Abbiamo il piacere di intervistare Giulia Scianna, una traduttrice che collabora con noi per la redazione di recensioni di libri e articoli dal 2016.
Dopo la Laurea in Lingue e Letterature Straniere all’Università Ca’ Foscari di Venezia, Giulia ha lavorato come insegnante di inglese, traduttrice e interprete in Italia prima di completare uno stage all’Istituto Italiano di Cultura a Toronto. In Canada ha collaborato come giornalista con la rivista Panoram Italia e come correttrice di bozze con il Corriere Canadese.
Ha lavorato in qualità di editor per Ericsson Broadcast and Media Services a Londra, occupandosi di contenuti per la televisione; è traduttrice freelance dal 2012, attività che affianca oggi all’insegnamento dell’italiano e alla scrittura di articoli di cultura e viaggi. Tra le riviste con cui collabora, ci sono theitalianeyemagazine.com e agendaviaggi.com.
Oggi vive e lavora a Cambridge.
- Cosa richiede e cosa significa essere traduttori?
Tradurre è un’attività che richiede ottime conoscenze linguistiche e passione per i meccanismi della comunicazione. Si nutre dell’interesse verso un determinato argomento o della propensione alla ricerca accompagnata da una spiccata curiosità se ci si avvicina a materie che non si conoscono a pieno. È un processo basato sulla pazienza - anche se molto spesso nel mercato lavorativo odierno il tempo è un lusso che i traduttori non hanno – e su un’estrema attenzione ai dettagli; può essere snervante se alla mente sfugge la soluzione di un impasse linguistica, ma entusiasmante quando invece la migliore trasposizione dell’originale nella lingua d’arrivo si mostra come un lampo alla fine di una lunga riflessione.
- In cosa consiste una buona traduzione di un testo in lingua straniera?
Sapersi allontanare dalla versione originale, non restando per forza ancorati all’impostazione del discorso che abbiamo davanti, è sempre importante. Il testo va rielaborato secondo le norme e i ritmi della lingua d’arrivo senza alterarne il significato, arrivando ad una versione scorrevole e chiara per il lettore, ed è in questo delicato equilibrio tra sostanza e forma che sta il segreto di una traduzione riuscita: il risultato finale non deve sembrare una traduzione, ma uno scritto originale che non mostra le tracce del lavoro del traduttore.
- Ci sono differenze nel modo di tradurre a seconda della tipologia di testo che il traduttore ha di fronte?
Come avvicinarsi ad una traduzione dipende in gran parte dal tipo di testo su cui andremo a lavorare. Nel caso di traduzioni di carattere tecnico, scientifico o legale, sarà imprescindibile restare fedeli all’originale: il contenuto deve essere trasferito da una lingua all’altra senza omissioni o aggiunte, rispecchiando il livello di tecnicità del linguaggio specializzato d’origine.
Quando affrontiamo invece testi di carattere commerciale – ad esempio una pubblicità o un catalogo – va messa in conto la necessità di trasferire l’impatto comunicativo e la forza persuasiva del messaggio originale. Si parla oggi di transcreazione, nell’ambito del marketing, per sottolineare l’apporto creativo che un traduttore deve immettere nel suo lavoro in questo caso. Il tipo di pubblico a cui mira il testo e la cultura a cui si rivolgerà una volto tradotto saranno essenziali nelle scelte stilistiche adottate.
Tradurre a fini di doppiaggio presenta invece un altro problema: quello di dover rispettare un certo limite di parole. Il traduttore dovrà allora sfoderare la sua capacità di condensare o allungare il contenuto in modo che in termini di durata la traduzione combaci con l’originale.
- Come affrontare una traduzione letteraria?
La sensibilità del traduttore e i suoi gusti di lettore influenzeranno le scelte che farà nel trasporre un romanzo, una poesia o un racconto nella lingua d’arrivo. Il grado di fedeltà all’originale, l’uso di note o di un "giro di parole” incorporato nel resto laddove il salto culturale metta di fronte ad un ostacolo, il tentativo di mimare il ritmo della prosa o dei versi spingendo sul pedale della rielaborazione: sono tutte scelte personali e solo alcuni dei tanti aspetti legati a doppio filo l’uno all’altro che rendono questo tipo di traduzione una sfida particolarmente affascinante, capace di alimentare la passione per il potere delle parole.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Come tradurre al meglio? Intervista a Giulia Scianna
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