Se ieri ancora c’era un dubbio sulla costituzionalità dei concorsi straordinari, la situazione pare essere giunta a un epilogo. Le procedure concorsuali riservate a precari di lunga data sono più che lecite: a stabilirlo è stata la Corte Costituzionale, definendo inammissibili ed infondate le questioni sollevate dal Consiglio di Stato sulla legittimità del reclutamento speciale e più vantaggioso che sarebbe previsto per i titolari di abilitazione da un decreto legislativo della Buona Scuola.
Concorsi abilitanti selettivi: cosa succede adesso?
Cosa succede ora? Il sì della Consulta è stato reso noto tramite comunicato stampa unitario dei sindacati (Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda e Snals), che hanno dichiarato “la piena legittimità delle procedure concorsuali riservate”.
Nel comunicato c’era scritto come ora né Miur né Governo abbiano più alibi per non creare specifici percorsi di reclutamento. Guardando a questa sentenza, i sindacati ritengono che nella scuola sia diventata più veloce la strada per individuare quello che è un percorso transitorio e straordinario per tutti coloro che già, attraverso il servizio, hanno acquisito la professionalità necessaria, ovvero i docenti con tre annualità di servizio e gli assistenti amministrativi rivestiti del ruolo di Dsga.
Con questa approvazione della Consulta la pressione che i sindacati esercitano sul Governo per la ricerca di soluzioni rapide al precariato diverrà ancora più pressante. Nell’accordo stipulato subito dopo Pasqua tra Governo e sindacati, quello che sembrava aver scongiurato lo sciopero del 17 maggio, c’era scritto, appunto, che “in via transitoria, il Governo, si impegna a prevedere percorsi abilitanti e selettivi riservati al personale docente che abbia maturato una pregressa esperienza di servizio pari ad almeno 36 mesi finalizzati all’immissione in ruolo”. Ora che anche la Corte Costituzionale si è pronunciata in merito, il Governo non ha più scuse per rinviare le procedure, che dovrebbero essere eseguite a breve.
La stabilizzazione del personale, in termini di numeri, dovrebbe riguardare almeno 55 mila supplenti, col Governo che avrebbe dato il consenso ad attivare dei corsi PAS a pagamento, gestiti dalle università, per 20 mila posti circa.
Basterà questo a far rientrare l’emergenza sciopero del 17 maggio? Se appena dopo l’accordo, passata Pasqua, i sindacati si erano dichiarati soddisfatti, oggi non è più così e già alcuni sindacati indipendenti hanno chiarito che non bastano 100 euro in più in busta a portare il livello retributivo dei docenti italiani al pari di quelli europei; inoltre le misure ottenute per combattere il precariato non sono sufficienti, serve più impegno da parte del Governo, che ora ha ancor meno scusanti di prima.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Concorsi per precari: la Consulta dà il via libera per i bandi speciali
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