Bompiani nella collana Overlook pubblica il 7 marzo “Dove nasce il vento. Vita di Nellie Bly a free american girl” (2018, pp. 176, euro 15,00) romanzo d’esordio di Nicola Attadio dedicato alla figura della giornalista statunitense Elizabeth Jane Cochran, nota con lo pseudonimo Nellie Bly (Cochran’s Mills, 5 maggio 1864 - 27 gennaio 1922).
Nicola Attadio si occupa da molti anni di comunicazione, in particolare di libri e cultura. Autore e conduttore della trasmissione Vite che non sono la tua di Radio 3, non poteva che essere attratto dalle gesta di Nellie Bly. Infatti, il libro, dedicato “A Marco”, ispirato alla vita e agli articoli di Nellie Bly, probabilmente non sarebbe mai nato se, come chiarisce l’autore nelle pagine finali del testo:
“Non mi fossi occupato di Nellie per il programma radiofonico ‘Vite che non sono la tua’”.
Ecco dunque rievocata la parabola di una donna coraggiosa e anticipatrice, intelligente e antesignana, una delle prime giornaliste investigative, creatrice del genere del giornalismo sotto copertura. Nellie Bly era nota principalmente per il suo giro del mondo da record, completato in soli 72 giorni, emulando Phileas Fogg, protagonista del romanzo “Il giro del mondo in 80 giorni” (1873) di Jules Verne.
La fotografia color seppia della copertina della biografia ci restituisce un’immagine di Nellie scattata nell’autunno del 1880. La giovane aveva ventiquattro anni ma già lavorava ed era indipendente. Tredicesima dei quindici figli del facoltoso giudice e uomo d’affari Michael Cochran Nellie
“a casa la chiamano Pink, probabilmente per il vezzo di sua madre di vestirla di rosa sin dal giorno del suo battesimo”
all’età di sei anni rimase orfana del padre. La morte prematura rese precaria la situazione finanziaria della famiglia; come se non bastasse, ben presto il nuovo patrigno si rivelò alcolizzato e violento, al punto che la medesima Elizabeth, ancora adolescente, testimoniò contro di lui durante il processo di divorzio intentato dalla madre. Costretta da ristrettezze economiche a sedici anni ad abbandonare gli studi per trovare un lavoro, la ragazza dotata di uno sguardo fulminante e incisivo, capace di guardare oltre, si trasferì a Pittsburgh, dove cercò un lavoro da insegnante. Un articolo sessista sul giornale Pittsburgh Dispatch dal titolo What Girls Are Good For (A cosa servono le ragazze) la portò a scrivere un’accesa risposta al direttore, firmandosi Lonely Orphan Girl (Orfanella sola). La qualità della lettera spinse il direttore, George Madden, a offrire un posto nella redazione del giornale alla Cochran, che era alla disperata ricerca di un lavoro. Madden trovò per Elizabeth anche uno pseudonimo, Nellie Bly, come il personaggio del titolo di una famosa canzone di Stephen Foster. Inizialmente lo pseudonimo avrebbe dovuto essere Nelly Bly, ma Madden scrisse erroneamente Nellie e l’errore rimase.
“Nellie Bly arriva e compie un’impresa giornalistica che davvero pochi colleghi maschi sarebbero stati in grado di fare meglio. Ha mostrato che sangue freddo, destrezza nel mestiere e abilità investigativa non sono capacità riservate solo ai nostri colleghi uomini”.
La trama del libro
Settembre 1887: una ragazza bussa alla porta di John Cockerill, direttore del New York World di Joseph Pulitzer. Chiede di essere assunta come reporter. Nessuna donna aveva mai osato tanto. Il suo nome è Elizabeth Cochran, ha ventitré anni ma già da tre scrive per un quotidiano di Pittsburgh firmandosi Nellie Bly. Una donna reporter non si era mai vista ma la sua idea di un’inchiesta sotto copertura a Blackwell Island, manicomio femminile di New York, convince Cockerill e Pulitzer ad accettare la sfida. Ne nasce un reportage che farà la storia del giornalismo. Da allora in poi, in un crescendo di popolarità e sotto mille travestimenti, Nellie racconterà l’America agli americani. Lei, una donna, diventerà l’incubo di politici e benpensanti, viaggerà in tutto il mondo, vivrà amori e fallimenti.
“Tra il giornalismo e l’amore Nellie non ha dubbi su cosa scegliere”.
Sempre convinta che il senso del giornalismo sia di migliorare la vita dei lettori, perché questa straordinaria “free american girl” comprese anni luce prima dell’era dei social network come la scrittura può tenerci uniti e cambiare in meglio la nostra vita.
“Non ho mai scritto una parola che non provenisse dal mio cuore. E mai lo farò”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: In libreria la biografia di Nellie Bly a cura di Nicola Attadio
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