri umani a rifugiarsi sottoterra? Inizia una rivoluzione che sarà difficile fermare.

Wool (BUR, 2015 traduzione di G. Lupieri) è un romanzo distopico pieno di colpi di scena, caratterizzato da un’atmosfera angosciante e cupa. Le descrizioni minuziose del Silo non fanno che accentuare la sensazione di trovarsi all’interno di un labirinto. Dopo averlo letto è necessario proseguire con i due romanzi che seguono per avere risposta alle numerose domande sorte nella mente del lettore.