Il critico inglese Robert Lowell lo ha definito “Il più importante poeta irlandese dopo Yeats.” Séamus Heaney, nato a Castledawson il 13 aprile 1939, è stato la voce della sua terra, l’Irlanda.
Dell’isola di Smeraldo Heaney aveva cantato il vento, il paesaggio rurale, le radici sino alla lotta fratricida che ne ha inquinato la storia.
Dalle campagne urbane di Belfast e Dublino alle metropoli, Londra e Los Angeles, Séamus Heaney attraverso la scrittura ha saputo cogliere i diamanti grezzi nascosti nella quotidianità. La sua poesia si nutriva di memoria, una memoria intrisa di emozione.
Nel 1995 Heaney fu insignito del Premio Nobel della Letteratura dall’Accademia Reale di Svezia con la seguente motivazione:
La bellezza lirica e la profondità etica con cui ha dato voce e risalto alla dimensione miracolosa del quotidiano e al valore sempre attuale del passato
Era il terzo irlandese dopo il già citato William Butler Yeats e Samuel Beckett a ricevere il prestigioso riconoscimento letterario.
La poesia per Heaney simboleggiava la fatica e la forza. Ogni componimento per lui era uno “stepping stone” nel lungo percorso della vita. Era convinto, recuperando l’antico sogno, di potersi assicurare l’immortalità attraverso la scrittura. E in effetti vi riuscì.
Scopriamo vita e opere del grande poeta irlandese.
Séamus Heaney: la vita
Figlio di contadini cattolici, Seamus Heaney nacque in Irlanda del Nord visse fin dalla prima infanzia a stretto contatto con la vita rurale nella fattoria di Mossbawn a County Derry.
Ottimo studente, a vent’anni Heaney vinse una borsa di studio che gli consentì di frequentare i corsi di letteratura inglese alla Queen’s Univerity di Belfast. In quello stesso periodo iniziò la sua prima attività poetica, scrivendo poesie ispirate a Hopkins e Keats, usando lo pseudonimo di “Incertus”.
Dopo essersi laureato a pieni voti in Letteratura Inglese, conseguì l’abilitazione all’insegnamento presso il St. Joseph’s College di Belfast. L’anno successivo iniziò la sua promettente carriera di “lecturer” di Letteratura Inglese presso lo stesso istituto. In quegli stessi anni comparvero alcune sue poesie sulla rivista accademica del St. Joseph, pubblicate sempre sotto il nome di “Incertus”.
In occasione del Festival di Belfast, nel 1965, gli fu offerta l’occasione di pubblicare un primo gruppo di undici poesie. A soli ventisei anni Séamus Heaney già si poteva fregiare del titolo di poeta.
Nello stesso anno sposò l’insegnante Marie Devlin, sua compagna di vita, da cui ebbe tre figli.
L’anno successivo Faber& Faber pubblicò la sua prima raccolta di poesie, Death of a Naturalist che conteneva la sua lirica più celebre, Digging, e vinse numerosi premi.
Nella sua poesia di Heaney non mancò di narrare la stagione più buia della storia d’Irlanda, la guerra fratricida tra cattolici e protestanti. Il legame viscerale da lui avvertito nei confronti della propria terra si rivelava attraverso una narrazione che non conosceva confini tra letteratura, sociologia e politica. Dell’Irlanda Séamus Heaney cantò le meraviglie, le tradizioni, la terra e persino il sangue che in quella terra fu versato, gli orrori e i lutti. Dalla terra al vento. Le sue prime poesie non a caso furono dedicate alla vita rurale, contadina, alla vanga che affonda nel terreno: “la mia vanga sarà la penna”, scrisse nella celeberrima Digging/ Scavare. Mentre l’ultima parte della sua produzione poetica si fece più spirituale, eterea.
I suoi ultimi versi sono pervasi da un Timor mortis che appare come un presagio della sua stessa morte avvenuta il 30 agosto del 2013 per un attacco di cuore. Dall’ospedale si premurò di scrivere un ultimo messaggio, destinato alla moglie Marie. Una scritta in latino:
Noli timere
Semplicemente due parole capaci di dischiudere un amore infinito: “Non avere paura”. Lui, che si trovava sul suo letto di morte, si preoccupava di confortare lei che sapeva gli sarebbe sopravvissuta e avrebbe dovuto affrontare una solitudine ben peggiore della morte.
Oggi Heaney è tra i poeti più conosciuti, letti e studiati in lingua inglese.
Séamus Heaney: le opere
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La prima raccolta poetica di Séamus Heaney Morte di un naturalista fu edita nel 1966. L’anno seguente è il turno di Door into the Dark.
Nel 1975 esce North, tuttora considerato il suo capolavoro.
Del 1996 è la raccolta The Spirit Level, successiva all’assegnazione del Nobel avvenuta nel 1995.
Tra gli altri suoi titoli ricordiamo Electric light, District and Circle e Catena umana, tutti editi in Italia da Mondadori che nel 2016 ha anche pubblicato un Meridiano dedicato alla sua opera completa, ormai entrata a pieno diritto nel canone dei classici.
In mezzo secolo di scrittura Séamus Heaney pubblicò un totale di dodici raccolte di poesie: le “dodici fatiche”, era solito chiamarle così The twelve lebours.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Chi era Séamus Heaney, il poeta premio Nobel che cantò l’Irlanda
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